Come Vasco Rossi abbatte nonciclopedia

Nella vita bene o male gli artisti capiscono quando arriva il momento di smettere, lo hanno capito i REM che hanno deciso di sciogliersi, lo stanno capendo gli U2 che sono vicini allo scioglimento, pensate voi che anche Ivano Fossati capisce quando deve dire addio alla musica, ma Vasco Rossi, tra cliniche e vita su Facebook, proprio non lo capisce.

Così stamattina apprendo una triste notizia, nonciclopedia, la parodia di Wikipedia, è stata denunciata da Vasco per diffamazione e decide di chiudere. La pagina diffamatoria (questa la versione di archivio) è stata rimossa ed i gestori del sito hanno deciso di chiuderlo a tempo indeterminato, una sorta di sciopero.

Naturalmente su internet gli utenti si sono rivolti contro il Blasco nazionale, il quale si è sentito in dovere di giustificarsi, parlando di Nonciclopedia su Facebook, per mezzo della sua portavoce Tania Sachs e successivamente anche con le parole del suo avvocato.
Alla fine dei conti lo scontento è tanto, difficile non capire il genere di sito che è nonciclopedia, dove anche gli insulti diventano satira ed ironia, normale gridare al bavaglio.

Vasco, questa volta hai toppato ed è normale che anche Fabri Fibra ti attacchi, tu che parli di libertà, tu che parli di droga e dici di non incitare all’utilizzo, io quel che penso ho paura a dirtelo, quindi te lo faccio dire da un tuo collega.

I Walk On with Aung San Suu Kyi

Non è il potere che corrompe, ma la paura. Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.

Aung San Suu Kyi è stata liberata oggi, dopo 32 anni di vere lotte per la Democrazia.
Per lei sentire il sapore della Libertà sarà qualcosa di unico.

Il tributo a lei nel video degli U2 la dice meglio di me. “The only baggage you can bring / is all that you can’t leave behind.

I fan degli U2? Cretini come tanti altri

Come ormai ben sapete spesso mi trovo a parlare dei fan di artisti musicali, prima è capitato a quelli dei Green Day, poi a quelli di Luca Napolitano, ora sono capitato sui fan di un gruppo contro i quali pensavo non avrei mai avuto nulla da ridire, mi riferisco ai fan degli U2.

Come ognuno di voi sicuramente saprà, la rock band irlandese è stata in Italia la settimana scorsa, il concerto allo Stadio Olimpico di Roma gli U2 è stato definito da tutti fantastico, cosa che non ho difficoltà a credere, il tutto mi crolla però quando quando su un parere della recensione del concerto, strettamente relativo al gruppo, che diceva che gli U2 sono la band è la più amata e seguita, io abbia qualcosa da ridire, allora si scatena il fanatismo senza poi un tangibile riscontro.

Mi chiedo allora, è mai possibile che anche i fan degli U2 siano dei cretini e che non sia il genere musicale o il gruppo/artista ascoltato a far porre le persone in un certo modo, bensì il fanatismo in se?

Materazzi ma tu lo paghi il biglietto?

Il 7 Luglio 2009, come circa altre 80.000 persone (diecimila più diecimila meno) ho assistito al concerto degli U2 a Milano, la prima delle due date in Italia per l’U2 360° Tour.

Come una buona parte delle persone che hanno assistito al concerto sono arrivato allo stadio San Siro in mattinata, ho aspettato sotto il sole l’apertura dei cancelli, ho preso un sacco di botte per entrare ed arrivare abbastanza vicino al palco, ho sudato in mezzo a tanta gente aspettando gli Snow Patrol prima e gli U2 dopo.

Come tutti ho visto Marco Materazzi, il giocatore dell’Inter, passare davanti a me scortato guardandolo mentre arrivava in prima fila per assistere il concerto.

Ora io chiedo: Caro Marco Materazzi, tu il biglietto lo paghi? Non puoi fare la fila come tutti? Magari non puoi comprare un biglietto da VIP quale sei e non far imbestialire le persone perchè gli passi davanti senza una minima goccia di sudore?

P2P PRO Music

Ho appena letto l’articolo di INC.ANTO dal titolo “E’ possibile che a demonizzare il Peer2Peer sia proprio chi esiste esclusivamente per merito di quello?”

Antonio mette in risalto nella blogosfera un nuovo “progetto” dall’assurdo titolo “Music VS P2P”, un assurdo progetto, che naturalmente non linkerò, lanciato da alcuni gruppi che passano di striscio vicino alla musica (Lost, dARI, Sonohra, Studio 3, Melody Fall ), supportati da major,  e fanno soldi con gli acquisti dei quattordicenni che tra dieci anni saranno pentiti di aver speso inutilmente i poveri risparmi di qualche settimana.

Ora mettiamo in chiaro la prima cosa è che con il termine il P2P, acronimo che sta ad indicare il Peer to Peer (Peer-To-Peer, Peer2Peer o Peer 2 Peer che dir si voglia), si intende una rete di computer (in generale una qualsiasi rete informatica) che non possiede nodi gerarchizzati come client o server fissi, ma un numero di nodi che sono tra loro equivalenti, definiti peer, che agiscono contemporaneamente sia da server che da client insieme agli altri nodi della rete.

Seconda premessa è il fatto che spesso si confonde il P2P con il file sharing. Il file sharing, come il termine inglese indica, è la pratica utilizzata per condividere file in una rete. Questa pratica può essere effettuata sia in una rete P2P, sia in una rete client-server.

Da queste due prime premesse si evincono due cose fondamentali:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.

Premesso ciò, c’è da aggiungere che, come dice lo stesso INC.ANTO, il P2P può essere utilizzato come strumento per rendere “libero e democratico l’accesso alla musica, e conceda al consumatore il diritto – peraltro regolarmente applicato su qualsiasi altro bene di consumo – di prova e di recesso”.

Aggiungiamo un terzo punto, giusto per fare un attimino di confusione. Già lo sapete, se leggete questo blog lo sapete. Ma io continuo a ripeterlo. La Musica LIBERA. Esiste una cosa che si chiama Musica Libera, dove libera non significa che ognuno può fare quello che ne vuole, non vuol dire che può sfruttare a proprio piacimento e goduria il lavoro di altri, non vuol dire che può guadagnare sulle tue spalle (qui qualcuno dirà che però questo lo fanno le major), vuole semplicemente dire che la tua musica può essere distribuita ad altri gratuitamente, che magari puoi farla ascoltare ai tuoi amici, che in alcuni casi può farne una tua versione che ti piacerà di più, che puoi concederne l’utilizzo, gratuitamente o a pagamento a TUA scelta, per motivi commerciali. Infine Musica Libera non significa gratuita, uno la propria musica se vuole può sempre venderla.

Arriviamo al quarto punto, esiste Jamendo, di cui ho parlato spesso. Jamendo è quel famoso portale di Musica Libera in cui, ad oggi, sono stati pubblicati 17.666 album e più di 200.000 brani, tutti rilasciati sotto una licenza libera. Jamendo è quel portale che combatte per la diffusione della Musica Libera.
In Jamendo potete scaricare gratuitamente tutti gli album presenti, potrete supportare gli artisti effettuando una donazione, e gli artisti stessi vengono sostenuti da Jamendo tramite una parte degli introiti pubblicitari.
In Jamendo la musica può essere scaricata sia da web, sia tramite Bittorrent, che è un famoso programma di P2P.
Infine proprio in questi giorni Jamendo ha proposto l’interessante iniziativa contro la legge HADOPI, il ringraziamento graduato.

Giusto perchè ho aggiunto altri due punti, facciamo un riepilogo e aggiungiamo delle nuove deduzioni:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.
  • La Musica non è tutta protetta da diritto d’autore, non è tutta sotto SIAE. Esiste Musica Libera.
  • Esistono siti, come Jamendo, che supportano la musica libera.
  • Non tutta la musica scaricata tramite il P2P è illegale.
  • Scaricare Musica Libera sotto P2P è legale.

Quinto punto, qui voglio contraddire INC.ANTO, quando dice che capisce che grandi nomi come Vasco, Madonna e gli U2 avrano ragione a lamentarsi, mentre piccoli gruppi no. A mio avviso ci perdono spesso più piccoli gruppi che vendono poco, che non grandi gruppi che hanno ormai migliaia e migliaia di fan. Inoltre è da notare che molti “grandi gruppi” ultimamente hanno rilasciato la loro musica, sia sotto una licenza libera, sia sotto circuiti di P2P, esempi lampanti vengono dai Nine Inch Nails (NIN), Smashing Pumpkins, Radiohead. Addirittura i Nine Inch Nails nonostante distribuissero gratuitamente il loro album Ghost I-IV, lo scorso anno sono stati al primo posto tra gli album più venduti di Amazon MP3.
Questo anche come risposta a quel tale sconosciuto Walter Fontana, che a quanto ho letto dovrebbe essere il leader dei Lost, che dice che il P2P è “una delle maggiori cause della scomparsa degli artisti dalla scena musicale”.

Tiriamo le somme:

  • Il P2P, nel suo concetto, non ha niente di illegale.
  • Il File sharing non è direttamente connesso al P2P, ma la condivisione di propri dati e file non è illegale.
  • La Musica non è tutta protetta da diritto d’autore, non è tutta sotto SIAE. Esiste Musica Libera.
  • Esistono siti, come Jamendo, che supportano la musica libera.
  • Non tutta la musica scaricata tramite il P2P è illegale.
  • Scaricare Musica Libera sotto P2P è legale.
  • Diversi gruppi stanno rilasciando i propri album sotto licenza libera.
  • La Musica Libera Paga!
  • Walter Fontana è un idiota!

Esorto tutti a contrastare ignorare tale iniziativa, in quanto priva di ogni fondamento logico. Inoltre se qualche grafico, blogger, o altro con attitudini informatiche/grafiche, passasse di qua sarebbe gradito un bannerino del tipo “P2P PRO Music” o “P2P LOVE Music” o simile. Mi piacerebbe tanto fare un’iziativa del genere ed in tal senso ho già contattato il team di Jamendo e spero di ricevere una risposta.

Io la prima mossa, insieme a Luisa, la faccio subito, d’ora in poi su MelodicaMente questi gruppi non saranno più considerati.

Naturalmente vi rimando all’articolo di Antonio per ulteriori approfondimenti.