Calabria Terra Mia

Calabria Amara Mia: ovvero Calabria Terra Mia Minuto per Minuto

Un cortometraggio di 8.36 minuti, costato 1,7 milioni di euro, poco più di 200.000 euro al minuto. Il titolo semplice Calabria Terra Mia nasconde in realtà una tragedia.

Calabria Terra Mia si scopre subito

Il tutto inizia con una musica di sottofondo che scopiazza male il padrino, dai che già vi è salita la ‘ndrangheta a tutti. 

Mano fuori dal finestrino, la tizia ha imparato già una tipicità calabrese, però dovrebbero spiegarle che il gomito va poggiato. Un lago ci mostra colori irreali. Raul Bova ne approfitta per toccare la coscia della moglie, poi come un tackle del miglior Vierchowod chiede “Dove vuoi che ti PORTO?” Ora, a parte che non è un pacco, ma il riferimento chiaramente è quella al calabrese che nonostante tutto non riesce mai ad imparare bene a parlare italiano?

Calabria Terra Mia, di agrumi e di coppole.

Si vede il primo borgo, tipico calabrese come ce ne saranno a migliaia, ma che dico, a centinaia, vabbè, 3 o 4 sono oro colato. Classica osteria calabrese con tavolini all’aperto sotto delle pergole, tovaglie (nome tipico calabrese che indica almeno 4 o 5 cose ndG) a quadri, i protagonisti ordinano cibo, a fianco a loro 4 vecchietti giocano a carte, tra essi una delle tante comparse con la “coppola”. Spiegazione sul bergamotto (che ce ne vuole a confonderlo con un limone, ma vabbè) e su fatto che i profumi più buoni del mondo vengano fatti con esso, io immagino tanti ricchi produttori di bergamotto.

Calabria Terra Mia, di coppole e agrumi.

Cambio scena, inquadratura su due ragazzi che saranno almeno 10 anni più piccoli di me, sudo freddo, uno dei due ha le bretelle e la coppola, mentre tutti in generale sono vestiti come si usava negli anni ‘30. Il tizio in bretelle chiede se l’ha portata a vedere dove crescono le clementine. Io capisco che il tizio possa rappresentare il paesanotto senza cultura che oltre ai campi di terra non conosce niente né del mondo né della sua regione, ma in Calabria, oltre 15.000 km² di superficie quale è la priorità? Il campo di clementine e i cedri. Giustamente arriva una tizia che dice che lei vorrà vedere il mare, ed io penso grazie al cazzo, ma non lo dice in un semplice italiano, no non lo dice in dialetto, lo dice in un italiano dove la cadenza è talmente marcata che diventa una beffa. Calabria Terra Mia è una commedia sui calabresi?

In foto il classico abbigliamento calabrese.

Calabria Terra Mia, tra colori irreali e dialoghi surreali.


Lei domanda: “Allora da dove iniziamo?”
Lui risponde: “Ma quanto sei bella.”
Io penso che qualche problema di comunicazione di coppia potrebbero averlo.

Si passa all’affaccio di Tropea, la cui nota distintiva è il colore innaturale del mare, tanto da sembra il mare di Chernobyl.

Il corto è iniziato da minuto e cinquanta secondi, ma sembra un film di 3 ore. Prima apparizione di una campagna. Ok chiamiamola terra o come volete, quella è. Passeggiata in bicicletta in mezzo ad essa, cosa che normalmente fanno tutti i calabresi insomma. In questo pezzo mi è piaciuto tanto il fatto che uno nato a Roma, cresciuto a Roma, vissuto a Roma, racconta la Calabria ed il ritorno ad essa come se fosse un emigrante, talmente convincente che per un attimo ho pensato che il titolo del corto fosse “Il Calabrese di ritorno”.
A parte ciò arriva un’altra fatidica domanda, mentre Bova, mangiando agrumi, racconta che quando lui tornava in Calabria chiedeva al nonno di fargli assaggiare le clementine, come se fosse chissà quale richiesta assurda, quindi lei chiede “e lui?”. Io freddo ancora. Ma “e lui?” cosa? Non è che sta chiedendo droga, sta chiedendo di far assaggiare un frutto preso da un campo dove ce ne sono migliaia eh, lui che doveva fare? La risposta: “era contento”. Ma di cosa?

Calabria Terra Mia, di stereotipi e luoghi comuni.

Secondo borgo, sempre tavolini fuori, donna che fa non si capisce bene cosa con dei canestri pieni di agrumi, coppia di anziani, di cui uno con la coppola, che bevono un bicchierino. Raul Bova e Rocio Munoz Morales naturalmente mangiano agrumi.

Per l’ennesima volta lei chiede “Dove mi porti ora?”, il tutto sullo stacco di un affaccio su un mare color space jam e un bel cesto pieno agrumi in vista.

Finalmente si vede il mezzo tipico calabrese, logicamente diretto da uno con la coppola, il ciuccio! Anzi ben due ciucci!

Dialogo sulla soppressata, Bova ci tiene a sottolineare che vuole quella col finocchietto.  La Soppressata di Calabria DOP, una delle poche cose di qualità riconosciute in tutto il mondo, distrutta così. Ripetiamo insieme: il finocchietto va nella salsiccia, non nella soppressata. Salutiamo Adelaide e Penelope, due nomi tipici calabresi.

Stacco con la voce fuori campo, la macchina viaggia su una strada sterrata in mezzo a campagne.

Torniamo dopo nemmeno un minuto e mezzo nella stessa campagna di poco fa, questa volta però al posto delle clementine parliamo delle arance. Qui chiedo l’aiuto del pubblico. Bova spiega che affinchè le arance siano buone “devono avere le forme che la natura le ha dato”, lei sospira, secondo me perchè pensa la stessa cosa che ho pensato io, e cioè: “che cazzo significa?”

Terzo borgo, ancora tavoli all’aperto sotto pergole, ancora tovaglie quadrettate. Saluti in italiano con cadenza calabrese spinta.

Calabria Terra Mia, il finale è sempre tragico.

Arriviamo finalmente all’ultima spiaggia, in qualsiasi senso voi vogliate intenderla. Qui con i colori ci siamo più o meno, avranno chiuso gli scarichi delle fogne nucleari prima di girare questa scena. Finalmente una scena romantica, ripresa direttamente da questo piccolo grande amore. 

Siamo all’ultimo dialogo surreale, il più surreale di tutti. Lei dice: “Io da qui non me ne vado più”, lui risponde: “e io ti amo”, che se avesse risposto “i gatti sono più intelligenti dei cani” avrebbe dato lo stesso effetto.
Prima di chiudere finalmente un frutto che non è un agrume, un fico!

Si chiude con loro due di spalle, io che spero in qualche colpo di scena resto deluso. Sei minuti di film, quattro coppole, due asini, novecentottantasette agrumi circa, due minuti e mezzo di titoli di cosa, praticamente mezzo cortometraggio. Correggo, quasi 280.000 euro a minuto.

Alla fine dei conti io sono contento che lo vedremo solo noi calabresi, per commentarlo un poco e poi lo dimenticheremo, ma se mai non dovesse essere così che immagine stiamo mostrando a chi non conosce la Calabria?

Forse non volevamo dirlo che in Calabria esiste l’Aspromonte, quello bello, che c’è la Sila, che non c’è solo il mare di Tropea, che c’è la ‘nduja e la struncatura, etc etc? Non volevamo raccontare dei 5 castelli aragonesi, dei 3 castelli normanni, dei Bronzi di Riace, della Cattolica di Stilo, delle chiese di Gerace, della Certosa di Serra San Bruno, della Basilica di San Francesco di Paola, etc etc?

O solo avremmo veramente necessità di fare un progetto che veramente possa definirsi tale?

Chiudo con un suggerimento, cambiamo il titolo da Calabria Terra Mia a Calabria Amara Mia.

Con 1 Euro, ecco cosa fare!

un uomo  partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì.“, il resto della storia sapete come è andata. Ma se oggi invece dei talenti tutti avessero delle possibilità diverse cosa accadrebbe? Ad esempio, con 1 Euro, una cifra alla portata di tutti, voi cosa fareste?

La risposta per chi oggi ha mentalità imprenditoriale è semplice, ci faccio una Società Semplificate a Responsabilità Limitata, la ormai nota S.S.R.L. (o S.R.L.S.), le nuove società di capitali che grazie al Decreto Ministeriale numero 138 del 23 giugno 2012 (Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività), sono costituibili con uno statuto standard a partire dal 29 agosto 2012.

Tra le caratteristiche delle nuove SSRL vi sono l’abbattimento dei costi notarili, ma non la completa eliminazione, per la costituzione, la  contabilità semplificata rispetto a quella delle SRL tradizionali, ma soprattutto la possibilità di costituire la società con un capitale minimo davvero irrisorio, cioè di 1 euro. Per fare ciò il capitale massimo non deve superare i 10.000 euro e i soci devono essere persone fisiche minori di 35 anni.

Con 1 Euro

E allora, tornando alla domanda iniziale, cosa si può fare con un euro? Ve lo dice la “Con1Euro”, la prima campagna di comunicazione online realizzata dal Governo Italiano, il cui scopo è proprio quello di fare conoscere a tutti questa nuova opportunità, e per farlo si è appoggiato a dei Testimonial d’eccezione, 4 tra i più seguiti YouTuber del momento: Vadrum, Cicciasan, Canesecco, Daniele doesn’t matter.
Gli Youtubers hanno ideato interamente le scene, coordinati dagli art director Omar Rashid e Rawad Saghir e con la supervisione dell’agenzia ShowReeel, mentra la distribuzione in rete è stata affidata a Viralbeat.

Sul concept “Cosa puoi fare con un euro?” sono stati così realizzati 4 mini spot della durata di 30 secondi ciascuno, promossi per la prima volta e in via ufficiale anche in Rete.

Ora avete ancora dubbi? Dovreste avere le idee abbastanza chiare, ma per farvi chiarire ancora meglio le idee vi lascio il video “11 modi assurdi per usare 1 Euro“, buona visione e buon utilizzo del vostro euro!

Il Festival dell’Intelligenza Collettiva al CNA Next

Nell’era di internet, dei social network e dei social media si parla sempre più spesso di Innovazione, ma spesso vedo la gente guardarsi attorno spaesata quando si usa questo termine. Cosa sarà mai l’innovazione?
Personalmente quando devo rispondere ad una domanda del genere dico che l’Innovazione è il Motore del Mondo, la linfa vitale affinchè la crescita non si fermi, il motivo di scambio dell’intelligenza collettiva. Giusto? Sbagliato? Sinceramente non lo so, è solo un mio pensiero.

In aiuto però questa settimana arriva un evento, il Festival dell’Intelligenza Collettiva, che si svolgerà al Teatro Palladium di Roma il 26 e 27 Ottobre 2012 all’interno del CNA NeXT.
Facciamo un rapido passo indietro, il CNA NeXT è un contenitore di iniziative de-istituzionali del CNA Giovani Imprenditori, una serie di occasioni dove sarà possibile raccontare storie, accogliere nuove idee e diffondere le proprie passioni, un luogo dove incubare uovi progetti, elaborarli e vederli crescere.

All’interno del CNA NeXT, il cui programma è veramente vasto, si svolgerà appunto il Festival dell’Intelligenza Collettiva, un evento la cui keyword principale sarà Motori, che siano quelli di ricerca, di conoscenza, di innovazione, di cultura o di sviluppo. Nel corso del quale sarà possibile parlare di societing, di sinergie, di nuovi modi di fare impresa, di tendenze economiche e di futuro, il tutto sotto il filo conduttore del motto dell’evento nelle parole di Paul Valéry: il futuro non è più quello di una volta.

Guidati dalla direzione scientifica di Alex Giordano, interverranno molti esperti del settore, in particolare Adam Ardvisson, da molti riconosciuto come massimo esperto mondiale di P2P Economia ed Open Innovation, Derrick De Kerckhove, esperto teorico della comunicazione in merito a Media, Internet e intelligenza, Salvatore Iaconesi, diventato famoso per la sua performance di “artigianato biologico estremo” nell’appelo digitale alla cura open source ad un tumore.

Inoltre tra gli ospiti ci saranno anche due nomi che non passano certo inosservati: Bruce Sterling, l’autore fantascientifico che vede il futuro, e Ted Polhemus, il famoso sociologo delle identità fashion
Prenderanno parte all’evento anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo ed il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.

Infine non mancheranno le partecipazioni artistiche e sportive, interverrà anche l’attore Luca Argentero insieme ad altri numerosi personaggi del mondo dello spettacolo che racconteranno delle storie di giovani imprenditori sceneggiate dalla Scuola Holden di Alessandro Baricco.  Ci sarà poi spazio per il premio Oscar Nicola Piovani che incontrerà il l’allenatore dell’integrità calcistica, Zdenek Zeman in un dibattito dal contenuto inusuale: “L’etica della moltitudine: dalla squadra all’orchestra”.

Partecipare è gratuito e per chi può esserci sarà un evento da non perdere, iscrivetevi subito. Ci vediamo la!

 

 

L’autobiografia di Stefano Lorenzini ed il comitato Free Thomas Jay

Ne volete sapere di più? Leggete Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Da qualche giorno parlo della storia di Stefano Lorenzini e del comitato Free Thomas Jay. Il caso di uno scrittore, di una condanna all’ergastolo e di un movimento che vuole che non venga commessa una ingiustizia, a causa di una legge vera e assurda e nota come Three Strikes Law.

Una storia misteriosa, tra verità e finzione. Una storia che è un libro, un’autobiografia da poter leggere e scaricare in anteprima sul sito Free Thomas Jay.
Prossimamente pubblicherò un post che avevo già inserito, con più informazioni e dettagli inediti sulla storia di Thomas Jay, intanto vi invito a visitare il sito ufficiale e leggere l’autobiografia di Stefano Lorenzini.

Free Thomas Jay. La storia di Stefano Lorenzini.

Se volete sapere la verità, leggete Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Ieri avevo scritto un post sulla storia di Stefano Lorenzini e sul comitato Free Thomas Jay. Sulla storia di uno scrittore, di una condanna all’ergastolo e di un movimento che vuole che non venga commessa una ingiustizia.

Oggi ho deciso di oscurare momentaneamente quel post. Lo renderò nuovamente pubblico presto, ma per adesso preferisco che le cose restino così.

Intanto vi invito a guardare il video diffuso dal comitato Free Thomas Jay.

Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Thomas Jay sembrava dovesse essere il prossimo nome a cui dedicare un post sociale, in questi giorni in cui sembra non mancare l’interesse per le cause sociali, così oggi, dopo aver scritto di Rossella Urru e Fabrizio Pioli, leggo per la prima volta di questo nome.

Dato che mi piace documentarmi su qualsiasi cosa inizio subito una ricerca, ma su Google ci sono pochissimi risultati, su Wikipedia non esiste traccia di Thomas Jay. Leggo la storia da quello che dovrebbe essere la pagina dedicata alla causa Free Thomas Jay, scopro che in realtà dovrebbe chiamarsi Stefano Lorenzini, un uomo con dietro una storia da film e condannato ingiustamente all’ergastolo.

Leggi tutta la storia di Thomas Jay, un falso condannato a morte, un vero libro.

Diventate Digital Report per lo Scoop Tour di Ben & Jerry’s

Ben & Jerry’s è un marchio che forse ancora non conoscete, io ad esempio non lo conoscevo fino a poco tempo fa, eppure piano piano sta prendendo piede in Italia e conquistando chi assapora il suo gelato, che oltre al gusto coinvolge per la sua filosofia.


Per la diffusione del marchio l’azienda ha così pensato di realizzare lo Scoop Tour, degli eventi nelle principali piazze italiane da lunedì 7 maggio a domenica 17 giugno, che passerà da Roma, Milano, Padova Venezia, Bologna, Ferrara, Pisa, Firenze, Siena, Perugia, e Napoli. In particolare Ben & Jerry’s, insieme agli amici di ViralBeat, l’azienda che si occupa per loro in Italia della comunicazione online, ha deciso di scegliere un Digital Reporter che seguirà quotidianamente il viaggio, postando in tempo reale sul web e interfacciandosi col Team Social per raccontare tutto quello che accade durante il tour. Inoltre sarà suo compito gestire le richieste degli utenti che attraverso i social network potranno suggerire le altre tappe del viaggio.

Se vi sentite in grado di svolgere tale compito e volete partecipare alla selezione vi basta candidarvi inviando all’indirizzo email digital.reporter@viralbeat.com il vostro Curriculum Vitae ed  una lettera motivazionale, inoltre sulla Fan Page di Ben & Jerry’s dovrete riproporre la stessa lettera accompagnata da una vostra foto simpatica (la più simpatica che avete!) ed un video di presentazione alla candidatura.

Tutto ciò oltre che essere divertente sarà anche retribuito, avrete pagato vitto e alloggio ed in più un compenso di 4.000 euro lordi. Non male direi.

Quindi? Cosa aspettate?

Io mi sento Italiano. Si. Ma come Lui.

Ultimamente quando si dice Lui, ci si riferisce al premier Silvio Berlusconi. Questa volta no.

Premetto, non ero favorevole al No B. Day (il No Berlusconi Day), tutt’ora non mi ha convinto come manifestazione.
In realtà non me ne sono interessato più di tanto, ne ho voglia di farlo. In questo sono ancora qualunquista dirà qualcuno.

Però c’è una cosa importante da dire.L’appello che vedete nel video sotto, in modo simile e non uguale naturalmente, lo avevo in mente da tempo.

Altra cosa importante, Lui in questo caso è Alessandro Gilioli, persona che in questo caso stimo e alla quale mi associo. In particolare mi associo al suo discorso (del quale ne sono venuto a conoscenza grazie ad Enzo di Frenna) fatto al No Berlusconi Day.

Questo il suo discorso:

Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle una notizia: lei è un uomo del secolo scorso.

Siamo qui a comunicarle che lei è un uomo del tempo in cui bastava avere tre o quattro televisioni per imporre un modello culturale, un sogno fasullo, un partito creato a tavolino in una concessionaria di pubblicità.


Un uomo del tempo in cui comunicazione voleva dire pochi grandi proprietari di mass media che potevano fare e disfare la realtà a loro piacimento, stabilire ciò di cui si doveva avere paura e ciò che si doveva desiderare.

Un uomo del tempo in cui lei poteva entrare nelle case, nelle teste e nell’anima delle persone mescolando bugie e illusioni per modellarle secondo i suoi interessi prima economici e poi politici.

Bene, presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che quel tempo è finito.

Lo sappiamo, queste sera le sue tivù pubbliche e private faranno finta che noi non ci siamo mai stati, che oggi non sia successo niente e nessuno sia venuto qui a dirle quello che è già accaduto: e cioè che lei è diventato l’uomo del passato, è diventato l’uomo di un secolo che non c’è più.

Noi oggi siamo qui a comunicarle che il suo giocattolo si è rotto e non le servirà più a niente perché milioni di persone lo sapranno lo stesso, su Twitter e su Facebook, sui blog e su YouTube e in mille altri posti ancora di cui lei nemmeno conosce l’esistenza.

Oggi siamo qui a dirle che noi non siamo caduti nella sua trappola della paura e non crediamo più al modello conformista e al pensiero unico che lei, come i suoi amici dittatori sparsi per il mondo, ha imposto per vent’anni ingannando soprattutto i meno avveduti e i più vulnerabili: gli anziani, i poco istruiti, quegli elettori che lei stesso ha definito «bambini di quinta elementare e neppure tanto svegli».

Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che la bolla d’aria in cui voleva tenerci per sempre chiusi è scoppiata.

Noi ora sappiamo aprire le finestre e vedere il mondo fuori che ride di lei, che la disprezza, che la sbugiarda. Non servono più a niente le censure delle sue tivù, non servono più a niente i piccoli e grandi servi che riempiono di bugie i suoi mass media. Perché noi sappiamo aprire le finestre e sconfiggere la paura del nuovo.

Presidente Berlusconi, ci guardi, non c’è niente di virtuale in questa piazza. Perché lei non lo sa ma il Web è soltanto uno strumento, un grande strumento che lei, uomo della tivù, semplicemente non conosce.

Noi non siamo virtuali, signor presidente, siamo persone in carne e anima che usano la Rete perché è il luogo della pluralità culturale, delle mille idee e dei mille confronti, della comunicazione orizzontale e degli unici miracoli davvero possibili, come quello che abbiamo creato oggi: una piazza piena di gente che si è organizzata in Rete e ora è qui tutta insieme, per dare a questo paese una scossa che è d’amore e non di rabbia.

Noi non siamo pirati informatici o aspiranti assassini via Facebook, signor presidente, siamo persone appassionate e forti, tolleranti e libere, curiose e coraggiose, innamorate della biodiversità intellettuale, culturale, etnica, etica, religiosa, politica.

Cioè proprio il contrario del suo modello, signor presidente: monocratico, verticale, impositivo, fasullo. E davvero sì, virtuale, quello.

Presidente Berlusconi, qui ci sono ragazzi che avevano 15 anni quando l’hanno vista per la prima volta in televisione a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.

Adesso quei ragazzi hanno trent’anni, magari si sono sposati e hanno dei figli, ma se accendono la televisione trovano ancora lei – con i capelli dello stesso colore – lì a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.

Ma loro e noi , insieme, nel frattempo abbiamo aperto le finestre, anche se lei non se n’è accorto, impegnato com’era a fare affari, ad allargare il suo potere e il suo io, a inventarsi nuove leggi che la mettessero al di sopra di ogni giudizio.

E noi oggi le mandiamo questa lettera per dirle che anche se lei cercherà di nascondere a se e agli altri la realtà e il nuovo secolo, saranno la realtà e il nuovo secolo a venirla a prendere.

Noi, presidente Berlusconi, oggi glielo diciamo con le parole di Aurelio Peccei, partigiano, imprenditore, pioniere del suo tempo.

«Quanto accadrà d’ora in avanti» diceva Peccei, «dipende da noi in una misura mai concepita nel passato, che noi dobbiamo fare appello a nuove forme di coraggio perchè uscire dal pozzo non è un’utopia ma una prospettiva assolutamente verosimile.

Lo è se vogliamo che lo sia».

Ecco perchè, per quanto cerchi di prolungare il suo giorno più in là, signor presidente, per lei la sera è arrivata.

Onorevole Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle la notizia che il suo tempo è finito.”

Maturità 2009: Le prime indiscrezioni sulle tracce dei temi

Dopo le prime indiscrezioni che ho dato sui miei account twitter ed identi.ca, sembrano confermate le 5 tracce degli Esami di Maturità 2009.

Queste quelle che dovrebbero essere le 5 tracce dei temi:

  • Analisi del testo: Svevo e l’inettitudine dell’uomo contemporaneo
    Zeno Cosini è un uomo mancato, un abulico che, attraverso la confessione,tenta invano di comprendere se stesso e di liberarsi dal suo torpore e dalla sua inerzia spirituale. Questa confessione approda al riconoscimento dell’imprevedibilità di ogni esperienza umana e dell’impossibilità di dare una sistemazione logica compiuta al nostro oscuro e complesso modo di agire. Da qui lo scoraggiato e rassegnato guardarsi vivere del protagonista e la sua sterile saggezza,che consiste in una lucida e spietata consapevolezza della propria malattia, accompagnata dalla totale sfiducia di poterla in qualche modo superare“.
    Giustificare la suddetta affermazione alla luce della vita dell’autore e della sua esperienza formativa. Addurre esempi e confronti con autori contemporanei.”
  • Analisi di un testo letterario Innamoramento e amore Catullo e altri;
  • Produzione di un saggio breve – 2009 l’anno dell’innovazione;
  • Tema di argomento storico – 2011 – 150 anni dell’Unità d’Italia;
  • Tema storico: 20 anni dalla caduta del muro di berlino.
    Probabile traccia: “Con la legge n 61 del 15 aprile 2005 il 9 novembre è stato dichiarato giorno di liberta quale riccorenza dell’abbattimento del muro di Berlino evento simbolo per la liberazione di paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tutt’ora soggette al totslismo. a vent’anni dalla caduta del muro di berlino il candidato rifletta sul valore simbolico ed esprima la propria opinione sul significato di libertà”
  • Tema di attualità:
    “Internet ed i social Network.
    Alla luce della recente evoluzione dei social network a livello mondiale, ripercorrere l’evoluzione sociologica dei sistemi di comunicazione di massa.
    Porre l’accento sul cambiamento formale e sostanziale nei rapporti interpersonali: il concetto di privacy mantiene il suo significato originale?
    E’ richiesto l’apporto di esempi concreti”.

Presto aggiornamenti sulle tracce complete.

2 ricordi 2 pensieri

Oggi sono 20 anni dalla protesta di piazza Tian’anmen (massacro è un termine più adatto sicuramente). Qualche giorno fa la Cina ha pensato bene di bloccare quanti più mezzi di comunicazione possibile.

In Italia propongono anche di controllare Internet. Controllano l’informazione. Non diventiamo come loro.

Lo stesso giorno, ma di 5 anni più tardi, si spegneva uno dei più grandi attori che ho potuto vedere in vita mia, Massimo Troisi. In Italia c’è stato e sicuramente c’è ancora qualcosa di buono.