Don Tommaso Scicchitano

Don Tommaso Scicchitano: oscurato da Facebook il prete scomodo

Don Tommaso Scicchitano è stato oscurato da Facebook, senza se, senza ma. Non ho avuto modo di conoscere mai dal vivo il prete oggetto del dibattito, ma ho avuto modo di seguirlo e scambiare con lui, su Faceboo, diverse opinioni, soprattutto ho avuto modo di apprezzare la sua visione realmente cristiana della vita.

Tommaso è una persona, prima che un prete (di Donnici NdL), molto piacevole, con le idee chiare su molte cose, a volte che sembrano anche discostarsi totalmente da quella che è l’idea della Chiesa, però è uno che davvero sa stare in mezzo alla gente e sa trasmettere il messaggio evangelico. Ma è uno che parla di sport, di politica, di musica, di divertimento, è uno che ha l’animo vivo e l’anima pulita.

Una volta i preti si minacciavano con il vandalismo, in alcuni casi gli si sparava il portone della parrocchia, in casi estremi lo si ammazzava. Oggi cosa succede? Si toglie la parola dallo strumento che può dare più visibilità alle sue parole ed al suo parlare di amore fraterno.  Segnalazioni o cosa di preciso non lo so, ma con tutta la calma del mondo dico: Bastardi.

Spero che possa presto tornare ad allietarci con le sue parole, perchè senza di lui manca un pezzo di umanità vera su Facebook, un abbraccio a lui quindi.

PS: se volete ancora leggere Don Tommaso Scicchitano lo trovate su twitter, Youtube e sul suo blog personale.

Aggiungo anche il videomessaggio di Don Tommaso su Youtube

Come disattivare l’avvio automatico dei video in Facebook

Da qualche tempo Facebook ha introdotto l’avvio dei video nello stream in automatico, trasformando così lo stream in una specie di TV Zapping, caratteristica che non a tutti è stata simpatica, sia perchè distrae da altri contenuti, sia perchè occupa banda inutilmente. Forse non tutti gli utilizzatori del noto social network, io per primo, sanno che comunque da quasi subito Facebook stessa da la possibilità agli utenti di disattivare questa funzionalità, cosa che ho realmente scoperto pochi giorni fa e che voglio appuntare qua per non dimenticarla. Ecco in pochi passaggi come è possibile disattivare l’avvio dei automatico dei video in Facebook.

Innanzitutto dovete andare nelle impostazioni di Facebook, mediante l’icona a forma di freccia che punta verso il basso (nell’immagine seguente è segnato con il numero 1) e cliccare quindi sulla voce “Impostazioni” (nell’immagine seguente è segnato con il numero 2).

Menu Impostazioni di Facebook

A questo punto vi trovate nel menu delle impostazioni, dovete quindi cliccare sul link “Video” (nell’immagine seguente è segnato con il numero 3) ed alla voce “Riproduzione automatica dei video” selezionare “Disattiva” (nell’immagine seguente è segnato con il numero 4).

Menu Video nelle Impostazioni di Facebook

A questo punto è tutto fatto e non avrete nemmeno bisogno di salvare, sarà subita attiva la modifica e non dovrete più preoccuparvi dei video di Facebook che si avviano in automatico.

Quag, cerchiamo insieme con il nuovo social search engine

Quag NON è un motore di ricerca. Questa è la premessa essenziale da capire se volete continuare a leggere questo post.
Prima di vedere cosa è Quag, cosa già ampiamente spiegata bene da Geekissimo, e anche raccontata dettagliatamente da IBTimes, tra gli altri, sono convinto davvero che bisogna capire cosa non sia Quag.

Quag – Logo

Non un nuovo Motore di Ricerca

Quag non è l’alternativa italiana a Google, nè tanto meno a Bing, anzi si può dire che con essi collabori, infatti all’interno di Quag sono presenti i due motori di ricerca, e probabilmente ci sono margini per aggiungerne altri all’interno, e funzionano esattamente come se si fosse sul motore di ricerca, producendo gli stessi risultati (naturalmente personalizzazioni a parte). Quindi fin qua la cosa mi sembra chiara, come già detto, Quag non è un motore di ricerca, ma al suo interno si possono effettuare ricerche. Quag è Query.

Non un sito Q&A, nè un Social Network

Quag non è nemmeno Quora  o Yahoo! Answers, non è un sito dove arrivi, fai domande fine a se stesse e ottieni risposte in un range limitato di tempo, piuttosto è uno strumento che cerca di dare risposte che possono crescere con il tempo, capaci di generare vere e proprie discussioni costruttive, il tutto con una grossa aggiunta, correlando persone che effettuano ricerche simili e quindi con interessi simili e domande/risposte correlate agli argomenti in maniera partecipativa.

Come fa a fare tutto ciò? Diciamo in un modo simile all’Open Graph di Facebook, ma ci tengo a precisarlo, Quag non è Facebook, non ha la pretesa di essere un social network. Per fare ciò viene utilizzato SBIG, acronimo di Search Based Interest Graph, un algoritmo creato dal team di Quag che non fa altro che creare automaticamente un grafo ed estenderlo giorno dopo giorno, ricerca dopo ricerca.
Sulla base quindi di parole chiave Quag mette in relazione tra loro le persone. Quag è Tag.

Conoscenza e Condivisione

Quindi a conti fatti Quag = Query + Tag, e a me qui viene una domanda spontanea, se le query come ricerche erano il web 1.0 e i tag erano una delle componenti essenziali del web 2.0, abbiamo che 1.0 + 2.0= 3.0? Immagino già le reazioni dei puristi, ma ve lo dico, non sono serio, non sono io a decidere cosa è il web 3.0, anzi già c’è chi lo ha deciso, quello che voglio dire invece è che molto probabilmente Quag potrebbe essere un nuovo modo di realizzare ricerche in internet, con la possibilità di avere contributi importanti dagli utenti e arricchire le proprie conoscenze tramite la condivisione.

Innovazione Italia

Prima di concludere vorrei dire tre cose, innanzitutto che Quag non si contrappone ad istella, in quanto quest’ultimo è un vero e proprio motore di ricerca, che si focalizza sul web italiano e che ha come idea di base l’arricchimento culturale grazie ai contributi degli utenti, ma resta sempre un motore di ricerca ed anzi proprio in quanto tale nulla vieta che un domani lo stesso istella non sia tra i motori di ricerca utilizzabili in Quag.
La seconda cosa che deve essere ben chiara è che Quag non è figlio di Volunia, nonostante l’AD della nuova società sia sempre Mariano Pireddu, il progetto fa capo ad una nuova startup, che ha progettato tutto da zero, con un team di sviluppatori guidati da Luca Giorcelli, uno che non scrive codice ma che sa sicuramente progettare e pianificare bene, e per quanto riguarda l’Amministratore Delegato, non so voi, ma a me ha dato l’impressione di uno che in Italia vuole investire e vuole farlo bene.

Un Social Search Engine

Infine la terza cosa, quella che mi preme di più, se proprio volete dare una definizione di cosa sia questo nuovo prodotto, allora dite che Quag è un Social Search Engine, ma prima di etichettarlo come un fallimento, prima di giudicarlo, prima di spalare, attività che è più facile dell’impastare cemento, provatelo, cercate di farlo crescere e vediamo insieme con una base dati consistente se può essere un cambio positivo per tutti, forse non lo sarà, ma io ci credo, per il resto se proprio non riuscite, andate a fare i piccoli boy scout altrove, io condivido le mie conoscenze e chiedo di averne di nuove, e da oggi lo faccio su Quag e spero che cercheremo insieme.

Diventa Media Trend Setter con TIM e Pick1

 

Nell’era dei social network le tendenze si fanno sentire come non mai, tutto è in real time, ognuno può dire la sua e la massa sposta i trend in men che non si dica. A proposito di ciò TIM, sempre attenta alle nuove tendenze tecnologiche ed ai nuovi trend, ha deciso di indagare sui movimenti sociali con strumenti sempre nuovi, da ciò nasce la partnership tra Pick1 e TIM.

Con questa mossa TIM si pone in posizione di ascolto e di confronto con il mondo social, in primis Facebook, ma anche twitter e Google+, dando voce agli utenti per sapere cosa realmente pensano del proprio marchio, ottimizzando così i prodotti ed i servizi da offrire sotto il proprio brand. La scelta di Pick1 cade proprio a pennello, proseguendo la direzione già intrapresa per conoscere la propria clientela.

Media Trend Setter

Il funzionamento di Pick1 è semplice ed usarlo è immediato, in pratica si tratta di un sondaggio, ParlaciDiTe, che può essere compilato nell’apposita pagina di Facebook, composto da poche domande a cui è possibile rispondere in pochissimo tempo, il cui scopo principale è quello di conoscere meglio come i propri clienti utilizzano i media,  da quante volte capita di postare su Facebook una canzone che si sta ascoltando a come si commenta su twitter ciò che si sta guardando in televisione. Infine chi completerà il sondaggio verrà omaggiato di una suoneria.

Sicuramente le domande saranno di spunto anche per aprire gli occhi ed essere coscienti del fatto che ormai la tecnologia è integrata e convergente: smartphone, PC, tablet, TV tendono sempre più ad unirsi, e ci si accorgerà che niente sfugge più ai social, e ognuno di noi potrà diventare un possibile Media Trend Setter.

E voi cosa aspettate a dire la vostra?

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Torna Telethon, mettici la faccia!

Sono passati ben 22 anni da quel 1990 in cui Pippo Baudo e Gianni Minà presentarono la prima edizione di Telethon, la maratona televisica (da cui appunto TELEvision maraTHON) nata con il fine di raccogliere fondi per la ricerca sulla Distrofia muscolare ed arrivata in italia grazie a Susanna Agnelli e all’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), ed ancora una volta l'evento torna per raccogliere fondi per una giusta causa.

Naturalmente Telethon segue il passo dei tempi e anno dopo anno si rinnova, introducendo sempre piccole novità. Arriva così l'era dei social ed il coinvolgimento di tutti noi è normale, così non solo viene chiesto a ciascuno di noi donare investendo nella migliore ricerca per arrivare alla cura della distrofia muscolare e delle altre malattie genetiche, ma soprattutto ci viene chiesto di esporci in primo piano in questa raccolta fondi. Arriva così Telethoninweb e soprattutto Faccia da Telethon l'operazione lanciata da Telecom Italian Group a supporto della Ricerca Telethon, con con l'obiettivo di svelare il volto più umano della Ricerca.
Il progetto Faccia da Telethon racconta la storia di 5 ricercatori che quotidianamente lavorano cercando cure contro le malattie genetiche, e viene raccontato appunto che le donazioni raccolte da Telethon sostengono il lavoro di persone come loro ed è giusto che vediamo in faccia chi siano.
Ma a voi e a me viene chiesto di più, viene chiesto di mettere la nostra faccia per sostenere la ricerca, il tutto attraverso il Web 2.0 ed in particolare attraverso l'applicazione facebook o la sezione dedicata del sito telethoninweb: la prima piattaforma di storytelling che si pone come strumento di dialogo paritario tra ricercatori, pazienti e sostenitori.

Ma non finisce qui, perchè c'è anche un concorso: che premierà, tra tutti i sostenitori che avranno contribuito "mettendoci la faccia", un fortunato vincitore che, insieme ad un accompagnatore, potrà seguire il dietro le quinte di Telethon.

Allora cosa aspetti anche tu? Fai la tua parte, dona e mettici a faccia!

 

 

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Diventate Digital Report per lo Scoop Tour di Ben & Jerry’s

Ben & Jerry’s è un marchio che forse ancora non conoscete, io ad esempio non lo conoscevo fino a poco tempo fa, eppure piano piano sta prendendo piede in Italia e conquistando chi assapora il suo gelato, che oltre al gusto coinvolge per la sua filosofia.


Per la diffusione del marchio l’azienda ha così pensato di realizzare lo Scoop Tour, degli eventi nelle principali piazze italiane da lunedì 7 maggio a domenica 17 giugno, che passerà da Roma, Milano, Padova Venezia, Bologna, Ferrara, Pisa, Firenze, Siena, Perugia, e Napoli. In particolare Ben & Jerry’s, insieme agli amici di ViralBeat, l’azienda che si occupa per loro in Italia della comunicazione online, ha deciso di scegliere un Digital Reporter che seguirà quotidianamente il viaggio, postando in tempo reale sul web e interfacciandosi col Team Social per raccontare tutto quello che accade durante il tour. Inoltre sarà suo compito gestire le richieste degli utenti che attraverso i social network potranno suggerire le altre tappe del viaggio.

Se vi sentite in grado di svolgere tale compito e volete partecipare alla selezione vi basta candidarvi inviando all’indirizzo email digital.reporter@viralbeat.com il vostro Curriculum Vitae ed  una lettera motivazionale, inoltre sulla Fan Page di Ben & Jerry’s dovrete riproporre la stessa lettera accompagnata da una vostra foto simpatica (la più simpatica che avete!) ed un video di presentazione alla candidatura.

Tutto ciò oltre che essere divertente sarà anche retribuito, avrete pagato vitto e alloggio ed in più un compenso di 4.000 euro lordi. Non male direi.

Quindi? Cosa aspettate?

Volunia, flop al primo colpo. Inviti disponibili

Ancora deve essere disponibile al grande pubblico e già è al suo primo flop. Arriva così Volunia, nuovo motore di ricerca italiano realizzato da un team guidato da Massimo Marchiori, divenuto noto per aver ispirato dell’algoritmo su cui si basò la prima versione di Google.

Che Massimo Marchiori non sia l’ultimo arrivato in fatto di search e di motori di ricerca nessuno lo mette in dubbio, ma tra l’essere un esperto, un genio anche se vogliamo dirla così, e realizzare un prodotto di un certo livello la strada è tanta. Creare qualcosa che funzioni davvero, che possa arrivare al grande pubblico e che sia innovativa non è facile, ma sicuramente i passaggi da seguire sono ben delineati.

La pessima presentazione di Volunia

Iniziamo dalla presentazione di Volunia, che ha visto in prima linea Massimo Marchiori a far conoscere il suo prodotto a tutti. E’ stato a dir poco uno scempio,  anzi già le premesse non erano delle migliori.
Il team di Volunia si preparava a presentare alla stampa il lancio mondiale di un prodotto che dalle premesse, o almeno da quanto promettevano, avrebbe portato con se non poche innovazioniMa si sono preparati all’ora sbagliata, se vuoi fare la presentazione di un qualcosa che ha la pretesa di ottenere un riscontro nel resto del mondo (e diciamolo chiaro che il resto del mondo nove volte su dieci corrisponde agli USA) non puoi farla alle 12.00 ora italiana. Non puoi pretendere di essere visto alle 06.00 del mattino a Washington, New York e Boston, specie il giorno dopo del Super Bowl XLVII, naturalmente non puoi sperare che a Chicago alle 05.00 o ancora peggio a Los Angeles alle 04.00 pensino a te.
Inoltre nel sito ufficiale, nella home page, del live streaming nemmeno l’ombra. Bisognerà fare riferimento al sito dell’Università di Padova.

Soprassediamo alla questione orario e passiamo a quella lingua, pensateci bene, come si può fare un lancio mondiale nella sola lingua italiana? Allora diciamoci la verità, visto l’orario e data la lingua la presentazione era solo per l’Italia? Magari avranno anche ragione le malelingue che pensano che sia un progetto supportato dall’Università di Padova utile solo a fare giri politici e mangia mangia di soldi per un pò di tempo? C’è da dire una cosa, almeno, differentemente da tanti altri progetti italiani, questo sembra pronto a vedere la luce, non è stata prodotta solo carta, ma di ciò ne parleremo più avanti.

Home Page di Volunia

Tornando alla presentazione e alla sua pessima preparazione, è da notare l’inizio in pessimo stile, schermo bianco e proiettore non funzionante, come se non ci si trovasse in una Università dove il tema trattato fosse informatica, bensì in un fruttivendolo, fino ad arrivare alla ricerca della presentazione nella penna USB di Massimo Marchiori. Da twitter inizano ad uscire le prime lamentale e l’epic fail viene già annunciato.
Aggiungeteci alla fine le riprese fatte alla meno peggio e la pessima qualità audio ed il tutto è servito come peggio si può.

Volunia è Facebook (con Farmville) unito al passato?

Guardando la presentazione la prima cosa che salta all’occhio è quel fantomatico colore blu, che anche se non identico la prima cosa che fa tornare alla mente è Facebook, quasi a dire che al giorno d’oggi sia il social network di Mark Zuckemberg il punto di riferimento. Guardando meglio il sito si notano icone e notifiche in pieno stile FB, arrivano così anche i primi commenti del tipo “un motore di ricerca con Farmville“, in effetti il progetto si svela subito per quello che è, non un motore di ricerca vecchio stile, ma una esperienza sociale. Tra MediaPersoneAccount e Messaggi, con la bubble di notifica identica a quella del più diffuso social network al mondo, sembra proprio di muoversi in una vecchia versione di Facebook.

Però un’altra cosa mi viene in mente, guardando il logo, la disposizione delle varie componenti nelle pagine ed il forte desiderio di voler proporre qualcosa, mi torna il brivido dei vecchi motori di ricerca, di quelli che furono Il TrovatoreArianna e Godado. In quel periodo in cui mentre Google iniziava ad affermarsi per la sua semplicità e per i suoi risultati performanti e precisi, altri cercavano di proporsi con interfacce piene di roba inutile e cercando di proporre decine e decine di futilità, oltre naturalmente ai risultati quasi pessimi.

Non parliamo delle Mappe Visuali, in pratica una Sitemap riportata in stile Farmville, inutile e dispersiva.

Sinceramente io fin qui l’innovazione non l’ho vista, continuo comunque a seguire la presentazione.

Volunia ha studiato da Google+ e Google Plus Search Your World?

Una cosa viene subito messo in chiaro, Volunia non sfida Google, anzi prende tutt’altra direzione. L’anticipazione di un motore basato sulla semantica, il presentimento di un PageRank migliorato, e altre cose del genere, si sono rivelate tutte sbagliate, infatti la vera natura di Volunia è quella di essere un Motore di Ricerca Social.

Allora mi viene subito in mente Google Search Plus Your World, il progetto di Google, nato dopo la creazione di Google+, che ha come intento quello di portare nei risultati di ricerca non solo contenuti ma anche persone e relazioni. In effetti tra la declamata barra, che va in direzione opposta alle scelte di Google, riempita da avatar degli utenti, chat, messaggi, notifiche e pulsanti di varia natura, e i risultati di ricerca con la possibilità di interagire con gli utenti, come ad esempio con la chat (mentre in Google+ è possibile avviare i gli Hangout o Video Ritrovi), sembra proprio di avere a che fare con l’ultimo ritrovato di Big G.

Se ci aspettavamo l’innovazione, ancora non è arrivata.

Volunia prende roba anche da So.cl?

Proprio in merito all’interazione con gli altri utenti sui risultati di ricerca mi torna in mente la mia analisi su So.cl, prodotto di Microsfot realizzato nei Fuse Labs, di cui già qualche settimana fa mi chiedevo se fosse la copia di Google+, Facebook e Twitter.
Il punto in cui Volunia si avvicina tantissimo a So.cl è la possibilità di condividere i risultati e di discuterne con gli utenti. Anche la forzatura grafica delle barre non ricorda altro che il social network di Microsoft.

Ancora una volta vedo copia e non innovazione.

2 Milioni di euro per realizzare Volunia?

Sembra che Volunia sia costato 2.000.000 di euro, cioè due milioni di euro per realizzare qualcosa di già visto. Costa così tanto la parola innovazione, mentre la realizzazione della vera innovazione non ha prezzo, ne tempi, ne realtà.
Io mi chiedo come siano stati spesi questi soldi, dato che fino ad ora il marketing è stato pessimo, i costi di ricerca universitari non dovrebbero essere altissimi, i programmatori ormai costano quanto gli operai, la realizzazione di un cloud on demand con soluzioni tipo gli Amazon Web Services è alla portata di tutti. Qualcuno sa dirmi dove sono andati a finire questi soldi?

Volunia tra la privacy e la delusione nei Risultati di Ricerca

Un problema che si sono già posti molti è quello di come gestirà la privacy Volunia, ma secondo me è alquanto secondario il discorso, basta vedere tutte le cose copiate in giro e soprattutto basta pensare che uno usa Volunia da utente registrato dando il proprio consenso a tutti i paletti posti dal motore di ricerca.

Per ultimo ho lasciato come argomento quello relativo ai risultati nelle ricerche, sto provando grazie a Napolux da qualche minuto Volunia, mi limiterò per il momento a dire poche cose, rimandandovi fra qualche giorno ad una mia analisi più professionale. In ogni caso Luca Conti ha fatto degli esperimenti che confermano quanto sospettavo e quanto a prima vista ho notato. Volunia delude notevolmente nei risultati di ricerca, non si hanno i risultati aspettati, non si hanno risultati ottimali.

Alla conclusione di tutto ciò che penso è che sicuramente Volunia può crescere, ma per adesso ha imboccato tutte le possibili strade sbagliate. Vedremo cosa ne uscirà quando sarà aperto al pubblico.

Se volete un invito lasciatemi l’email nel commento.

 

UPDATE 08/02/2012: La procedura utilizzata per gli inviti sembra al momento non funzionare, per cui portate pazienza e appena ripristinata tornerò ad invitarvi.

So.cl, il social network di Microsoft. Inviti disponibili

Di Microsoft So.cl qualcosa l’ho scritta non molto tempo fa su twitter:

Oggi ricevo l’invito ufficiale ed inizio a provarlo, ne scrivo anche sul mio blog professionale “So.cl, social network copia di Google+, Facebook e Twitter?“.

Ho qualche invito a disposizione, richiedetelo pure nei commenti!

Tiziano Ferro crede in Google+

Tiziano Ferro arriva su  Google+, senza mezze misure, pubblicizzando il suo profilo e cercando di avere un ruolo di rilievo.
Il social network di Google  piano piano sta diventando realtà e sembra proprio che i personaggi famosi possano fare da traino alla sua crescita, diversi sono gli esempi internazionali, da Madonna a Britney Spears a Snoop Dogg, ma ora anche i cantanti nostrani si affacciano a questo nuovo modo di vedere l’interazione sociale online e si presentano. Tiziano Ferro è il primo caso forte di VIP italiani, annunciato dal blog di Google stessa, ad approdare su Google+, e lo fa senza restare sotto tono. Innanzitutto sfrutta google AdWords per pubblicizzare il suo ingresso e le sue attività su g+, rendendo già di per se il tutto speciale.

La pubblicità AdWords di Tiziano Ferro su Google+

Ma non finisce qui perché il cantante promette una presenza costante sulla piattaforma di Big G, parla di anteprime, di conferenze stampa e di un rapporto diretto con il pubblico. Grazie alla chat di Google+, la potenzialità degli Hangouts e qualche altra chicca del social network le premesse per una buona riuscita ci sono tutte, inoltre proprio queste caratteristiche potrebbero permettere a g+ di otenere una grossa fetta di mercato fino ad oggi dominata da Facebook ed in parte da Twitter. Ci riuscirà?

Come Vasco Rossi abbatte nonciclopedia

Nella vita bene o male gli artisti capiscono quando arriva il momento di smettere, lo hanno capito i REM che hanno deciso di sciogliersi, lo stanno capendo gli U2 che sono vicini allo scioglimento, pensate voi che anche Ivano Fossati capisce quando deve dire addio alla musica, ma Vasco Rossi, tra cliniche e vita su Facebook, proprio non lo capisce.

Così stamattina apprendo una triste notizia, nonciclopedia, la parodia di Wikipedia, è stata denunciata da Vasco per diffamazione e decide di chiudere. La pagina diffamatoria (questa la versione di archivio) è stata rimossa ed i gestori del sito hanno deciso di chiuderlo a tempo indeterminato, una sorta di sciopero.

Naturalmente su internet gli utenti si sono rivolti contro il Blasco nazionale, il quale si è sentito in dovere di giustificarsi, parlando di Nonciclopedia su Facebook, per mezzo della sua portavoce Tania Sachs e successivamente anche con le parole del suo avvocato.
Alla fine dei conti lo scontento è tanto, difficile non capire il genere di sito che è nonciclopedia, dove anche gli insulti diventano satira ed ironia, normale gridare al bavaglio.

Vasco, questa volta hai toppato ed è normale che anche Fabri Fibra ti attacchi, tu che parli di libertà, tu che parli di droga e dici di non incitare all’utilizzo, io quel che penso ho paura a dirtelo, quindi te lo faccio dire da un tuo collega.