Sanremo 2011 visto da un cinico

Non saprò scrivere di Sanremo 2011 con il fare comico di chi è professionista, nè con lo stile di chi ha occhio critico, eppure anche io voglio dire la mia riassumendo pensieri di ieri sera.

Quella che è stata una delle serate più mosce del Festival della Canzone Italiana, forse la più noiosa degli ultimi 150 anni, inizia con Antonella Clerici, subito dopo il buio che mi ha fatto impaurire pensando che da un momento all’altro potesse apparire Mauro Masi il quale rivelava che le sue famose telefonate di dissociazione (o non dissociazione) venivano fatte da quel palco. Passato il testimone a Gianni Morandi vi è la cerimonia di apertura, si avete letto bene, perchè sembra proprio di assistere all’inizio delle Olimpiadi.

Con estrema velocità vengono annunciati i primi cantanti, arriva Giusy Ferreri vestita nuda, in compenso questa volta non sembra di ascoltare un CD rotto. La canzone sembra brutta, scopriremo a fine della puntata che in confronto a molte altre merita la sufficienza.

Si presenta poi sul palco Luca Barbarossa insieme ad una donna sui trampoli, che scoprirò poi afferire al nome di Raquel Del Rosario, il quale canta la canzone più allegra della sua vita. Anche a lui si può dare una sufficienza, alla fine dei conti.

Tocca poi a Roberto Vecchioni che canta e trema come se avesse il morbo di Parkinson e propone una canzone cantautorale, peccato che lo faccia quando la sua vena di cantautore è già esaurita da un pezzo. Merita un sei e mezzo, se non altro per la storicità.

Anna Tatangelo canta “Bastardo“, vestita un cesso, truccata peggio e con le orecchie che sembra Ciripiripì Kodak. Nonstante tutto ciò meriterebbe la sufficienza per non aver cantato un pezzo che sembra di Gigi D’Alessio.

I La Crus distruggono ogni mia aspettativa, una volta indicavano il futuro della musica, erano alternativi, oggi sembrano essere il passato. Mediocri e anche meno.

Salgono (meritatamente direi) sul palco Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, due inutilità (bone per l’amor del cielo ma per il resto si salverà leggermente solo Belen) che si fingono di odiarsi ma in realtà si odiano davvero.

Torna dopo 16 anni all’Aristo Max Pezzali, la cosa bella è che canta la stessa canzone di 16 anni fa e nessuno se ne accorge perchè non si capiscono le parole. Quattro è un voto rubato.

Nel corso della pubblicità c’è chi s chiede come sia stato fino ad ora Sanremo, mi viene da pensare che ieri il Festival è stato come la politica. Un magnaccia, una straniera, una italiana, e tanta gente che urla.

Mi piace tanto Davide Van De Sfroos, non capisco il dialetto suo e le parole, ma ha ritmo e carica da vendere. Merita un otto pieno. Susciterà polemiche? Non più di tante dato che non del sud.

Anna Oxa sembra drogata e non si capiscono le parole. Non riesco a giudicarla vi giuro. ditemi voi cosa ne pensate.

Quando Tricarico canta la sua ninna nanna spero vivamente di non addormentarmi, resto in ogni caso deluso. Giudizio mediocre.

I Modà come sempre sembrano i Negramaro senza benzina, ma la presenza di Emma Marrone (quella di Amici) li fa giò diventare vincitori virtuali del Festival di Sanremo 2011. Nel mentre ascolto il pezzo, che a tratti ricorda il “riderà, Riderà, Rideràà” di Little Tony, comunque capisco che “Arriverà” è la canzone ispirata dai racconti delle ragazze coinvolte nel bunga bunga con il premier. In tutto ciò mi pare la migliore canzone del festival.

Attendo inutilmente la chiamata di Silvio Berlusconi che dice “è il peggior Festival degli Ultimi 150 anni”, poi quella di Mauro MAsi che si dissocia, ma niente, resto deluso.

Rischio caduta a Sanremo, la Canalis tenta di uccidere Belen, nel frattemp su twitter Rudy Bandiera chiede: “Ma vanno d’accordo la Belen e la Canalis? Per me si odiano come Fini e Berlusconi“. Io  rispondo: “per me la Canalis e la Rodriguez si odiano come Ruby e la Minetti“. La risposta di Rudy la censuro. Che poi Ruby, Rudy, sta cosa mi inquieta e non poco.

Quando sul palco c’è Luca Madonia penso che Franco Battiato sia diventato un corista. La mano del maestro si sente però e in fondo merita un quasi sette.

Patty Pravo sul palco fa capire che Il Festival di Sanremo vuole essere giovane e dimostrare che è in arrivo una ventata di freschezza. Il prossimo anno. Mi rifiuto di ascoltare la canzone però penso che la sua morte in diretta sarebbe un evento, tanto era già vestita a lutto.

Gianni Morandi dice di voler “allentare la tensione della gara“, a questo punto penso che mandarenna in onda un film muto.

Belen insieme al maestro Miguel Angel Zotto si butta in un passionale tango, in quel momento penso che la Canalis ci mostrearà un Su Passu Torrau. Mi deluderà due volte facendo il verso a Pulp Fiction. Dell’esizione della bella argentina credo di non sapere giudicare come sia come tanguera, però come caquera…

Arriva Nathalie Giannitrapani, nome che mi fa pensare, se è nata li come si chiama?. A parte ciò mi sembra molto più piatta di come vista a X Factor, anche se è da ritenersi sufficiente.

Ennesima apparizione per l’ennesimo anno di Albano Carrisi, forse spera di fare il record di ultimi post per entrare nel guinnes dei primati, pensando che è meglio andare a ballare in Puglia immagino che dietro le quinte stiano facendo una seduta spiritica per far rivivere Modugno. Patetico.

Finisce lo strazio, ma tutto ciò è servito a farmi capire una cosa, la salma di Mike Bongiorno è stata trafugata solo per amor di popolo, affinchè alla sua anima fosse risparmiato tutto ciò. Alla fine vengono buttate fuori la Oxa e la Tatangelo.

Della serata resta di bello solo la canzone “Ti sputtanerò” di Luca e Paolo, ora attendiamo ciò che ci mostreranno oggi. Speriamo in un cambio di direzione. Del governo anche.

Mi dissocio dalla Ventura, da Masi e dai servi del regime

Ricorderete tutti che qualche settimana fa Mauro Masi, Direttore Generale della RAI, telefonò in diretta a Michele Santoro nel corso della trasmissione Annozero per dissociarsi dalla stessa. Ieri è successo l’opposto, il suddetto tizio ha telefonato a Simona Ventura ne corso della tramissione “L’Isola dei Famosi” per non dissociarsi dal programma che a differenza di altri rispetta pienamente le regole aziendali.

Nel vedere la reazione di Simona Ventura (vera? finta?), nell’ascoltare le parole di Mauro Masi (Spiritoso? Provocatorio?), nel sapere chi c’è all’Isola dei Famosi (Raffaella Fico? Altre Papi-Girls?), Io mi dissocio da tutto ciò, mi dissocio da un servizio che dovrebbe essere pubblico e fa invece propaganda, mi dissocio da questi servi del regime.

P.S. ma Masi dice TeleAspettatori?

Update: Non avevo visto la parte della Papi Girl dedicata alla Fico, come si chiama tale operazione? Vi lascio anche questo video.

Scienze delle Comunicazioni e altre Amenità

Forse qualcuno di voi ancora non lo sa, ma il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca dell’attuale Governo, e Mariastella Gelmini, ha definito “Scienze delle Comunicazioni e altre amenità simili” dei corsi di laurea inutili.

Così il giorno dopo Simona Melani scrive una lettera al nostro caro ministro  in cui chiede il risarcimento danni poichè avendo conseguito la laurea seguendo gli studi di tale corso di laurea, naturalmente approvato dal suo ministero, risulterebbe truffata dallo stato.

Simona Melani ha tutto il mio appoggio, sicuramente quello di tutti i suoi colleghi e molto probabilmente quello della maggior parte di studenti universitari.
In Italia stanno riformando l’Università, ma forse paura della cultura o meno chi fa le riforme non conosce nemmeno l’argomento di cui parla.

Silvio Berlusconi è innocente. A Prescindere

La realtà è una cosa brutta, specie quando ti accorgi che la realtà non è la verità.

Accadde così ieri che la legge sul Legittimo Impedimento venne in parte bocciata dalla Consulta.
Nello stesso momento partì un attacco mediatico sottile ma d’effetto.

Alla fine dei conti anche voi apprenderete che Silvio Berlusconi è Innocente, al di la di tutto, prima di tutto, oltre tutto.

Per capire ciò vi racconto la storia in semplici passi di alcune azioni e delle reazioni di mio zio:

  • fatto numero uno: il legittimo impedimento viene bocciato, reazione di mio zio: “i magistrati sono di sinistri, corrotti, comunisti, policitizzati“;
  • fatto numero due: il Premier viene indagato per il caso Ruby, reazione di mio zio: “e a te chi ha detto che è vero quello che dicono? Sono tutte invenzioni.“;
  • fatto numero tre: i giornali passano la notizia che esistono video, foto e registrazioni audio delle giornate di Ruby a casa di Silvio Berlusconi, reazione di mio zio: “beato lui, se potevo io facevo lo stesso“.
  • fatto numero quattro: spiego a mio zio che comunque lui a differenza del Presidente del Consiglio dei Ministri non ricopre alcun ruolo chiave per il governo e non è indagata, reazione di mio zio: “ma lo indagano i comunisti, lo processeranno in futuro, è solo invidia“.

Tutti questi tre fatti sono di oggi, ma è sempre così, il nostro caro Premier Silvio Berlusconi è sempre giustificato, ha sempre ragione, è sempre innocente. Se almeno si facesse processare…

Lettera aperta all’on. Nichi Vendola

Giuseppe Barbiero, un amico di Cosenza, si è interessato al “problema” Puglia-Microsoft e ha scritto una lettera aperta all’Onorevole Nichi Vendola, che ripubblico con piacere.

Caro Nichi, la ringraziamo per essere venuto nella nostra città ad
esporre le sue idee, a dispetto di una frangia di concittadini che
invece ha esposto cartelli di dissenso. Il dialogo deve essere al
centro del dibattito per la crescita non l’odio ed il finto razzismo,
figlio appunto di chi li ha creati.

Mi trovo pienamente d’accordo sull’origine del berlusconismo, e vedo
effettivamente sempre più generazioni nuove, rincoglionirsi di fronte
reality e starlette di scarsa attinenza culturale, e soprattutto
adulare stili di vita appunto propri di chi glieli vuole propinare.

Con questa mia lettera però io vorrei comunicarle che ieri avrei
voluto sentire un Vendola diverso, un Vendola proporre IDEE.

Vede Nichi, tutti siamo contro il precariato. Io sfido chiunque, anche
nei più alti piani di uffici direzionali di grandi fabbriche di dire
di essere a favore di un meccanismo di lavoro così assurdo.

La lotta al precariato oggi, viene fatta, a parole anche da chi lo ha
creato. Sono tutti contro il precariato a modo loro, lo sono Bossi,
Fini, Casini, lo era e sarà Veltroni, lo sono Franceschini e Bersani,
ma giusto in ordine sparso.

Il problema vero a questo punto è chiedersi da cosa è generato il
precariato? Non mi venga a rispondere dal famigerato articolo 18. Il
precariato è generato dal potere. La mia esperienza mi mostra gente
che lavora gratis purchè per grosse imprese perchè FA CURRICULUM, e
non che si impegna magari in progetti anche pagati ma per piccole
aziende.
Fra l’altro questi momenti di crisi hanno visto cadere troppi assunti
a tempo INDETERMINATO. Ma loro quindi non erano precari anch’essi?

Allora il precariato non è solo figlio di una legge o di una lotta che
non c’è più . Non è neanche figlio di una nuova tipologia di
contrattualistica, questa consente apparantemente meccanismi prima
inesistenti, meccanismi che prima venivano perpetrati in maniera
differente.

Precaria è l’epoca in cui viviamo, oggi le aziende ci sono, domani
potrebbero non esserci. Torniamo alla voglia di fare dei distretti di
tanto tempo fa e vedrà che ne usciremo. La nostra ormai Italietta le
ricordo è fatta perlopiù di piccole e piccolissime imprese alle quali
togliere meccanismi di mobilità di lavoro, significa mettere loro il
cappio al collo e impedirne la crescita.

Io pertanto PRETENDO Di sapere da un leader di Governo, COSA SI VUOLE
FARE per andare contro il precariato. Io VOGLIO sentire dire che ci
saranno AGEVOLAZIONI per le imprese politically correct. Io VOGLIO
sentirmi dire che lo stato aiuterà le imprese che assumeranno
correttamente, versando in tempi di crisi parte dei costi e dei
contributi. Io VOGLIO sentirmi dire che ci saranno sgravi fiscali
ulteriori per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato, ed
anche per chi usera contratti a tempo limitato, versando però tutti i
contributi ai lavoratori.

Se da una parte la lotta al precariato è giusta contro le imprese di
grosse dimensioni, io VOGLIO SENTIRMI DIRE che una impresa oltre i 30
dipendenti, dovrà avere massimo il 10% dei lavoratori precari, e che
ci sia QUALCUNO che controlli il loro operato.

Io VOGLIO sentirmi dire che verranno attivati meccanismi di vera
mobilità di lavoro, che lo scempio che si compie attualmente sulla mia
terra, dove gli UFFICI DI COLLOCAMENTO sono di gestione provinciale e
diversamente rispetto alla loro mission attualmente non SVOLGONO UNA
BENCHE’ minima attività sociale, siano veramente centro di
aggregazione di domanda ed offerta.

Le faccio anche un esempio: esiste ad oggi una borsa di formazione
lavoro, adibita soltanto a chi è iscritto alle liste di collocamento.
Ma perchè se in automatico dalle liste vengo cancellato quando vengo
assunto, non vengo NEANCHE REISCRITTO se il mio contratto scade? Chi è
che non ha bisogno di lavorare? PERCHE’ l’iscrizione non è automatica?
PERCHE’ ho bisogno di comparire in delle assurde ed inutili liste
provinciali per poter accedere ai finanziamenti regionali?

Io VOGLIO sentirmi dire che le piccole imprese possono accedere ad
assunzioni anche biennali o triennali, in maniera semplice e senza il
salasso tributario attuale, e che ciò costituisca MOTIVO di crescita
sia per l’impresa che per chi vi lavora. Da qui ripartiremo per una
crescita programmata.

Io caro Vendola, voglio finalmente sentire proposte ed idee.

Saviano attaccato da’ Il Giornale. Vergognosa Italia

L’Italia è un paese vergognoso. Il Giornale, noto quotidiano, finanziato anche dai soldi dei cittadini, che fa capo alla famiglia Berlusconi, cerca di screditare nuovamente lo scrittore Roberto Saviano.
Il quotidiano in oggetto riporta che Saviano avrebbe dato dei mafiosi a tutti quelli del nord. Mai niente di più falso. Saviano ha detto che al nord la mafia, o meglio la ‘ndrangheta nel dettaglio, fa i propri affari, per lo più in maniera legale.

Secondo Maroni, secondo Feltri, secondo molti, addirittura il nord non è proprio toccato dalla mafia. Ma allora i 500 arrestati a Milano lo scorso luglio li rilasciamo visto che sono stati incolpati di qualcosa che non esiste?

Italiani cari, amici del nord, ribellatevi a questi giornali, aprite gli occhi e fate si che non dobbiamo vergognarci di ciò che scrivono.

P.S.: Ma Feltri com’è che scrive ancora visto che è sospeso dall’ordine dei giornalisti?

UPDATE: L’Unità ha pubblicato una risposta ed una contro-raccolta firme.

I Walk On with Aung San Suu Kyi

Non è il potere che corrompe, ma la paura. Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.

Aung San Suu Kyi è stata liberata oggi, dopo 32 anni di vere lotte per la Democrazia.
Per lei sentire il sapore della Libertà sarà qualcosa di unico.

Il tributo a lei nel video degli U2 la dice meglio di me. “The only baggage you can bring / is all that you can’t leave behind.

Tesoro, Tremonti, Casini e Puttanelle

Una Agenzia Stampa qualche giorno fa ha battuto la notizia che riportava che Tremonti e Casini avrebero parlato di puttanelle.
Il Ministero del Tesoro ci tiene bene a dichiarare in un comunicato stampa la notizia falsa, ma lo fa nel peggiore dei modi.

Il testo dice:

La notizia battuta da una agenzia di stampa secondo cui Il ministro Tremonti e l’on. Casini avrebbero parlato di “puttanelle”, è assolutamente falsa.

Cliccando sull’immagine potete vedere lo screenshot.

Il comunicato stampa sul sito del Ministero del Tesoro

E pensare che le puttanelle nei casini ci stanno così bene…

Resto o Vado? Qualcuno dice Vieni via con me!

Ieri sera è stata una splendida serata, una di quelle in cui c’è stato qualcosa di diverso, in cui il Popolo Italiano è stato orgoglioso di definirsi tale.
Ieri è stata la prima serata di Vieni Via con Me, trasmissione presentata da Fabio Fazio e Roberto Saviano che ha risvegliato gli animi assopiti di chi, per fortuna o purtroppo citando Giorgio Gaber come ieri ha fatto Daniele Silvestri, è Italiano.

Vieni via con me”, titolo poco dubbio che apre alle riflessioni sul perchè restare In Italia o perchè andare via dalla stessa, riesce nella sua prima giornata a fare il boom di telespettatori e a battere il Grande Fratello, diretto concorrente nella sfida della prima serata tra Rai e Mediaset.
La trasmissione riesce sotto tutti gli aspetti, riesce in diretta, riesce il giorno dopo, riesce quando Fazio apre la serata, riesce quando Saviano in oltre mezz’ora di monologo parla della macchina del fango, del rischio che corre la democrazia e ricorda Giovanni Falcone, riesce quando Roberto Benigni tra il serio ed il faceto le canta al Premier Silvio Berlusconi, al governo, prendendo in giro tutti da Saviano a Rosy Bindi, riesce quando Nichi Vendola dimostra che l’omosessualità non è un crimine, riesce quando con Claudio Abbado si parla di Cultura, riesce quando si spengono le telecamere.

Nonostante Il Giornale si senta toccato e paragonato alla mafia e corra ai ripari sminuendo il tutto ben accompagnato dal sempre pari passo Libero che parla del buttar fango ma nel verso opposto. I due quotidiani non stanno al gioco e cercano qualsiasi motivo per attaccare Vieni via con me, prima parlando degli alti costi del programma, naturalmente cercando di far leva sul fatto che essendo la RAI il servizio pubblico sono i contribuenti a pagare, ma forse non ricordando gli stipendi d’oro dei propri direttori e soprattutto dimenticando che i quotidiani godono di sovvenzioni statali. Naturalmente poi si passa alla difesa di Berlusconi, all’attacco a Fazio il quale è definito barman, all’attacco a Saviano che viene citato in positivo quando ci differisce dalla Cina e dal fascismo (ma io direi anche da Cuba), ma subito dopo quando si parla di privacy, di quella vera non è un eroe, perchè tocca le escort, perchè tocca Il Giornale.
Accusano di non avere diritto al contraddittorio (insomma come in genere fanno loro ed il loro padrone), accusano lo scrittore della facilità che ha nel nominare Giovanni Falcone, come se non avessero notato che Roberto Saviano già ieri è andato in una precisa direzione, quella di far capire che soli si muore. I due giornali chiudono tornando sui compensi, si leggono cifre astronomiche per i conduttori, addirittura € 2.400.000 in due mentre chi è li a difendere la trasmissione parla di poco più di 400.000 euro, si parla della perdita economica data dal programma.

Niente di tutto ciò regge, per dirla come è stata detta da loro ieri sera, ogni giorno io pago per cose che non voglio, pago per Rete 4, pago per reati mai puniti, pago perchè sono Italiano, ogni giorno vedo la stampa fare i propri comodi, ogni giorno vedo la mafia diventare un’industria,  ogni giorno ho paura del futuro, se mai ci sarà un vero futuro. Questa è l’Italia, un paese dove anche una rumena può essere rapinata, nonostante si chiami Paula Mitrache (ma è conosciuta come Haiducii) e si permetta di dire che solo Simona Ventura può capirla, un paese dove un tizio come Franco Califano che ha sperperato in droga e donne i suoi non pochi guadagni si permetta di dire che non può vivere con solo diecimila euro ogni sei mesi e pretenda l’aiuto dello stato e magari riesca anche ad ottenerlo, un paese dove una grande trasmissione può essere denigrata.

Tutto è riuscito in quella trasmissione e forse l’unica pecca è che dentro c’è troppo cultura affinchè il popolo possa veramente capire.
Nonostante ciò io, almeno per ora, resto. Resto perchè voglio vedere come tutto ciò va a finire.

Daniela Santanchè insegna bene il male

Ieri sera ho guardato un pò Matrix, la puntata sul caso Ruby, tra le urla di Vittorio Sgarbi, l’eleganza di Piero Sansonetti, la fermezza di Paola Concia e le false realtà di Osvaldo Napoli, Daniela Santanchè mi ha insegnato diverse cose.

E’ ormai vero che l‘Italia è vista da fuori come un paese omofobo, in quanto così ci presenta il Primo Ministro Silvio Berlusconi.
E’ certo che per parlare ad una tribuna politica bisogna urlare ed essere volgari come Sgarbi, che se avesse cultura come dicono avrebbe anche un minimo di educazione.
E’ chiaro che Piero Sansonetti fa un giornalismo diverso e per questo non è apprezzato.
E’ impensabile che Osvaldo Napoli si dichiari profondamente cattolico quando deve attaccare i gay ma non si ricordi di esserlo quando il Premier è accusato di avere rapporti extraconiugali o con minorenni.
E’ ovvio che Paola Concia è veramente avanti e sulla strada della vera libertà.

Ma il vero senso alla trasmissione lo dà  Daniela Garnero, meglio nota come Daniela Santanchè, quella imprenditrice e politica che pur dichiarandosi femminista mantiene poi comodamente il cognome del marito, quella che il voltafaccia lo ha non per le cure estetiche del suo ex marito, ma per gi spostamenti politici in base al proprio tornaconto.

E se è vero come  diceva James Russell Lowell che “solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione“, è anche vero che dopo aver detto che il Cavaliere non rispetta le donne e che le vede solo orizzontali, magari prima di difenderlo per determinati motivi dovrebbe riflettere. Dovrebbe farlo prima di dire e ribadire che tutti preferiremmo un figlio eterosessuale piuttosto che omosessuale. Sicuramente dovrebbe farlo quando offende altre religioni ed altre culture dicendo che “Maometto aveva nove mogli, l’ultima era una bambina di nove anni. Maometto era un poligamo e un pedofilo!“, specie nel caso in cui il rappresentante del suo gruppo politico viene coinvolto in scandali di rapporti extraconiugali e/o con minorenni.

Così da un pò fino a ieri sera, nel corso di una trasmissione in cui si giocava a spararle grosse, da Daniela Santanchè ho imparato che:

  • se il male lo fai tu va bene, se lo fanno gli altri no;
  • fondamentalmente tutti sono omofobi;
  • il femminismo è un movimento plasmabile ad hoc;
  • dato che un politico ruba devono allora rubare tutti;
  • nessuno è senza peccato, quindi dovremmo stare zitti e avere peccatori al governo;
  • anche all’estero i capi di governo hanno macchie e colpe a sfondo sessuale;
  • i giornali sono tutti di sinistra ed attaccano il premier Silvio Berlusconi senza fare giornalismo.

Ma soprattutto ho appreso che l’Italia è un povero paese ed è governato da persone pessime.