Diciotto anni dalla morte di Giovanni Falcone e dalla strage di Capaci

Per vent’anni l’Italia è stata governata da un regime fascista in cui ogni dialettica democratica era stata abolita. E successivamente un unico partito, la Democrazia cristiana, ha monopolizzato, soprattutto in Sicilia, il potere, sia pure affiancato da alleati occasionali, fin dal giorno della Liberazione. Dal canto suo, l’opposizione, anche nella lotta alla mafia, non si è sempre dimostrata all’altezza del suo compito, confondendo la lotta politica contro la Democrazia cristiana con le vicende giudiziarie nei confronti degli affiliati a Cosa Nostra, o nutrendosi di pregiudizi: <<Contro la mafia non si può far niente fino a quando al potere ci sarà questo governo con questi uomini>>.

Sono passati più di diciotto anni da quando è stata detta questa frase, eppure sembra così attuale.

Sono passati 18 anni dalla Strage di Capaci, da quel 23 Maggio 1992 in cui Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro persero la vita per mano della mafia.

Non dimentichiamoli.

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