Un grande passo per questo blog, un piccolo passo per l’umanità

Questo blog è ancora vivo, lo ho decretato qualche giorno fa in un post, ed ecco il primo passo per andare avanti.  Il mio blog secondario, quello serio, in cui scrivevo soprattutto contenuti di SEO, corrispondente al vecchio indirizzo www.giuseppeguerrasio.it, è stato importato in questo blog, ed è stato impostato il redirect dal suddetto defunto blog verso questo blog.

 

il vecchio www.giuseppeguerrasio.it

il vecchio www.giuseppeguerrasio.it

Il tutto non è stato solo fatto in ottica SEO, nonostante quanto io tenga alla Search Engine Optimization, probabilmente avrei preferito tenere staccate le cose, Giuseppe Guerrasio si presentava come un sito ordinato e curato, The Brain Machine si presenta come un sito caotico, ma proprio nell’idea di diminuire questo caos e quindi non avere troppe cose cui far fronte e disperdere le energie inutilmente ecco qua la soluzione.

Intanto attendo ancora consigli su un bel template WordPress da utilizzare in questo sito, prima o poi arriverà qualche buon consiglio spero, intanto vado avanti.

Black Hat SEO: 5 cose da non fare

Per Black Hat SEO si intendono tutte le tecniche illecite, cioè che non seguono norme e linee guida indicate dai motori di ricerca ed inoltre cercano di trarre vantaggio dai limiti dell’HTML e del Web in se, utilizzate in ambito SEO per ottenere dei posizionamenti più alti nella SERP.

In questo articolo elenco 5 cose da non fare in quanto ritenute tecniche di Black Hat SEO dai più importanti motori di ricerca (Google, Bing, Yahoo).

Black Hat SEO - il male del SEM

 

Link Nascosti o Testo Nascosto

Era una delle tecniche più usate in passato, ormai fortunatamente quasi in disuso. Per realizzarla si applica al colore lo stesso testo dello sfondo in modo così che nel contenuto della pagina il testo o il link non siano visibili.
Una tecnica alternativa utilizzata spesso è quella di inserire i link nascosti tramite JavaScript in modo che non siano riconosciuti come collegamenti esterni bensì come parte del testo.

Doorway Page o Pagine Gateway

Questo punto è fortemente correlato allo Spamdexing, in pratica viene creato appositamente un insieme di pagine web, di scarsa qualità in termini di contenuti, ottimizzate per essere indicizzate su una determinata parola chiave o frase. Normalmente le pagine doorway fanno da gateway verso altre pagine sia in maniera manuale (con dei link) sia in maniera automatica (redirect tramite JavaScript).

Cloacking

Tecnica simile alla precedente, in quanto anche essa fa uso di reindirizzamento, consiste in questa caso però nel visualizzare agli utenti del sito una versione della pagina desiderata diversa da quella presentata ai motore di ricerca. Cloacking sono da esempio le pagine realizzate ad esempio in flash ma che al crawler vengono poi visualizzate come HTML.

Keyword Stuffing

La tecnica in oggetto cerca di aumentare la Keyword Density mediante l’alta ripetizione delle parole chiave con cui si vuole fare indicizzare il contenuto. Per realizzare ciò esistono diversi metodi, anche se non sempre tutti indicano allo stesso modo la Keyword Stuffing, uno può essere quello di scrivere più e più volte la keyword nel testo, un’altra può essere quello di realizzare una pagina contenente in pratica solo la parola chiave e fare il redirect una volta arrivati alla pagina, un’altro ancora può essere quello di avere le keyword ripetute nascoste tramite css, infine un’ultimo metodo può essere quello di riportarli nei metatag anche quando i reali contenuti non sono quelli relativi alle keyword.

Desert Scraping

Tra le più sconosciute, il Desert Scraping consiste nel ricercare, di solito tramite l’Internet Archive o motori di ricerca diversi da quello in cui ci si vuole posizionare, dei testi non più indicizzati o rimossi dall’indice del search engine desiderato. Una volta trovati i contenuti e verificato che non siano presenti si riportano in una nuova pagina, ottenendo così un aumento delle proprie risorse da far indicizzare al motore di ricerca.

Etico è meglio

Naturalmente tutte queste tecniche come già detto sono considerate illegali dalla maggior parte dei motori di ricerca e sono quindi da evitare assolutamente.
Personalmente anni fa in alcuni progetti ho anche sfruttato queste tecniche, alcune delle quali se ben fatte tutt’ora funzionano regolarmente e permettono di ottenere dei vantaggi, ma ne sconsiglio in ogni caso l’uso poichè Google, come Bing, ogni giorno tendono a migliorare i propri algoritmi per offrire i migliori contenuti possibili ai propri utenti.

Alla fine quindi conviene lavorare eticamente e nel modo corretto fin da subito per avere dei buoni risultati ed un buon posizionamento sui motori di ricerca.

 

SEO: La SERP di Google cambia per i Video e favorisce YouTube?

In merito al SEO, la SERP è un argomento da non sottovalutare, si sa, però spesso viene analizzata solo da alcuni punti di vista. Parliamo ora di una novità di Google Video e della SERP di Google Search partendo da lontano.

Un poco di storia di Google Video e YouTube.

E’ di qualche giorno fa la notizia che Google chiuderà il suo servizio di condivisione di video. Google Video, questo è il nome del servizio di Big G nato nel 2005 e che per un periodo fu concorrente di YouTube, almeno fin quando la stessa azienda di Mountain View nel 2006 comprò la società avversaria continuando a mantenerla in vita. Dopo un breve periodo di vita parallela e quasi in concorrenza, nel 2009 Google decise di non permettere più l’upload di filmati su Google Video, mantenendo comunque attiva la possibilità di riprodurli. Possibilità che alla fine di questo mese cesserà di esistere.

Google Video diventa un motore di ricerca dei filmati.

Nel frattempo Google Video si è lentamente trasformato nel motore di ricerca dei video di Google, nel cui database di crawling sono stati piano piano inseritealtre fonti video sia di partner che di concorrenti. Inoltre grazie all’integrazione che Google sta realizzando tra i vari servizi (Google Search, Google Immagini, Google Blog Search, Google News, e così via) per avere una SERP unica, anche Google Video è entrato di diritto nei servizi maggiormente utilizzati dagli utenti.

YouTube va verso la Web TV, ma Google Video Cambia la SERP.

L’attenzione di utenti ed esperti la scorsa settimana si era focalizzata in direzione di Youtube, a seguito dell’investimento di 100 milioni di dollari fatto da Google Inc. ha fatto affinché il suo servizio di condivisione di video possa essere in competizione con le TV classiche ed essere la realtà domani delle Web TV. Proprio per questo motivo la chiusura, almeno per ciò che riguarda la visualizzazione dei video, di Google Video, è stata recepita come la voglia di Google di dare spazio solo a YouTube, ma a conti fatti se oggi guardiamo la SERP di Google Search (o Google Motore di Ricerca se preferite), non sembra proprio essere così.

 

La SERP di Google sulla ricerca di un gruppo musicale (Bullet For My Valentine)

 

La nuova SERP di Google Video, cosa cambia?

La SERP di Google Video  come potete vedere nell’immagine precedente ha qualcosa di nuovo, se cercate un gruppo musicale (al momento solo per ciò che riguarda la musica ho riscontrato tale cosa, mentre ciò non accade per i trailer dei film ad esempio) ad esempio come ho fatto io i Bullet For My Valentine, ma va bene qualsiasi altro, potrete vedere nei risultati dei video in evidenza quelli provenienti da youtube.com e poi una sezione sotto il video Guarda anche su:, seguita da una serie di servizi concorrenti a YouTube che contengono anche lo stesso video, come DailyMotion, Yahoo Video, Vimeo, LastFM e tanti altri.

Tutto ciò potrebbe far pensare a diverse cose, in primis che Google voglia ancora migliorarsi anche se ciò significhi dare maggiore spazio alla concorrenza. In secondo luogo ciò che però risalta è che il primo risultato è sempre quello di YouTube, così come l’immagine associata è quella relativa al video hostato da Big G, e si sa che in genere i primi risultati o quelli affiancati da immagini sono i più cliccati.

Tra l’idea di voler alzare la competizione e quella di voler favorire se stessa, Google per ora ci lascia il dubbio, sicuro è che chi si appoggia su più fronti al momento avrà più possibilità di comparire nella SERP di Google, ma d’altrocanto, varrà la pena utilizzare le proprie risorse SEO in qualcosa diverso da Google e YouTube?

 

15 domande, 5 settimane, 5 libri in omaggio: parte il primo quiz SEO in italiano

Quanto è diffusa una conoscenza davvero approfondita della SEO in Italia? Mediante un simpatico quiz composto da 15 domande brevi a scelta multipla, Antezeta, Agenzia SEO, ambisce a scoprire quanto l’Italia sia realmente attrezzata a fare marketing tramite i motori di ricerca.

Si tratta di una sorta di svago autunnale, orientato a stimolare un po’ di discussione ed a sfatare i luoghi comuni sullo strumento Internet più utilizzato per trovare i prodotti e i servizi di un’azienda e non solo. Nello specifico, il quiz non pretende di essere un campionamento strettamente scientifico e non è neppure un concorso.

Grazie alla collaborazione con Marco Massarotto e Hagakure, ci saranno 5 copie del libro Internet PR, la cui lettura è altamente consigliata ai professionisti di marketing, disponibile come simpatico omaggio, una copia per una persona ogni settimana, per tutta la durata del quiz.

Dal 28 ottobre al 1 dicembre 2008 sarà possibile completare il quiz SEO presso il blog di Antezeta Web Marketing, http://www.antezeta.it/blog/quiz-seo/. Le risposte giuste verranno pubblicate successivamente alla conclusione del quiz.

Perché il marketing mediante i motori di ricerca?

Il mezzo Internet è oggi uno strumento essenziale per un marketing integrato. I motori di ricerca, in particolare, sono un veicolo senza pari per trovare clienti nel momento in cui essi sanno già di avere una voglia, un desiderio. Infatti: con i motori di ricerca, non è necessario creare la domanda, basta solo accoglierla bene! Il quiz punta alla visibilità naturale (non a pagamento), responsabile per ~80% del traffico totale proveniente dai motori di ricerca.

pmetrics: statistiche professionali per il proprio blog

 

Sicuramente molti blogger, se non tutti, utilizzano come strumento per le proprie statistiche Google Analytics, strumento performante, completo e semplice, ma con qualche carenza. Nell’ultimo mese ho provato su PettiNix un sistema di statiche che non conoscevo: pmetrics.

pmetrics è sviluppato dal team di Performancing, famoso tra l’altro per i temi gratuiti a disposizione per WordPress e per il blog sul web marketing e SEO.

pmetrics  offre alcune caratteristiche interessanti rispetto agli altri sistemi di statistiche:

  • API per gli sviluppatori;
  • plugin per WordPress e Widget per iGoogle;
  • dettagli per singoli visitatori;
  • statistiche sui click dei visitatori;
  • tracking di dati personalizzati;
  • possibilità di etichettare singolarmente gli IP;
  • statistiche via feed RSS;
  • Tag Cloud per i siti da cui si arriva al vostro blog;
  • tracciamento dei link in uscita;
  • tracciamento dei download;
  • modalità spy (permette di visualizzare le statistiche in tempo reale come LLOOGG);
  • integrazione con le statistiche di FeedBurner;
  • possibilità di rendere pubbliche le statistiche;

Unico neo che la versione gratuita supporta massimo 1000 pageview al giorno.

A me ha dato un’impressione positiva e penso di effettuare l’upgrade alla versione blogger.

Se ne avete voglia provatelo e fatemi sapere cosa ne pensate!

Christmas Meme: dicci che pacco hai dato e ti dirò chi sei

Il “buon” Axell (sappi che dopo questo ti odio) mi ha invitato al secondo meme natalizio.

Non sono solito rispondere ai meme poichè non li amo, però mi da anche fastidio non farlo, è maleducazione! Purtroppo devo declinare o meglio rispondere solo in parte, non ho ancora fatto nessun regalo, quindi nessun pacco rifilato e non penso ne rifilerò!

Per quanto riguarda la continuazione del meme, visto che credo siano proprio poche le persone a leggermi, a chi va di dire la sua nel proprio blog lo faccia e lasci un commento qui!

Tira più un pelo…

Quando ho aperto i miei due blog personali gemelli (quello su WordPress e quello su Blogger) avevo un preciso intento nella mia testa, capire come si muove la blogosfera italiana, quali sono i termini di ricerca e gli argomenti che portano visite, quali sono i meccanismi di crescita nelle varie classifiche, insomma un pò una “avventura mediatica nelle scelte del navigatore”.

Fin dal primo periodo delle mie navigazioni, ormai più di dieci anni fa, ho pensato che il porno è il grande motore di internet ( ricordate la verità su internet?), nell’ultimo periodo, o meglio negli ultimi due anni, ho visto crescere la popolarità dei social network, del termine web 2.0 e di tutte le attività ad esso connesso.
Ad oggi, in cui la mondanità si vive sui blog, ho avuto la conferma che il cosiddetot materiale per adulti supera ogni più “rosea” previsione. L’articolo su Madameweb (al secolo Anna Ciriani) ha fatto impennare le mie visite in maniera inaspettata, circa 2500 visitatori unici il primo giorno del post, e circa 600 in media per i 3 giorni successivi. Italiani popolo di voyeur? Porno motore della rete? Lo scandalo fa sempre notizia? Oppure semplice curiosità?

I servizi di social network, social boomarking et simili permettono una diffusione di notizie istantanea, ormai anche se non vuoi una notizia ti salta all’occhio, e si sa alcune cose all’occhio colpiscono tanto!

Insomma se una notizia bene o male circoscritta all’Italia porta così tanta gente, quanta gente passerebbe da qua solo per vedere il video porno di Keeley Hazell? Quanti cercano One Night In Paris per vedere le performance di Paris Hilton (che poi ha fatto il replay)? Forse riceverei più visite con l’ultimissimo arrivato tra i filmini hard con protagonisti Kim Kardashian e Ray J? O la regina del gossip inglese Katie Jordan Price lo fa anche? O i finti video di Britney Spears ed Eva Longoria? O infine vanno ancora tanto di moda i due video hard di Pamela Anderson con Tommy Lee e Bret Michaels (e c’è chi parla di un terzo con Rick Solomon)?

Naturalmente i link e i nomi sopra sono un’operazione di “marketing” e SEO, però davvero, mi chiedo se porno e sesso portano portano guadagni facili. Nel frattempo penso alla tristezza dell’uso improprio di alcuni mezzi tecnologici.

P.S. sto valutando l’idea di fare una rubrica settimanale del tipo “l’angolo della gnocca” e se parlare più spesso di argomenti hard 😛

Ggoal: Ricerche Sociali da menti Italiane!

Leggo dal blog di Andrea Beggi, la segnalazione della nascita di Ggoal, un nuovo motore di ricerca in salsa social. L’idea del motore di ricerca varia dall’idea d’uso tradizionale, si possono effettuare ricerche, segnalare link e parole chiavi attinenti, effettuare dei bookmark e segnalare abusi.
Si differisce da Aftervote, di cui avevo parlato qualche giorno fa, poichè non è un metamotore ma è piuttosto un motore collaborativo, sono gli utenti a decidere le risposte in base alle parole chiave ricercate. E contrariamente alle normali abitudini non esiste uno spider che indicizza pagine, ma sono gli utenti stessi a indicizzare. La popolarità di un link cresce in base alle richieste e alle segnalazioni.

Il servizio è realizzato in pieno stile Web 2.0, interfaccia AJAX, Brainstoarming e comunità.
Da circa 20 giorni il servizio è in fase alfa, vi consiglio di sperimentarlo!
Infine se volete saperne di più vi basta andare alla pagina ufficiale “Cos’è Ggoal“.

aftervote: il motore di ricerca sociale

Ho appena scoperto aftervote, un meta-motore di ricerca, in pieno stile WEB 2.0, con qualche piccola caratteristica “in più”.
Obiettivo di questo servizio è realizzare un motore di ricerca che unendo diversi motori possa dare una risposta basata sulla valutazione sia dei vari motori sia degli utilizzatori del servizio.

aftervote cerca contemporaneamente su Google, Yahoo! e MSN e, oltre a restituire le normali descrizioni date dai motori di ricerca, visualizza dei meta-data come il posizionamento dei vari motori di ricerca, il posizionamento in Alexa, i commenti degli utenti, il Page Rank, e altri interessanti caratteristiche tratte da altri siti 2.0 (Digg, Technorati, StumbleUpon ed altri). In base alle proprie preferenze poi il servizio consiglia sui vari social network e social bookmarks di effettuare dei consigli.

Infine permette di votare un risultato e salvarlo nei propri bookmarks. E’ possibile installare un plugin per il proprio browser per effettuare direttamente le ricerche ed è prevista in futuro la possibilità di creare una propria rete di amici con interessi simili.

L’interfaccia è abbastanza semplice e secondo me gradevole, ed è sicuramente un servizio da provare e osservarne la crescita.

Provatelo e fatemi sapere cosa ne pensate!

Google ed il PageRank impazziscono, la blogosfera lo segue a ruota

Premettendo che non ho mai considerato il PageRank (d’ora in avanti PR) un indice di misura valido per quanto riguarda l’importanza di un sito, giusto oggi, dopo svariati giorni in cui si parlava del cambio imminente del PR, noto che tutti i blog in cui scrivo hanno cambiato il valore del suddetto PageRank. Sempre con la precedente considerazione sono dell’idea che nemmeno Google lo consideri tanto, notavo che scrivendo un semplice termine nel box di ricerca ottengo spesso e volentieri come primo risultato un sito con PR più basso di quelli successivi.

Ho cercato di fare a modo mio una breve analisi e vedere un pò cosa si dice in giro.

  • Parte 1 – Analisi) Riepilogando sui miei blog notavo che:
    • Petti*Nix (il blog in cui scrivo di Linux, Free Software e Open Source) è arrivato a 5, fino a soli due giorni fa era a 0!!! La cosa mi lascia perplesso poichè ZioBudda e Pollycoke 🙂 hanno come valore 6 ed esistono da ben più tempo di Petti*Nix.
    • Pettinatori di Bambole (un blog in cui con alcuni amici scriviamo cazzate quotidiane o trovate sul web) è arrivato a 2, niente di che ma sinceramente i backlink li sono davvero pochi.
    • Scandaglio (un blog mai avviato sulla sicurezza informatica) ha addirittura PR 3!! E ho anche deciso di chiuderlo!
    • Lobotomia & WordPress (il mio blog personale su WordPress) ha un bel 4, sarà stato il potere dei trackback?
    • Lobotomia & Blogger (il gemello del mio blog su WordPress) ha un misero 2 , sarà che a blogger mancano i trackback automatici.
    • Qualcuno volò sul nido del cuculo (il blog in cui ogni tanto insieme alla Jollyyna scriviamo qualcosa di NonSense) è misteriosamente passato da 1 a 0, cioè prima non aveva backlink, ora non ha backlink ma ora vale zero mentre prima valeva uno!
  • Parte 2 – La reazione della blogosfera:
    • Un pò di tempo maestroalberto ci aveva avvertito ed esortato nel suo Manifesto per l’abolizione del PageRank che il PageRank non funziona più ed era da rivedere se non addirittura abolire. Lo stesso Alberto ha oggi pubblicato un post dal titolo PageRank, ossia lo strumento di dissuasione di Google sui modi in cui ormai Google utilizza il PR.
    • Robin Good nell’articolo “PageRank Svalutato: Che succede? Il Pagerank Di Google Non Vale Più Nulla?” fa un’analisi tecnica di ciò che è successo, delle motivazioni che avrebbero spinto Google a farlo e qualche considerazione personale.
    • DelyMyth – /dev/null (io adoro questo nome) la prende con il suo solito e stupendo modo di fare nel post “Si parla di… PageRank… du’ balle…” e fa notare che a lei non è cambiato nè cambia nulla (sempre più rispetto per Elena).
    • Invece Napolux si incazza un poco (per l’amor del cielo avrà anche i suoi buoni motivi eh) e sbraita contro Google nel post “Google vuole la guerra? E che guerra sia”. Sinceramente credo che al posto suo mi incazzerei anche io. Ma ringrazio di essere al posto mio.
    • Guido Arata su DelfinsBlog si rallegra dell’Aggiornamento Pagerank…si torna a 4! dopo ben 3 anni 3 mesi.
    • Alta Gradazione fa invece il post più simpatico, dal titolo “Page Rank 4” in cui scrive soltant: “Ho raggiunto il Page Rank 4. Chissà perché?” 🙂
    • Dal post Nuovibusiness dot Com Page Rank apprendo che anche Nuovibusiness è salito di non poco e se ne rallegra fortunatamente.
    • Invece Tagliablog stronca Google nel suo “PageRank in caduta libera…“.
    • Daniele Salamina fa invece le sue considerazioni nell’articolo “Google Pagerank al Collasso – Considerazioni Sparse“. Lui è un abituè del numero 4.
    • Su 4mj.it si passa PageRank 5 mentre il relativo forum fa inversione di marcia da 3 a 0.
    • CA9122 ha un Avanzamento di Grado che riceve con sommo piacere.
    • Anche deliriomediatico riceve con piacere la novita e lo segnala dicendo Mi hanno aumentato il PageRank!
    • Il buon Traffyk (altra persone che mi sta molto simpatica) nel post I sistemi di valutazione come il PageRank secondo me sono inutili.. discussioni e alternative parla con il suo slito modo piccante delle alternative.
    • Ne blog Desmm addirittura si parla di Page Rak in fumo. O_O
    • Dario Caputo nel suo “Aumento di PageRank? Non me ne faccio nulla, grazie!” fa ben capire che la cosa non lo tocca minmamente.
    • 980km invece in “Nuovo PageRank…dopo 180 giorni” ne parla ma non si lamenta più di tanto.
    • Infine Airdave nel post”PageRank abbassato? Google non guarda in faccia a nessuno nemmeno a Youtube.com!” fa notare una grande cosa, anche YouTube perde punti!

Bene, di tutti questi link nn so se ne godrò i benefici dei trackback o verrò penalizzato da google per il backlinking di massa, una cosa è certa alla luce dei fatti odierni: cross-linking, vendita di link testuali e iscrizioni a liste di masse ti penalizzano.

Ma la domanda che continuo a pormi è: Il PR è ancora importante come un paio di anni fa? Davvero per essere trovati su Google c’è bisogno di un PR alto? Vedremo cosa cambierà in futuro anche per questo blog, starò attento alle statistiche e vedrò le risposte da Google.