In Siria è ogni giorno l’11 Settembre

Oggi è l’11 Settembre, un giorno che dal lontano 2001 viene ogni anno ricordato per una serie di attentati, in primis per quello alle Torri Gemelle, ma anche per quello al Pentagono.

Senza nulla togliere a quanto accaduto e senza dimenticare i 2.974, quest’anno penso all’11 Settembre in modo diverso, penso alle 27.379 persone morte in Siria e credo che li sia ogni giorno l’11 Settembre.

Dal 15 marzo 2011, primo giorno di dimostrazioni pubbliche in Siria, ad oggi, quando ormai la guerra civile dilaga, i morti sono decine ogni giorno e sempre di più cresce l’emergenza.
Per questo motivo, in supporto a quella nazione dove Fuggire non è una scelta, il network BLOGGAperAGIRE, supporterà in diversi modi e con diverse iniziative un progetto per dare voce a questa emergenza.

Io ho scelto di esserci, di agire e di farlo almeno bloggando. E voi?

Chi è Rossella Urru?

Giusto ieri accennavo a Rossella Urru, con parole non mie, oggi con le parole della stessa persona vi racconto chi è.

Rossella Urru

In una società moderna in cui la massima preoccupazione di un trentenne è quella di trovare un lavoro, prendere l’ultimo modello di smartphone disponibile sul mercato, o cosa fare il prossimo sabato sera, Rossella Urru, decide di partire per l’Algeria per aiutare donne e bambini in un campo profughi fornendo loro i viveri per la sopravvivenza, rinunciando così alla vita comoda che avrebbe potuto avere in Italia.

Fino ad un paio di settimane fa nessuno conosceva questo nome, ma grazie al potere di internet ed al passaparola creato sui social network, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questa persona, una delle tante, che un giorno decide di lasciare tutto e partire per terre lontane, spinta dall’amore per le persone e dal desiderio di aiutare chi è in serie difficoltà.

Rossella Urru, giovane e bella, è partita e non si sa se farà mai più ritorno, visto che è stata rapita da un gruppo di dissidenti e dopo quasi quattro mesi non si sa che fine abbia fatto, e, cosa peggiore, nessun media, fatta eccezione per pochi, ne parla veramente.
Il popolo di internet poco a poco si sta muovendo e questo nome sta iniziando a rimbombare nella mente delle persone, le quali, un po’ per curiosità e un po’ per forza di cose, viene spinta ad informarsi per associare un nome tanto ricorrente ad una notizia. Destare la curiosità delle persone, è evidentemente il modo migliore perchè queste si informino in maniera attiva e prendano parte ad azioni di informazione globale, con la speranza che le autorità si muovano con celerità ed efficienza al fine di restituire la libertà a questa ragazza.

Prendo a cuore questa storia perchè Rossella Urru ha la mia età e mi identifico in lei. Come dicevo altrove, io al massimo ho avuto il coraggio di allontanarmi da casa per una vacanza, e la sera vado a dormire beata nel mio letto; ma vi assicuro che non passa sera in cui prima di addormentarmi non mi metta a pensare a lei.

Chissà se sta bene, chissà se mangia, chissà se è al caldo, chissà se le hanno fatto del male, chissà se hanno abusato di lei, chissà se è viva.
Sono tutti pensieri che girano nella mia mente mentre sono sotto le coperte, penso a lei lì e penso a me qui, e penso a me lì.
Ci vuole coraggio a partire, ma ce ne vuole molto di più a sopportare una situazione come la sua, ed io spero vivamente che ne stia avendo tanto. Non è giusto che la vita di una giovane ragazza venga ignorata così, come non sarebbe giusto se ciò accadesse a noi, alle nostre sorelle, madri o amiche, per questo ho assunto un motto rubato dal titolo di un articolo letto su internet ‘Siamo tutti Rossella Urru’, perchè a chiunque può capitare che il cammino verso la nostra casa venga interrotto da un qualsiasi evento, e l’ultima cosa che vorremmo è appunto che chi deve aiutarci taccia su di noi.

Rossella Urru ripone in tutti noi le sue speranze di tornare a casa, per questo motivo parliamo tutti di Rossella Urru, perchè siamo tutti Rossella Urru.

Parliamo tutti di Rossella Urru. Siamo tutti Rossella Urru.

E’ difficile che io dia spazio a qualcuno in questo blog per dei guest post, ma ultimamente sono venuto a conoscenza della storia di Rossella Urru. Sapendone ancora troppo poco ho deciso di dare spazio ad un post che Momi Oh ha scritto su Facebook:

Rossella Urru ha la mia età; lei è partita tempo fa per per terre lontane per aiutare persone bisognose mentre io, sua coetanea, al massimo mi sono allontanata per una vacanza. Ora lei è stata rapita e non si sa dove sia e se sta bene, mentre io sono qui nel mio letto caldo. Nessuno parla di lei, se fossi stata io lì, nessuno starebbe parlando di me adesso, e il solo pensiero mi fa rabbrividire. 
Parliamo tutti di Rossella Urru. 
Siamo tutti Rossella Urru. 

Buonanotte.

 

Rossella Urru

Dopotutto domani è un altro giorno, ma senza Silvio

Tara… A casa… A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!

è l’ultima frase di Rossella O’Hara nel film Via Col Vento, ma domani è un altro giorno è anche il pensiero di molti che oggi, dopo 17 anni vedono Silvio Berlusconi lasciare il governo, con la speranza che da domani ci sia un’Italia migliore.

Eppure senza aggiungere altro, di altro avete visto, state vedendo e vedrete il web pieno, vi lascio con il suggerimento di Naomi fatto su un brano dei Coldplay che sembra dedicato al premier uscente:

io dominavo il mondo
le maree si alzavano quando lo ordinavo
adesso al mattino dormo da solo
spazzo le strade che una volta possedevo (…)
un momento tenevo le chiavi
subito dopo mi rinchiudevano fra quattro mura (…)
Una volta lo sai che non c’era mai una parola onesta, mai
ma quello era quando dominavo il mondo…

Buona Italia a voi, cari connazionali.

I Walk On with Aung San Suu Kyi

Non è il potere che corrompe, ma la paura. Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.

Aung San Suu Kyi è stata liberata oggi, dopo 32 anni di vere lotte per la Democrazia.
Per lei sentire il sapore della Libertà sarà qualcosa di unico.

Il tributo a lei nel video degli U2 la dice meglio di me. “The only baggage you can bring / is all that you can’t leave behind.

Daniela Santanchè insegna bene il male

Ieri sera ho guardato un pò Matrix, la puntata sul caso Ruby, tra le urla di Vittorio Sgarbi, l’eleganza di Piero Sansonetti, la fermezza di Paola Concia e le false realtà di Osvaldo Napoli, Daniela Santanchè mi ha insegnato diverse cose.

E’ ormai vero che l‘Italia è vista da fuori come un paese omofobo, in quanto così ci presenta il Primo Ministro Silvio Berlusconi.
E’ certo che per parlare ad una tribuna politica bisogna urlare ed essere volgari come Sgarbi, che se avesse cultura come dicono avrebbe anche un minimo di educazione.
E’ chiaro che Piero Sansonetti fa un giornalismo diverso e per questo non è apprezzato.
E’ impensabile che Osvaldo Napoli si dichiari profondamente cattolico quando deve attaccare i gay ma non si ricordi di esserlo quando il Premier è accusato di avere rapporti extraconiugali o con minorenni.
E’ ovvio che Paola Concia è veramente avanti e sulla strada della vera libertà.

Ma il vero senso alla trasmissione lo dà  Daniela Garnero, meglio nota come Daniela Santanchè, quella imprenditrice e politica che pur dichiarandosi femminista mantiene poi comodamente il cognome del marito, quella che il voltafaccia lo ha non per le cure estetiche del suo ex marito, ma per gi spostamenti politici in base al proprio tornaconto.

E se è vero come  diceva James Russell Lowell che “solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione“, è anche vero che dopo aver detto che il Cavaliere non rispetta le donne e che le vede solo orizzontali, magari prima di difenderlo per determinati motivi dovrebbe riflettere. Dovrebbe farlo prima di dire e ribadire che tutti preferiremmo un figlio eterosessuale piuttosto che omosessuale. Sicuramente dovrebbe farlo quando offende altre religioni ed altre culture dicendo che “Maometto aveva nove mogli, l’ultima era una bambina di nove anni. Maometto era un poligamo e un pedofilo!“, specie nel caso in cui il rappresentante del suo gruppo politico viene coinvolto in scandali di rapporti extraconiugali e/o con minorenni.

Così da un pò fino a ieri sera, nel corso di una trasmissione in cui si giocava a spararle grosse, da Daniela Santanchè ho imparato che:

  • se il male lo fai tu va bene, se lo fanno gli altri no;
  • fondamentalmente tutti sono omofobi;
  • il femminismo è un movimento plasmabile ad hoc;
  • dato che un politico ruba devono allora rubare tutti;
  • nessuno è senza peccato, quindi dovremmo stare zitti e avere peccatori al governo;
  • anche all’estero i capi di governo hanno macchie e colpe a sfondo sessuale;
  • i giornali sono tutti di sinistra ed attaccano il premier Silvio Berlusconi senza fare giornalismo.

Ma soprattutto ho appreso che l’Italia è un povero paese ed è governato da persone pessime.

L’Italia tra informazione e corruzione sempre più giù

Come volevasi dimostrare, la Manifestazione sulla Libertà di Stampa naturalmente si è confermata una farsa.
Intanto mentre gli Italiani continuano a preferire la TV come fonte primaria di informazione, il TG1 ed il TG5 perdono terreno (secondo il Sondaggio Demos Coop), ma la situazione non è che cambi molto.

Giusto per non perdersi d’animo e primeggiare in qualcosa l’Italia è alla posizione 67 della graduatoria stilata da Transparency International sulla percezione della corruzione nella pubblica amministrazione.
Qui in pratica siamo peggio del Ruanda.

Insomma dove andremo a finire?

Libertà di Stampa: Italia ridicola

Oggi a Roma presso la sala Santa Marta del Ministero dei Beni Culturali si terrà un convegno sulla Libertà di Stampa in cui tra organizzatori e relatori figurano tra gli altri Sandro Bondi, Ignazio La Russa, Daniela Santanché, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro.

Logo di Reporters Sans Frontieres

Sarà una risposta la fatto che Reporters Sans Frontières pone ltalia al 49esimo posto (al pari del Burkina Faso) nella classifica relativa alla libertà di stampa, ma a me sembra che manchino solo Fidel Castro, Benito Mussolini, Pinocchio, Arlecchino e Pulcinella per fare il quadro completo.

Bavaglio e Censura sui Blog. In Italia è realtà

Da anni ormai su internet (ma anche lontano da qui) si discute sulla censura dei blog, già (o meglio ormai) tre anni fa si parlava della famosa Levi-Prodi, scampato il pericolo sono arrivate le varie minacce, con il ministro Roberto Maroni pronto ad attaccare la rete in ogni occasione, con il premio Silvio Berlusconi che spinge sul DDL anti-intercettazioni (la nota e recente legge bavaglio)e così via.

Stamane mi alzo e scopro che la Censura ed il Bavaglio su Internet sono già realtà. Il fatto riassunto in breve è che la Polizia ha posto a sequestro preventivo due post del blog Sul Romanzo, un blog di informazione e cultura letteraria gestito da Morgan Palmas.

I post in oggetto riportavano semplicemente un’intervista ad Antonietta Pinna, una ex studentessa dell’Università degli Studi di Sassari, nella quale la stessa sosteneva che la sua ex correlatrice, Miriam Turrini, l’avesse depradata utilizzando il suo lavoro (la sua tesi di laurea) per realizzare un libro senza minimamente citarla.
La riposta della docente non tarda ad arrivare, così le cose vanno avanti per due strade parallele, una accusa di plagio ed una di diffamazione, entrambe scaturite in denunce.

Così, giudizi personali a parte sulla giustizia o meno di atteggiamenti e di attribuzione di paternità e riconoscimento di diritti, accade che la legge fa il suo corso e a Morgan Palmas arriva la notifica di Google sulla rimozione dei due post via email:

Hello,

We’d like to inform you that we’ve received a court order regarding your
blog http://sulromanzo@gmail.com. In accordance with the terms of the
court order, we’ve been forced to remove the following posts:
http://sulromanzo.blogspot.com/2010/02/malauniversità-baroni-e-furbizie.html
http://sulromanzo.blogspot.com/2010/03/maria-antonietta-pinna-turrini-brizzi.html
A copy of the court order we received is attached.
Thank you for your understanding.
Sincerely,

The Blogger Team

Il tutto corredato da un documento della Polizia di Stato per la richiesta di accertamenti.

Al di la del parere legale, che sicuramente troverete spiegato meglio ed in modo dettagliato da Guido Scorza su Punto Informatico, ma vogliamo parlare dela libertà di espressione? L’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana dice:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

E mi pare che fino a prova contraria ancora niente è in certo, quindi perchè mai sequestrare a priori i due post? Ciò, al massimo, non dovrebbe accadare una volta che sia stata sentenziata una verità?

E mentre tutti già hanno dimenticato Carlo Ruta (e c’è anche chi mai ha saputo), nel frattempo piano piano iniziamo a stare zitti.