Bass Boomz Blue

BassBoomz: lo speaker portatile bluetooth

Qualità, portabilità, estetica, queste le tre parole che identificano BassBoomz, il nuovo speaker bluetooth realizzato da BassBuds.

BassBoomz è un altoparlante blueetooth che già nell’aspetto fa presagire ad un buon prodotto, disponibile in otto colori (rosa, rosso, verde, oro, nero blu, viola e argento) è molto curato ed ha una forma alquanto particolare, oltre alla caratteristica rara di poter ridurre le proprie dimensioni quando non è utilizzato.

BassBoomz

Lo speaker BassBoomz pesa 260 grammi, non sicuramente pochissimo, anzi pesa più di un cellulare medio, ma è anche vero che non dovrete tenerlo in mano per molto tempo, l’ideale sarà portarlo in giro nella propria borsa, anche perchè non occupa tantissimo spazio. Il diametro del prodotto è di 5,1 centimetri circa, la sua altezza è di circa 6,8 cm quando è aperto e di circa 5,2 cm quando è chiuso, mentre le dimensioni dello speaker interno sono di 4,44×2,54 cm, capirete bene come l’obiettivo portabilità sia stato ben raggiunto.

Bass Boomz Blue

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, BassBoomz è ideale per essere utilizzato con qualsiasi tipologia di dispositivo, che sia un computer, un notebook, uno smartphone, un netbook o un tablet, infatti esso viene fornito con un cavetto USB, utilizzato per la procedura di ricarica della batteria al litio, e con un cavetto audio da 3,5mm utilizzabile tramite l’ingresso Line-In in Modalità Aux), oltre naturalmente alla già citata possibilità di essere collegato in modalità Wireless via Bluetooth.

La suddetta batteria richiede un tempo di ricarica di circa un’ora e mezza, il processo di ricarica è indicato da un led di colore rosso che si spegnerà e diventerà di colore verde a ricarica completata, dopo di che sarà possibile utilizzare lo speaker per 5 o 6 ore circa utilizzando con il volume al 70% delle sue possibilità.

Alla prova pratica il BassBoomz risponde benissimo, si connette in un attimo tramite il Bluetooth ed è subito pronto per l’utilizzo. Il suono riprodotto, grazie ai suoi 3W di potenza, si presenta limpido, cristallino, ma al contempo potente e profondo. I bassi hanno un notevole effetto e sono corposi al punto giusto e nonostante ciò i restanti suoni non perdono le loro caratteristiche essenziali. Qualche leggera distorsione si nota raramente, quando il volume è al 100%, ma è veramente un caso e non una cosa ripetitiva. In confronto ad altri altoparlanti di dimensioni simili BassBoomz vince a mani basse, inoltre la caratteristica di poterne collegare più di uno contemporaneamente ne espande e raddoppia le capacità.

In fin dei conti è un prodotto che consiglio vivamente di provare e acquistare, anche se il costo di 130,00 euro non è proprio dei più economici spesso si trovano offerte interessanti, come questa settimana che è in offerta a 95 euro, intanto potete usare sul sito ufficiale il codice sconto BBZIT40379 per ottenere una riduzione del prezzo di 46 euro ed essere tra i primi ad avere tra le mani questo fantastico prodotto.

Quag: dalla SERP alle Q&A il search engine diventa social

Quando viene presentato un nuovo servizio accadono sempre due cose, la prima è che ci sono subito i denigratori pronti a parlare male del nuovo, la seconda è che la gente vuole sapere cosa il nuovo prodotto fa. Io qui mi occuperò dei secondi, ai primi ci penserò qualche altra volta.

Innovazione Tecnologica e Sociale

Quag è un nuovo servizio, di quelli che potrebbero essere utili per gli utenti. Dico questo perchè penso chiaramente che le domande poste a fondamento del progetto siano quelle giuste e hanno trovato la giusta risposta.
L’italia è uno di quei paesi noti per l’eccellenza in diversi campi, a me piace sempre ricordare la nostra cultura enogastronomica, mi piace ricordarlo per la sua praticità, per tutto quello che vi ruota intorno, perchè non è solo un piacere personale, ma è cultura e storia che si tramanda, è valutazione del proprio territorio, è incremento del turismo, è guadagno economico.

Condivisione è Comunità

Ma soprattutto quello che mi viene in mente è che quando si parla di cibo si associa automaticamente il momento conviviale, la condivisione di un piacere che permette di fare comunità, quel passaggio che permette a molti di essere sociali.
Quindi la prima domanda da porsi è perchè non fare innovazione che non sia solo tecnologica, ma anche sociale? Quag risponde alla domanda risolvendo pienamente il problema, il primo degli obiettivi è proprio quello, portare una ventata di freschezza all’aspetto sociale del web.

Gli interessi comuni, i punti di contatto

Come fare ciò? La risposta a qualcuno è arrivata abbastanza con facilità, esiste una cosa che facciamo tutti su internet, cercare. Basta allora prendere la SERP e renderla social. Ciò non significa dare agli utenti la possibilità di condividere sui social network i propri risultati, piuttosto significa interagire sui risultati e far si che un risultato di una ricerca si arricchisca grazie al contributo degli utenti.
Quag il contributo degli utenti lo richiede in termini di domande, risposte, commenti e segnalazione dell’utilità di queste tre cose. Per realizzare ciò si parte guardando la realtà da un punto di vista diverso, basta già solo pensare alle ricerche in Google, se ci si sofferma attentamente si può capire che anche le ricerche sono contenuti generati dagli utenti (user generated content) e che queste avranno dei punti di contatto tra i diversi utenti che trovano la loro collocazione nelle cronologie, così di colpo si può vedere chiaramente che le ricerche sono un processo collettivo, uno strumento silenzioso di vicinanza e prossimità sociale.

Storie, domande e risposte

Tutto ciò è solo un’altro dei pilastri di Quag, perchè la sua estensione arriva con un altro concetto, quello che la sfera dell’utile è più ampia della sfera del social. In pratica dopo che gli utenti entrano in contatto grazie a storie comuni, ed aver posto domande, dato risposte e commentato, c’è la possibilità di segnalare se una domanda o una risposta siano state utili e così Quag rende social ciò che è utile.

Il tempo è la migliore risposta

Infine l’ultimo pilastro è la componente esterna a Quag, il tempo. Il Social Search Engine cresce ed evolve nel tempo, il tutto automaticamente, e solo il tempo potrà dare la risposta se Quag sarà stato davvero un buon passo. Io credo di si, a voi ora la possibilità di rispondere e magari fatelo in una Quag.

Quag, cerchiamo insieme con il nuovo social search engine

Quag NON è un motore di ricerca. Questa è la premessa essenziale da capire se volete continuare a leggere questo post.
Prima di vedere cosa è Quag, cosa già ampiamente spiegata bene da Geekissimo, e anche raccontata dettagliatamente da IBTimes, tra gli altri, sono convinto davvero che bisogna capire cosa non sia Quag.

Quag – Logo

Non un nuovo Motore di Ricerca

Quag non è l’alternativa italiana a Google, nè tanto meno a Bing, anzi si può dire che con essi collabori, infatti all’interno di Quag sono presenti i due motori di ricerca, e probabilmente ci sono margini per aggiungerne altri all’interno, e funzionano esattamente come se si fosse sul motore di ricerca, producendo gli stessi risultati (naturalmente personalizzazioni a parte). Quindi fin qua la cosa mi sembra chiara, come già detto, Quag non è un motore di ricerca, ma al suo interno si possono effettuare ricerche. Quag è Query.

Non un sito Q&A, nè un Social Network

Quag non è nemmeno Quora  o Yahoo! Answers, non è un sito dove arrivi, fai domande fine a se stesse e ottieni risposte in un range limitato di tempo, piuttosto è uno strumento che cerca di dare risposte che possono crescere con il tempo, capaci di generare vere e proprie discussioni costruttive, il tutto con una grossa aggiunta, correlando persone che effettuano ricerche simili e quindi con interessi simili e domande/risposte correlate agli argomenti in maniera partecipativa.

Come fa a fare tutto ciò? Diciamo in un modo simile all’Open Graph di Facebook, ma ci tengo a precisarlo, Quag non è Facebook, non ha la pretesa di essere un social network. Per fare ciò viene utilizzato SBIG, acronimo di Search Based Interest Graph, un algoritmo creato dal team di Quag che non fa altro che creare automaticamente un grafo ed estenderlo giorno dopo giorno, ricerca dopo ricerca.
Sulla base quindi di parole chiave Quag mette in relazione tra loro le persone. Quag è Tag.

Conoscenza e Condivisione

Quindi a conti fatti Quag = Query + Tag, e a me qui viene una domanda spontanea, se le query come ricerche erano il web 1.0 e i tag erano una delle componenti essenziali del web 2.0, abbiamo che 1.0 + 2.0= 3.0? Immagino già le reazioni dei puristi, ma ve lo dico, non sono serio, non sono io a decidere cosa è il web 3.0, anzi già c’è chi lo ha deciso, quello che voglio dire invece è che molto probabilmente Quag potrebbe essere un nuovo modo di realizzare ricerche in internet, con la possibilità di avere contributi importanti dagli utenti e arricchire le proprie conoscenze tramite la condivisione.

Innovazione Italia

Prima di concludere vorrei dire tre cose, innanzitutto che Quag non si contrappone ad istella, in quanto quest’ultimo è un vero e proprio motore di ricerca, che si focalizza sul web italiano e che ha come idea di base l’arricchimento culturale grazie ai contributi degli utenti, ma resta sempre un motore di ricerca ed anzi proprio in quanto tale nulla vieta che un domani lo stesso istella non sia tra i motori di ricerca utilizzabili in Quag.
La seconda cosa che deve essere ben chiara è che Quag non è figlio di Volunia, nonostante l’AD della nuova società sia sempre Mariano Pireddu, il progetto fa capo ad una nuova startup, che ha progettato tutto da zero, con un team di sviluppatori guidati da Luca Giorcelli, uno che non scrive codice ma che sa sicuramente progettare e pianificare bene, e per quanto riguarda l’Amministratore Delegato, non so voi, ma a me ha dato l’impressione di uno che in Italia vuole investire e vuole farlo bene.

Un Social Search Engine

Infine la terza cosa, quella che mi preme di più, se proprio volete dare una definizione di cosa sia questo nuovo prodotto, allora dite che Quag è un Social Search Engine, ma prima di etichettarlo come un fallimento, prima di giudicarlo, prima di spalare, attività che è più facile dell’impastare cemento, provatelo, cercate di farlo crescere e vediamo insieme con una base dati consistente se può essere un cambio positivo per tutti, forse non lo sarà, ma io ci credo, per il resto se proprio non riuscite, andate a fare i piccoli boy scout altrove, io condivido le mie conoscenze e chiedo di averne di nuove, e da oggi lo faccio su Quag e spero che cercheremo insieme.

Apple e Starbucks, un esca a cui abboccano i giornalisti

E’ da qualche giorno passato l’1 Aprile, giorno per eccellenza degli scherzi, del cosiddetto Pesce d’Aprile, e naturalmente in molti si sono sbizzarriti ad inventare le cose più assurde. Il problema sorge quando un blog (The Apple Lounge) decide di inventare l’acquisizione di Starbucks da parte di Apple e diversi siti, alcuni anche tra importanti quotidiani italiani, riprendono la notizia senza verificare le fonti e le informazioni a disposizione.

Ancora una volta errori umani o giornalisti vigliacchi? La storia completa potete leggerla nel post Apple che acquisisce Starbucks, abbocca anche il Sole 24 Ore.

I numeri di Joomla in infografica

Joomla è uno dei CMS più utilizzati al mondo, con oltre un milione e mezzo di installazioni nel solo anno 2011 ed una diffusione che copra quasi il 10% dei siti di tutto il mondo.
Questi sono solo alcuni dei numeri che accompagnano Joomla, oltre a più di 340 libri scritti sul popolare Content Management System Open Source, innumerevoli forum che trattano l’argomenti ed eventi organizzati su tutto il pianeta.

Joomlashine ha raccolto queste ed altre informazioni producendo una infografica molto dettagliata.

Infografica sui numeri di Joomla

 

La potenza di Pinterest in infografica

Pinterest, il social network per lo sharing di foto e di immagini, sembra che stia avendo buoni risultati in giro per il mondo, anche se, come già vi ho detto quando presentai I numeri di Pinterest in Infografica, a me non piace.

Il gioco sui social network che hanno un buon marketing dietro si fa spesso sui numeri, spesso se ben presentati, così ci si trova a vedere benissimo i 12 milioni di utenti (a Febbraio 2012) di Pinterest, mentre sembrano deludenti i 90 milioni di utenti di Google+, oppure si gioca sul traffico generato come referral, dove il deludente Google+ genera solo lo 0,24%, mentre Pinterest con il 3,6% è quasi ai livelli di twitter (3,61%).

Leggi l’articolo completo e guarda l’infografica su Pinterest

Le Infografiche in Infografica

Lo sapevate che nell’85% delle infografiche viene utilizzato il font Sans Serif? O che il tipo di grafico più utilizato (il 32%) è quello a barre?

Queste ed altre informazioni sono contenute nell’Infografica delle Infografiche, una produzione grafica realizzata circa un anno fa da Ivan Cash, usando come dati 49 infografiche a caso prese da Good Infographics.

L'infografica delle Infografiche

 

Al di la del valore dell’infografica in se, secondo me, è da apprezzare la simpatia nello scegliere di realizzare questa presentazione visuale. Che comunque lascia il tempo che trova.

Foursquare Leap Day badge, come sbloccare il distintivo bisestile in 4sq

Oggi è il Leap Day, il giorno bisestile, e dato che questo è Leap Year, cioè anno bisestile, avete una possibilità rara in Foursquare (per gli amici 4sq), il social network di geolocalizzazione che sta prendendo sempre più piede grazie alla diffusione di smartphone e tablet. Infatti solo per oggi grazie ad un check in in Foursquare potrete ottenere il Leap Day badge.

Foursquare Leap Day badge

Per guadagnare il distintivo promesso vi basta realizzare un semplice passaggio in Foursquare, fate un check in in qualsiasi luogo e inserite come commento il testo “Leap Day”, in pochi secondo otterrete il badge che vi ho riportato sopra accompagnato dal messaggio:

February 29th! It only happens once every four years, except on century years that are not divisible by 400! Enjoy your extra day! P.S. Happy birthday, leap year babies!”

Per i fanatici di 4sq, e dei social network in generale, questa è una occasione da non perdere! (altrimenti ne riparliamo tra 4 anni)

I numeri di Twitter nel 2012 in infografica

Si discute da ieri sui numeri di Twitter, se è vero o no che sia arrivata a 500 milioni di utenti e quanti degli utenti registrati siano realmente attivi.

Intanto Infographic Labs realizza una infografica in cui sono rappresentati i numeri ottenuti dal social network (anche se in realtà twitter è un servizio di micro blogging) aggiornati ai primi mesi del 2012.
Da notare alcune cose in particolare, a partire dal nome dato che Twitter nasce nel luglio 2006 con il nome Twittr, un poco sulla scia di Flickr, per poi cambiare nome in Twitter qualche mese dopo. Arrivando nel 2011 a 100 milioni di utenti attivi, in tal senso a farla da padroni come sempre sono gli USA, però inseguono anche se distanti il Brasile ed il Giappone.
Come già si sapeva Lady Gaga è il personaggio più popolare su twitter, invece contrariamente a quanto si pensava il momento in cui ci sono stati più tweet al secondo non è stato l’ultimo minuto del Super Bowl XLVI, nè l’esibizione di Madonna al Superbowl, bensì durante la proiezione TV di “Laputa – Castello nel cielo” (“Castle in the Sky” nella versione americana), che da sola ha totalizzato più dei due precedenti eventi messi insieme.

Per il resto dei dati vi lascio alla infografica. A voi i pareri.

Infografica Twitter nel 2012

 

I numeri di Pinterest in Infografica

Pinterest a me non piace. Questo ormai o sapete tutti.
Nonostante il mio disprezzo sembra che continui a crescere e fare ottimi numeri, cioè al di la del mio parere piace alla gente.

Così mentre twitter si prepara a superare i 500 milioni di utenti, Lemon.ly realizza una infografica sui numeri di questo nuovo prodigioso social network.
Sinceramente non condivido dell’infografica l’analisi effettuata,  in quanto tiene conto per diversi aspetti periodo di tempo totalmente diversi, che sembrano favorevoli a Pinterest, però c’è da dire che le risposte ci sono.

Voi cosa ne pensate?

Pinterest - Infografica