Arriva Terzo Valore, la community del dare

Avete sentito diverse volte parlare di una Banca Diversa vero? Beh, inizio a pensare che una c'è. Potrebbe essere Banca Prossima, che con il progetto "Terzo Valore" lancia una interessante iniziativa a sostegno dei progetti No Profit.

Quello che al momento è un sito abastanza statico presto diventarà una comunità, o meglio la Community del Dare. Diventando così punto di incontro oltre che tra gli utenti, anche tra associazioni e persone.

Arriva Terzo Valore, la community del dare 1

Ed ecco così che nascono nuove forme di finanziamento a sostegno di quelli che sono progetti spesso e volentieri messi di lato.
In particolare si hanno così due nuovi sturmenti:

  • Prestobene: gli utenti possono mettere a disposizione di un progetto una somma di denaro, che va ad affiancarsi al finanziamento della banca, a sostegno dello stesso. La somma verrà poi restituita all'utente con un nteresse definito insieme all’organizzazione.
  • Donobene: con questa forma di donazione gli utenti metteranno a disposizione una somma di denaro per l'organizzazione che vuole sostenere, però si tratterà di donazione multipla, quindi dovrà esistere una cordata di associazioni disposte a passarsi la donazione l’una con l’altra, e solo in qel momento la somma sarà effettivamente erogata. Questo metodo di operare fa si che si attivi una catena di lavoro coordinato e condiviso in rete. Il dono si esaurisce solo per effetto d’inflazione.

Già diverse associazioni hanno aderito al progetto, e sono state selezionate dalle due entità che si occupa di tale cosa:  Banca Prossima e Vita Consulting.

Al di la del finanziamento in se stesso, l'idea mi piace, nel piccolo inserisce la filosofia Open Source e Free Software in quel che è il sostegno di progetti alternativi e spesso senza un fondo economico tale da poterli fare crescere. La realtà però potrebbe essere diversa, non ci si trova facilmente a voler condividere molte cose, figuriamo poi il creare il prestito di soldi come figura di condivisione e confronto.

Voi cosa ne pensate?


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Il Sito di Nicola Paone è online

Nicola, oltre che essere un caro amico ed ottimo collega, è un buon System Administrator. Lo stimo tanto sia come ragazzo sia dal punto di vista professionale. Notevole conoscitore del mondo Open Source e bravissimo sistemista Linux, ha deciso ora di presentarsi anche sul Web, date un’occhiata al suo sito!

P.S.  e magari presto si convincerà a mettere su un blog.

Addio a PettiNix

Molti di voi sano che sono il creatore e ormai l’unico scrittore che era rimasto su PettiNix,il blog che per molti utenti GNU/Linux, Open Source e Free Software è stato un punto di riferimento.

Ebbene quel blog non è più mio, è stato venduto ad una società olandese.

Io mi dedicherò a questo blog e a qualche altro progetto (blog e servizi Web 2.0 vari), scrivero qui i miei pareri sul FLOSS (FOSS), mentre per voi se cercate qualcosa che sia correlato a Guide e Tutorial per Linux, Open Source e Free Software, ho raccolto gli articoli presenti su PettiNix in “Guida Linux“.

Malinconia ed infinita tristezza… ma meglio così.

14 Luglio 2009: Bloggare o Non Bloggare?

Per il 14 Luglio 2009 è stato indetto, in segno di protesta contro il decreto legge sulle intercettazioni, il primo sciopero dei blogger.
Filippo Facci su’ Il Giornale ne parla a modo suo attaccando Alessandro Gilioli che prontamente risponde.
Paolo Valenti (Wolly) attacca Alessandro Gilioli che prontamente risponde.

Mentre c’è chi si porta avanti con il lavoro chiedendo rettifiche, chi come Dario Salvelli spiega il perchè dell’inapplicabilità del decreto legge, io non so che fare, però so che alla mia libertà ci tengo più di ogni altra cosa e quindi molto probabilmente il 14 Luglio 2009 i miei blog saranno muti.

Questo Blog Alza La Voce

Voi cosa farete?

Pensa Differente

Qualche giorno fa ho fatto ad Apple gli auguri per i 33 anni di vita, oggi mi è tornato in mente un loro storico spot, il famoso “Think Different” che allego sotto sia nella forma cartacea che in quella presentata nele tv. Chi lo ricorda?

Ecco i pazzi.
I disadattati.
I ribelli.
I contestatori.
Quelli sempre al posto sbagliato.
Quelli che vedono le cose in modo diverso.
Non amano le regole
E non rispettano lo status quo.
Puoi lodarli, disapprovarli, citarli,
Puoi non credere loro, puoi glorificarli o denigrarli.
Ma ciò che non potrai fare è ignorarli.
Perché loro sono quelli che cambiano le cose.
Inventano.     Immaginano.     Curano.
Esplorano.   Creano.          Ispirano.
Mandano avanti l’umanità.
Forse devono per forza essere pazzi.
Altrimenti come potresti guardare una tela vuota e vederci un’opera d’arte?
O sedere in silenzio e sentire una musica che non è mai stata composta?
O guardare un pianeta rosso e immaginare un laboratorio su ruote?
Noi realizziamo strumenti per questo tipo di persone.
E se alcuni vedono la pazzia, noi vediamo il genio.
Perché le persone così pazze da pensare di poter cambiare il mondo
sono quelle che lo cambiano.

Quel che mettete su FaceBook è di FaceBook.

Da ieri si parla delle nuove condizioni di utilizzo di FaceBook, ne parla Massimo, ne parla Giovy, ne parla Luca, e ne parla The Consumerist.

In parole povere FaceBook ha variato il contratto di utilizzo sottoscritto dagli utenti, eliminando la clausola che diceva:

You may remove your User Content from the Site at any time. If you choose to remove your User Content, the license granted above will automatically expire, however you acknowledge that the Company may retain archived copies of your User Content. Facebook does not assert any ownership over your User Content; rather, as between us and you, subject to the rights granted to us in these Terms, you retain full ownership of all of your User Content and any intellectual property rights or other proprietary rights associated with your User Content.

Resta invece la parte che recita:

“You hereby grant Facebook an irrevocable, perpetual, non-exclusive, transferable, fully paid, worldwide license (with the right to sublicense) to (a) use, copy, publish, stream, store, retain, publicly perform or display, transmit, scan, reformat, modify, edit, frame, translate, excerpt, adapt, create derivative works and distribute (through multiple tiers), any User Content you (i) Post on or in connection with the Facebook Service or the promotion thereof subject only to your privacy settings or (ii) enable a user to Post, including by offering a Share Link on your website and (b) to use your name, likeness and image for any purpose, including commercial or advertising, each of (a) and (b) on or in connection with the Facebook Service or the promotion thereof.”

Insomma, qualsiasi cosa caricate diventa di proprietà di FaceBook (o quasi), permettendogli di fare ciò che vogliono con il vostro materiale.

Nonostante la risposta di Mark Zuckerberg, in cui spiega la “necessità” di tale cosa, ciò non convince gli utenti della rete, peccato solo che molti utilizzatori di FB sono ignari del contratto che hanno firmato.

Finità Spaziale della Rete

Non per la prima volta, qualche giorno fa, mi è stata posta la domanda “Perchè lo spazio in rete è finito?”.
La domanda ogni qualvolta mi è stata posta mi ha sempre dato lo spunto per filosofeggiare sulla cosa. In realtà cosa intendiamo per spazio? E soprattutto quale è la sua finitezza? Un spazio è un luogo dove memorizzare informazioni o un punto in cui esprimere il proprio essere? Ma soprattutto l’indicazione di una sua finitezza è legata alla quantità di dati memorizzabili o a quanto il cervello di un uomo può esprimere?

Magari ne riparliamo eh…