Fine.

Come glielo dici ad uno così che non c’è più niente da salvare, ma solo carne in fase di putrefazione da lasciare a macerare sotto gli ultimi giorni di sole? Come glielo dici a uno così che se uno molla la presa l’altro non potrà mai avere la forza di sostenere tutto il peso su di se?
Come glielo dici ad uno così che la parola fine sta a significare che non c’è più male, perchè non c’è più niente? Come glielo dici ad uno così che non si può credere agli occhi che mentono?
Così, glielo dici.

Nell’unico modo. L’unico che recepisse.

Afterhours – Ci sono molti modi

E’ quello che sai che ti uccide o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
lasciandoti fottere forte
per spingerti i presagi
via dal cuore su in testa, sopprimerli
non sai
non sai
che l’amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
Eroe del mio inferno privato
se in giro di routine
indossi il vuoto con classe
è tutto ciò che avrai
perché quando il dolore è più grande
poi non senti più
e per sentirti vivo
ti ucciderò
ti ucciderò
vedrai
vedrai se il mio amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
lo so
lo so che il mio amore è una patologia
vorrei che mi uccidesse ora

L’idea di me. Uno.

Uno.

sai cosa c’è
che a volte pensi che tutto ti sia dovuto
anzi penso che tu non chiedi e non vuoi
e se vuoi condividere la tua vita con qualcun altro inevitabilmente deve dare e ricevere
l’amore e la condivisione della vita è fatta così
si tu consumi…
è che tu ti basti
a volte penso che tu non abbia bisogno di nessuno
poi altre volte penso che tu dovresti avere una persona accanto a te perenne
e alla fine il fatto è che quando c’è qualcuno tu ti chiudi a riccio e ti fai i cazzi tuoi
non vuoi non dai
e dall’altra parte ci si sente inutili
non ha senso in generale una storia

1984 è quasi realtà?

60 anni fa quando George Orwell scrisse e pubblicò “1984” sicuramente avrà pensato che la sua visione distopistica della realtà non sarebbe mai esistita, oggi potremmo magari parlarne.

Sempre più controllo si da agli alti poteri e ai media sottomettondosi all’impossibilità forzata di cambiare la realtà. Tutti ci lamentiamo di diversi fattori, ci preoccupiamo della mancanza di libertà senza fare nulla per mantenerla. Allo stesso tempo mentre ci preoccupiamo della nostra privacy diamo in pasto a decine di social network: twitter, FaceBook e MySpace sono solo la punta del’iceberg.
Insomma ci lamentiamo di tutti ma ci tranquillizziamo nel normale uso e consumo di ciò che dovrebbe urtarci.

La realtà dei fatti dice che “1984” è qui tra noi, non solo per la privacy, non solo per il controllo. Per Tutto.

Scrivo ora, da iprocrita. Dovrei cambiare il modo di fare. Dovrei alzarmi, dire che sono stanco e ribellarmi. Forse proprio per questa stanchezza però non ho forza.

N.d.L. In realtà a me non infastidisce dire i cazzi miei, nemmeno nella vita reale. Mi infastidisce tanto altro, ma questa è un’altra storia.

2 ricordi 2 pensieri

Oggi sono 20 anni dalla protesta di piazza Tian’anmen (massacro è un termine più adatto sicuramente). Qualche giorno fa la Cina ha pensato bene di bloccare quanti più mezzi di comunicazione possibile.

In Italia propongono anche di controllare Internet. Controllano l’informazione. Non diventiamo come loro.

Lo stesso giorno, ma di 5 anni più tardi, si spegneva uno dei più grandi attori che ho potuto vedere in vita mia, Massimo Troisi. In Italia c’è stato e sicuramente c’è ancora qualcosa di buono.