bbPress: risolvere l’errore Deprecated: Assigning the return value of new by reference is deprecated in bb-includes/backpress/class.wp-taxonomy.php

Se ultimamente avete aggiornato nel vostro sistema PHP (da PHP 5.3 in poi) e utilizzate sul vostro server bbPress, molto probabilmente avrete ricevuto l’errore:

Deprecated: Assigning the return value of new by reference is deprecated in bb-includes/backpress/class.wp-taxonomy.php

o qualche errore simile.

Ciò dipende dal fatto che utilizzando bbPress stabile state facendo uso di funzioni deprecate di PHP, ma ancora valide e basterò quindi sopprimere il messaggio, il problema è risolto già nella versione in sviluppo del software di gestione del forum di casa WordPress (o meglio Automattic), però per ovviare al problema in produzione dovrete fare delle modifiche manuali.

Per applicare il fix al problema di bbPress dovete quindi modificare i file come sotto riportato:

/bb-admin/includes/class.bb-install.php:

alla riga 1283 dovete modificare da

$bbdb = new BPDB_Multi( array(

a

$bbdb =& new BPDB_Multi( array(

/bb-admin/install.php:

alla riga 3dovete modificare da

error_reporting(E_ALL ^ E_NOTICE);

a

error_reporting(E_ERROR | E_WARNING | E_PARSE | E_USER_ERROR | E_USER_WARNING);

/bb-includes/functions.bb-l10n.php:

alla riga 484 dovete modificare da

$empty = new Translations;

a

$empty =& new Translations;

/bb-load.php:

alla riga 25 dovete modificare da

error_reporting( E_ALL ^ E_NOTICE );

a

error_reporting(E_ERROR | E_WARNING | E_PARSE | E_USER_ERROR | E_USER_WARNING);

Fatto ciò non dovreste più avere visualizzati i messaggi di errore! Buon lavoro!

Accordo Microsoft-Puglia, una lettera aperta a Nichi Vendola

Mi scrive Giuseppe Barbiero, amico di Cosenza attivo sia in politica che nel campo del FOSS/FLOSS, il quale ha preso a cuore la questione del Protocollo di Intesa firmato tra la Regione Puglia e la Microsoft, scrivendo una lettera aperta all’Onorevole Nichi Vendola, che con piacere, anche se questo blog non è ancora attivo, riporto anche qui.

Caro Nichi, la ringraziamo per essere venuto nella nostra città ad
esporre le sue idee, a dispetto di una frangia di concittadini che
invece ha esposto cartelli di dissenso. Il dialogo deve essere al
centro del dibattito per la crescita non l’odio ed il finto razzismo,
figlio appunto di chi li ha creati.

Mi trovo pienamente d’accordo sull’origine del berlusconismo, e vedo
effettivamente sempre più generazioni nuove, rincoglionirsi di fronte
reality e starlette di scarsa attinenza culturale, e soprattutto
adulare stili di vita appunto propri di chi glieli vuole propinare.

Con questa mia lettera però io vorrei comunicarle che ieri avrei
voluto sentire un Vendola diverso, un Vendola proporre IDEE.

Vede Nichi, tutti siamo contro il precariato. Io sfido chiunque, anche
nei più alti piani di uffici direzionali di grandi fabbriche di dire
di essere a favore di un meccanismo di lavoro così assurdo.

La lotta al precariato oggi, viene fatta, a parole anche da chi lo ha
creato. Sono tutti contro il precariato a modo loro, lo sono Bossi,
Fini, Casini, lo era e sarà Veltroni, lo sono Franceschini e Bersani,
ma giusto in ordine sparso.

Il problema vero a questo punto è chiedersi da cosa è generato il
precariato? Non mi venga a rispondere dal famigerato articolo 18. Il
precariato è generato dal potere. La mia esperienza mi mostra gente
che lavora gratis purchè per grosse imprese perchè FA CURRICULUM, e
non che si impegna magari in progetti anche pagati ma per piccole
aziende.
Fra l’altro questi momenti di crisi hanno visto cadere troppi assunti
a tempo INDETERMINATO. Ma loro quindi non erano precari anch’essi?

Allora il precariato non è solo figlio di una legge o di una lotta che
non c’è più . Non è neanche figlio di una nuova tipologia di
contrattualistica, questa consente apparantemente meccanismi prima
inesistenti, meccanismi che prima venivano perpetrati in maniera
differente.

Precaria è l’epoca in cui viviamo, oggi le aziende ci sono, domani
potrebbero non esserci. Torniamo alla voglia di fare dei distretti di
tanto tempo fa e vedrà che ne usciremo. La nostra ormai Italietta le
ricordo è fatta perlopiù di piccole e piccolissime imprese alle quali
togliere meccanismi di mobilità di lavoro, significa mettere loro il
cappio al collo e impedirne la crescita.

Io pertanto PRETENDO Di sapere da un leader di Governo, COSA SI VUOLE
FARE per andare contro il precariato. Io VOGLIO sentire dire che ci
saranno AGEVOLAZIONI per le imprese politically correct. Io VOGLIO
sentirmi dire che lo stato aiuterà le imprese che assumeranno
correttamente, versando in tempi di crisi parte dei costi e dei
contributi. Io VOGLIO sentirmi dire che ci saranno sgravi fiscali
ulteriori per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato, ed
anche per chi usera contratti a tempo limitato, versando però tutti i
contributi ai lavoratori.

Se da una parte la lotta al precariato è giusta contro le imprese di
grosse dimensioni, io VOGLIO SENTIRMI DIRE che una impresa oltre i 30
dipendenti, dovrà avere massimo il 10% dei lavoratori precari, e che
ci sia QUALCUNO che controlli il loro operato.

Io VOGLIO sentirmi dire che verranno attivati meccanismi di vera
mobilità di lavoro, che lo scempio che si compie attualmente sulla mia
terra, dove gli UFFICI DI COLLOCAMENTO sono di gestione provinciale e
diversamente rispetto alla loro mission attualmente non SVOLGONO UNA
BENCHE’ minima attività sociale, siano veramente centro di
aggregazione di domanda ed offerta.

Le faccio anche un esempio: esiste ad oggi una borsa di formazione
lavoro, adibita soltanto a chi è iscritto alle liste di collocamento.
Ma perchè se in automatico dalle liste vengo cancellato quando vengo
assunto, non vengo NEANCHE REISCRITTO se il mio contratto scade? Chi è
che non ha bisogno di lavorare? PERCHE’ l’iscrizione non è automatica?
PERCHE’ ho bisogno di comparire in delle assurde ed inutili liste
provinciali per poter accedere ai finanziamenti regionali?

Io VOGLIO sentirmi dire che le piccole imprese possono accedere ad
assunzioni anche biennali o triennali, in maniera semplice e senza il
salasso tributario attuale, e che ciò costituisca MOTIVO di crescita
sia per l’impresa che per chi vi lavora. Da qui ripartiremo per una
crescita programmata.

Io caro Vendola, voglio finalmente sentire proposte ed idee.

Wikipedia apre ai Video

Wikipedia è ormai da anni senza alcuna ombra di dubbio L’Enciclopedia in Internet. Libera, Aperta, Collaborativa, con un numero altissimo di collaboratori, ben organizzata, amata dal popolo del Web ed odiata dai potenti.
Chiunque navighi abitualmente il web da Wikipedia prima o poi ci passa e spesso finisce per dare una mano nell’arricchimento delle informazioni.

Particolarmente votata al Web, piena di riferimenti incrociati, hyperlink e tutto ciò che fa internet, ha da poco aumentato il suo carattere multimediale aprendo ai video. In particolare da qualche giorno è stata avviata l’iniziativa “Let’s Get Video on Wikipedia“, iniziativa che cn tanto di tutorial invita gli utenti ad arricchire l’enciclopedia libera con dei video. Naturalmente niente di proprietario, tutto standard ed aperto, come da sempre la filosofia di Wikipedia invita a fare, tra Open Source e Creative Commons, anche nel caso dei video si è scelto un formato derivato dal FLOSS, in questo caso si tratta di OGG Theora unito alle capacità di HTML 5.

Il team di Wikipeadia ha diramato le linee guida per l’uso dei video nelle loro pagine, tra le varie regole da rispettare c’è quella della dimensione dei file, massimo 100MB, la risoluzione deve essere 320×240 pixel, e naturalmente il video caricato dovrà avere carattere enciclopedico ed essere strettamente correlato all’argomento.

L’idea sembra buona, ma sarà di successo e soprattutto veramente utile?

Far funzionare Simple Tags con WordPress 2.9 (Problema Simple Tags can’t work with this WordPress version !)

Se siete tra gli utenti che hanno di fretta e furia installato WordPress 2.9, senza attendere, provare e testare, ed utilizzate il plugin Simple Tags (versione fino alla attuale 1.6.6), vi sarete trovati con la fatidica scritta “Simple Tags can’t work with this WordPress version !“. In realtà Simple Tags non funziona con WordPress 2.9 solo per questione di controllo di versione, per il resto nella nuova versione del CMS non è stato cambiato nulla che inficia il corretto funzionamento del plugin.
Per farlo funzionare in attesa dell’aggiornamento basta fare una semplice modifica seguendo questi passi:

  • Andare dalla dashboard di WordPress in Plugin -> Editor
  • Selezionare dalla casella a discesa in alto a destra Simple Tags e cliccare su Seleziona
  • Cercare la stringa
    if ( strpos($wp_version, '2.7') !== false || strpos($wp_version, '2.8') !== false ) {
    e sostituirla con
    if ( strpos($wp_version, '2.7') !== false || strpos($wp_version, '2.8') !== false || strpos($wp_version, '2.9') !== false ) {
  • Salvare il file cliccando su Aggiorna File

Avrete ora tutto nuovamente funzionante. In alternativa potete anche modificare da shell o in locale e poi agigornare via ftp il file wp-content/plugin/simple-tags/simple-tags.php.

Buon Lavoro!

Google presenta Chrome Os

Nel giorno in cui la News Corp. di Rupert Murdoch chiede la rimozione da Google News, Big G non resta ferma e presenta il suo nuovo sistema operativo anticipando ogni previsione.

Si chiamerà Google Chrome Os (il progetto invece Chromium Os) quello che è stato momentaneamente presentato a Mountain View solo agli sviluppatori. Per fare capire di cosa si tratti Google (oltre alla presentazione) ha realizzato un video.

Dovrebbe trattarsi di un sistema operativo basato su un kernel Linux, affiancato dai suoi classici componenti come D-Bus e WPA Supplicant, e da i classici servizi com NTP e syslog.
Ad uno strato inferiore ci sarà un firmware personalizzato iin cui oltre al software per il System Recovery, troverà posto il gestore del Fast Boot.
Il server grafico dovrebbe come da tradizione essere un Server X-Window, sopra di esso dovrebbero trovare posto due componenti: il Window Manager e Chromium (progetto su cui si basa il browser Google Chrome), che dovrebbe essere il cuore di tutto il sistema su cui poi, oltre alla visualizzazione delle pagine web e alla gestione delle estensioni, si baseranno le applicazioni web.

Architettura Software di Google Chromium OS

Nessuna demo ancora pronta per il download, però è già stato reso disponibile il codice sorgente e le istruzioni per la compilazione del sistema operativo e per l’utilizzo da parte degli sviluppatori.

Gli obiettivi di Google sono molteplici, con il suo sistema operativo promette: velocità, l’obiettivo sarà quello di avere un sistema avviato in pochi secondi; semplicità e alto potere computazionale, il tutto all’insegna del cloud computing con i software disponibili direttamente da internet; sicurezza, in quanto i programmi saranno online su un server protetto e ad alta sicurezza.

In questo modo Google si avvicina tra l’altro sempre di più al mondo mobility, affiancando Chrome Os ad Android e cercando così di colpire il duopolio Microsoft Windows / Mac Os X (con piccole fette per Linux) in un mercato ancora nuovo e aperto che in futuro potrebbe segnare la strada del successo.

Vedremo presto cosa accadra, intanto voi fatemi sapere cosa ne pensate!

Il Sito di Nicola Paone è online

Nicola, oltre che essere un caro amico ed ottimo collega, è un buon System Administrator. Lo stimo tanto sia come ragazzo sia dal punto di vista professionale. Notevole conoscitore del mondo Open Source e bravissimo sistemista Linux, ha deciso ora di presentarsi anche sul Web, date un’occhiata al suo sito!

P.S.  e magari presto si convincerà a mettere su un blog.

Addio a PettiNix

Molti di voi sano che sono il creatore e ormai l’unico scrittore che era rimasto su PettiNix,il blog che per molti utenti GNU/Linux, Open Source e Free Software è stato un punto di riferimento.

Ebbene quel blog non è più mio, è stato venduto ad una società olandese.

Io mi dedicherò a questo blog e a qualche altro progetto (blog e servizi Web 2.0 vari), scrivero qui i miei pareri sul FLOSS (FOSS), mentre per voi se cercate qualcosa che sia correlato a Guide e Tutorial per Linux, Open Source e Free Software, ho raccolto gli articoli presenti su PettiNix in “Guida Linux“.

Malinconia ed infinita tristezza… ma meglio così.

Oracle acquista SUN

Un mese fa parlavamo della possibile acquisizione di SUN da parte di IBM, mentre oggi a sorpresa arriva l’annuncio dell’acquisizione di SUN da parte di Oracle.

Non ce l’ha fatta IBM a proseguire nella trattativa per l’acquisto di di Sun Microsystems, così è arrivata Oracle Corporation che ha annunciato oggi un’intesa per la modica cifra di 7,4 miliardi di dollari. Ciò significa che Oracle pagherà 9,50 dollari ogni azione dell’ormai ex competitor, cioè ben il 42% in più del valore di chiusura in Borsa di Sun dello scorso venerdì.
IBM precedentemente aveva trattato le stesse azioni per una cifra poco inferiore, cioè 9,40 centesimi ad azione, ma aveva qualche settimana fa annunciato di aver interrotto le trattative.
L’operazione annunciata oggi viene stimata da Oracle, al netto dell’indebitamento e delle riserve detenute da Sun, per un controvalore da 5,6 miliardi di dollari.

Il presidente di Oracle, Safra Catz, ha commentato subito dopo l’annuncio:”Ci aspettiamo che questa acquisizione faccia crescere i nostri utili di almeno 15 centesimi (naturalmente ad azione) su una base non-Gaap nel primo esercizio intero dopo la chiusura dell’operazione. Stimiamo che il business acquisito contribuirà per oltre 1,5 miliardi di dollari al risultato operativo non-Gaap di Oracle nel primo anno, cifra che aumenterà a oltre 2 miliardi nel secondo”.
Da parte di Sun l’operazione ha già ricevuto il benestare all’unanimità da parte dei membri del board della società acquisita, agendo qujndi diversamente da quanto accaduto lo scorso 7 aprile in cui il CdA aveva rifiutato i 6,5 miliardi di dollari da Ibm.
Naturalmente la borsa americana non è rimasta a guardare, nelle contrattazioni di pre-market, Sun segna già un rialzo del 27,1%, portando il valore di ogni azione a 8,50 dollari, mentre Oracle lascia sul campo il 4,2%, a 18,25 dollari.

La notizia fa scapore davver, anche il New York Times non esista a dedicargli un articolo, in cui alla fine parla anche di MySQL, un anno e mezzo circa dopo il suo acquisto, il prodotto che forse alla fine dei conti di tutta l’operazione potrebbe risentirne di più. Bisognerà ora vedere quale sarà il suo futuro, con l’operazione Oracle ha adesso il più popolare database del Web e quello più popolare in ambito Enterprise. Ma quale sarà ora la politica di Oracle? Manterrà MySQL Open Source e terrà il Database Oracle a sorgenti chiusi? Aprirà anche il proprio database? Chiuderà anche i sorgenti di MySQL? Sicuramente è ancora presto per ottenere delle risposte, ma la comunità potrebe voler dire la sua.

Ma forse non è solo il predominio tra i DBMS il motivo di tale operazione, Sun dispone di molti prodotti, che se la politica di Oracle sarà quella di mantenerli Open Source potrebbero dargli ottimi risultati, tra cui un sistema operativo come Solaris (e quindi Open Solaris), un’Application Server come Glassfish e tanti ma proprio tanti altri prodotti per ogni settore, oltre naturalmente ai server enterprise con il supporto ufficiale anche per Ubuntu. Infine da non dimenticare il supporto della comunità di cui gode oggi Sun.

Per quanto riguarda gli uffici Sun porta in dote StarOffice/OpenOffice.org che negli ultimi anni è cresciuto come numero di utenze a dismisura.
Infine sul lato dello sviluppo, Sun è proprietaria di Java che nnostante sia anche essa aperto resta comunque la punta di diamante della società e ad esso accompagna l’ottimo IDE NetBeans.

Quindi quale sarà il futuro di Sun con Oracle? Continuerà sulla propria strada Open Source e quindi avrà sempre affianco la comunità (e noi) oppure richiuderà piano piano tutti i propri prodotti e vedremo nascerà decine di fork degli attuali prodotti? Ed il nemico di Oracle era Sun ed il suo Open Source oppure questa è la prima mossa per sferrare un attacco diretto nei confronti di Microsoft?

Solo il tempo potrà dare risposte alle nostre domande.