io penso che a volte le notizie dalla blogosfera siano strane

5 minuti di pausa dal lavoro, rapido giro nei blog e leggo 2 notizie che mi fanno pensare che spesso la blogsfera dia notizie “strane” oltre che ripetute (parlano, anzi parliamo, tutti degli stessi argomento nello stesso momento).

  1. Una donna ha 250 orgasmi al giorno senza volerlo, ma a parte che già circa un anno fa si parlò di un caso simile, perchè non si parla di uno come me che non ha un orgasmo da tempo immemore???
  2. I Radiohead distribuiscono via internet il loro ultimo album e lasciano agli utenti la scelta di quanto pagare. Dopo una settimana quasi tutti analizzano il caso e lo etichettano come un fallimento.
    Ma siamo sicuri che sia da considerare tale?
    Sicuri che le piccole offerte (non quelle che dicevano 0,00 sterline) supportate da un grande numero non hanno dato loro magigori incassi di quanti gliene avrebbero dati quelli provenienti da una vendita via classici negozi?
    Siamo sicuri che la versione deluxe del cd non ha portato introiti? E quanti ora acquisteranno il cd (anche tra quelli che non hanno offerto nulla)?
    Quanti andranno a spendere dai 25 ai 70 euro per un concerto di un gruppo che magari non avrebbero apprezzato o nemmeno conosciuto solo perchè non avrebero acquistato il cd?
    E infine, signori miei, chi ha offerto 0 sterline in ogni caso lo avrebbe scaricato dai vari P2P (emule, kazaa, bittorrent etc), a loro non sarebbe cambiato nulla, è cambiato invece che magari alcuni di questi almeno qualche euro lo hanno sborsato, anche se irrisoria come cifra, un supporto lo hanno dato.

Due notizie strane si…

Basta non mi dilungo più, tanto erano solo pensieri personali!

7 thoughts on “io penso che a volte le notizie dalla blogosfera siano strane

  1. Laura says:

    Parlare di notizie mi sembra banale oggi, visto gli argomenti, come hai detto tu triti e ritriti. L’importante è fare notizia e che qualcuno li legga, come abbiamo fatto noi. Ma purtroppo spesso ci ritroviamo a leggere le stesse cose dato che il mondo ha solo questo da offrirci, le notizie vere le aggiriamo dato che le riteniamo noiose ma se parliamo di musica o di sesso ecco che si drizzano le orecchie di tutti (soprattutto di sesso è lì che escono i bavosi allo scoperto!!!) E’ solo una questione di vendere la notizia più allettante.

  2. jollyyroger says:

    Entrambe le notizie già lette qualche giorno fa. Nel caso della prima nessuno parla di te perchè c’è un sacco di gente nella tua stessa situazione; la situazione inversa, anzi quella della notizia (e non è nemmeno il primo caso) invece è un pochino più improbabile, ma soprattutto perchè il mondo non ruota attorno a te e cercano di fartelo capire anche così 😀
    Nel caso della seconda secondo me secondamente hanno avuto una bella idea invecia.
    Nel caso della terza, che non c’è, varie et eventuali. Comunque.

  3. rockonomics says:

    Sono uno di quelli che questa notizia l’ha commentata. Secondo me non è stato un fallimento, ma – se i dati che sono usciti in questi giorni hanno un fondo di verità – bisogna fare un paio di considerazioni importante:
    1) che 300.000 avevano comprato Hail to the thief nel primo mese e 340.000 circa hanno scaricato In rainbows pagando qualcosa
    2) che tutti gli altri hanno scaricato il disco – legalmente o illegalmente – a gratis

    Si può dire che ormai o sei un fan -e quindi ti interessa anche il musicista oltre la musica – o, se non lo sei, la musica registrata è ormai assimilabile a un bene gratiuto…

  4. Lobotomia says:

    @rockonomics: beh 340.000 download a 6 dollari di media non mi sembrano poco, e ancora deve uscire la versione limitata del cd 😀

  5. rockonomics says:

    @ lobotomia: altro che poco! Non volevo dire questo. In termini di ricavo i radiohead han di che essere contenti. Volevo semplicemente dire che con questa mossa non allarghi il mercato, ma semplicemente monetizzi al massimo la tua reputazione che lo zoccolo duro dei tuoi fan (nel caso dei Radiohead, una comunità che oscilla tra le 300 e le 400 mila persone) ti riconosce.
    Per un’analisi più dettagliata, http://rockonomics.wordpress.com/2007/11/06/its-up-to-us-e-infatti/

    Ciao!

  6. Ciao,effettivamente c’è il viziaccio nella blogopalla di parlare tutti della stessa cosa nello stesso momento,cosa fastidiosa se ti puppi una sequela di notizie intitolate uguali nel feed reader. Quel che sarebbe più bello sarebbe non tanto dare la notizia (la si pianti di fare i giornalisti!) ma quanto di far capire l’anima del blogger che filtra tale notizia.
    Per me la questione Radiohead non è affatto un fallimento e altri cantanti ne han preso spunto e ne prenderanno secondo me,basta ppterselo permettere.

  7. Pingback: Radiohead: quindi il web paga? « Lobotomia & WordPress

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