PS Jailbreak: arriva la modifica per la Playstation 3!

Dopo tanta attesa, dopo l’exploit di Geohot, dopo tante speranze finalmente arriva la prima modifica per la Playstation 3. Il sistema di protezione della PS3, la console di casa Sony, da molti considrato inviolabile, è stato così hackato.

In grado di funzionare sia con Playstation 3 Fat che con Playstation 3 Slim, PS Jailbreak, questo il nome,  non è altro che una chiavetta USB contenente un loader in grado di far funzionare copie di videogame pirata, funzionante addirittura con l’ultimo firmware disponibile al momento (il 3.41).

Infine c’è da considerare che essendo esterna non è una modifica hardware, quindi non invalida la garanzia.

Passi da gigante per l’hacking della PS3, presto arriveranno sicuramente nuove soluzioni.

Scommettiamo in un’impennata di vendite della Sony Playstation 3?

Wii Hacking: Guida passo passo per Indiana Pwns

Avevo parlato qualche giorno fa di Indiana Pwns, il nuovo Wii Hacking che permette di installare Homebrew sulla Nintendo Wii (anche per System Menu 4.0, System Menu 4.1 e System Menu 4.2). Oggi vi delizio con una guida passo passo su come usare l’Indiana Pwns per eseguire homebrew.

Innanzitutto per eseguite l’Indiana Pwns avete necessità di:

  • Una memoria SD card di massimo 2GB (attenzione non deve essere SHDC perchè non supportata dal gioco e dal’exploit) formattata FAT16 o FAT32.
  • Un SD card reader
  • Il videogame LEGO Indiana Jones originale, il quale deve essere stato giocato almeno una volta prima della realizzazione del’exploit Indiana Pwns
  • Uno o più homebrew  da caricare (ad esempio l’Homebrew Channel installer)
  • l’exploit Indiana Pwns (scaricabile da WiiBrew)

Prima di eseguire l’exploit Indiana Pwns se avete un salvataggio esistente di LEGO Indiana Jones fate un backup dello stesso nel seguente modo:

  1. andate nel menu Opzioni Wii
  2. cliccare su Gestione Dati
  3. entrare in Dati Salvati
  4. andare in Wii
  5. selezionare il salvataggio di LEGO Indiana Jones scegliere Copia e confermare scegliendo Si

A questo punto seguite questa procedura per eseguire il Wii Hacking Indiana Pwns

Ora selezioniamo la “SD” ed andiamo a selezionare il salvataggio di Lego Indiana Jones che fa riferimento alla nostra regione e scegliamo di copiarlo confermandone sempre la copia con “Si” # Ora avviamo Lego Indiana Jones ed andiamo nel cortile per poi entrare nella stanza dell’arte per caricare il vostro “salvataggio” e track… il vostro software HomeBrew verrà caricato!

  1. Copiare nella SD Card (nella root) il file .elf dell’homebrew (ad esempio l’HomeBrew Channel)
  2. Copiare la “private” estratta dal pacchetto di Indiana Pwns
  3. Inserire l’SD card nella Wii e accendere la Wii
  4. Entrare nel menu Opzioni Wii
  5. entrare in Dati Salvati
  6. andare in Wii
  7. cercare il salvataggio di LEGO Indiana Jones e cancellarlo scegliendo Cancella e cliccando su Si
  8. Selezionare ora la SD
  9. selezionare il salvataggio di LEGO Indiana Jones (cioè l’Indiana Pwns) corrispondente alla propria regione di gioco
  10. cliccare su Copia e successisivamente su Si
  11. Uscire dal menu delle Opzioni Wii ed arrivare al Menu Wii principale
  12. Inserire il disco orginale di LEGO Indiana Jones e avviare il gioco
  13. Iniziate a giocare, andate nel cortile ed entrate nella “stanza dell’arte” per caricare il salvataggio relativo all’Indiana Pwns
  14. a questo punto verrà caricato il vostro homebrew ed è tutto fatto.

Buon Wii Hacking!

Indiana Pwns: un nuovo Wii Hacking Software per usare gli Homebrew

E’ stato scoperto da poco tempo un nuovo hack per Wii che permette di usare gli homebrew nella console di casa Nintendo senza alcuna modifica hardware, il nome del nuovo wii hack è Indiana Pwns.

Per effettuare l’Indiana Pwns Wii hacking è necessario utilizzare il gioco “Lego Indiana Jones”, questo permette mediante un salvataggio del gioco di eseguire applicazioni non firmate sa una memoria SD esterna, sarà quindi ad esempio prossibile eseguire homebrew .elf o .dol (e ad esempio installare l’homebrew channel). Anche questo hack è stato creato dal Team Twiizers.

il Wii hack Indiana Pwns è funzionante anche su Wii System Menu v4.0 e Wii System Menu v4.1 e si presenta come alternativa ai vecchi Twilight Hack, Hack SSBB (l’hack di Super Smash Bros Brawl) e Bannerbomb.

Presto nuove informazioni.

Le prime impressioni su uebbi

Come sapete da qualche giorno mi è arrivato uebbi, il prossimo gadget tecnologico che Telecom Italia rilascerà sotto il marchio Alice, vi dico le mie impressioni dopo un paio di giorni di utilizzo.

Hardware
uebbi ha un bell’aspetto, di colore bianco, piccolo abbastanza piccolo da non disturbare, ma non così piccolo da non essere visto.
Ha un bel display, 3,5″ che si fanno valere bene, inoltre è touch screen, sensibile al tocco al punto giusto e non perde un colpo.
Per quanto riguarda invece gli ingressi, uebbi ne ha due, uno per le SD e uno USB, purtroppo quest’ultimo a causa della posizione può essere inutilizzabile con alcuni USB drive.
La connettività è disponibile sia tramite cavo grazie ad una porta ethernet, sia tramite wireless, con tanto di supporto WEP, WPA e WPA2.

Software
Uebbi ha un sistema basato su Linux, si presenta con un’aspetto simile ad una radiosveglia, quindi la schermata che visualizzerete nei momenti di inattività sarà quella riportante l’orario e la temperatura.
Il menu è diviso in due parti con delle icone che sembrano classiche da software desktop, sebbene definite widget in realtà le applicazioni sono dinamiche solo per il fatto che si aggiornano i propri dati via internet, ma non è (almeno al momento) prevista la possibilità di aggiungere nuove applicazioni.
Le applicazioni presenti al momento sono oltre al classico player audio e visualizzatore di foto, le cosiddette widget di Virgilio, cioè un software per ascoltare la radio in streaming, uno per vedere i video da Alice DailyMotion, uno per ascoltare le news dell’Ansa, l’oroscopo ed il meteo.
La sveglia presente è programmabile in diversi modi, scegliendo di creare più sveglie, configurarle ad un determinato orario, in determinati giorni e con una musichetta a scelta.
Infine è presente un registratore di note vocali che permette di ascoltare ad una data schedulata.

Le prime conclusioni

Penso che uebbi sia fatto bene ma con alcuni limiti, ad esempio manca un lettore di feed RSS, manca un mini-browser, non è possibile installare applicazioni di terze parti. Essendo basato su Linux però potrebbe portare a molti hack interessanti!

In conclusione è uno strumento simpatico ma da geek fissato, in realtà non ho ancora capito quale uso potrebbe farne l’utente medio, magari ci penso qualche giorno e presto vi farò sapere qualche altra impressione.

Trasformare il tema di Firefox in quello di Google Chrome

Dopo le 6 estensioni per rendere Mozilla Firefox simile a Google Chrome, arrivano oggi altre due addon per rendere il tema di Firefox simile a quello di Chrome.

  • Chromifox: un tema che trasforma l’aspetto di Firefox in quello di Chrome.
  • Chrome Package: una estensione ed un hack che rendono Firefox ancora più simile a Chrome.

[via Mozilla Links]

6 estensioni per usare Mozilla Firefox come Google Chrome

Spesso quando viene lanciato un nuovo prodotto non si considera che già le funzionalità presentate come nuove erano presenti ed utilizzabili, anche se non al 100%, Google Chrome è uno di questi casi. E’ possibile tramite sei estensioni utilizzare Mozilla Firefox quasi come se fosse Google Chrome:

  • Speed Dial:per avere accesso, come in Google Chrome, ai siti più visitati all’avvio del browser o all’apertura di una nuova tab. In alternativa è possibile usare Auto Dial.
  • Stealther: permette di navigare senza lasciare tracce, l’equivalente della modalità Incognito di Google Chrome.
  • Download Statusbar: permette come Google Chrome di avere i download nella barra di stato.
  • Prism: per creare applicazioni da siti web, come le tab staccabili di Google Chrome.
  • Locationbar2: mette in evidenza, come in Google Chrome, il sito Web in cui si sta navigando.

Naturalmente Firefox non diventerà uguale a Chrome, ma così i punti di forza di Chrome dimuniscono di un gran numero, ora aspettiamo in futuro per vedere se qualcuno rilascierà nuove funzionalità apposite.

[via lifehacker]

La FIMI e l’antiinformazione Italiana

In seguito al blocco da parte di molti ISP Italiani del famoso motore di ricerca di file torrent The Pirate Bay, mentre ero alla ricerca di notizie fresche, sono giunto sul sito della Federazione Industria Musicale Italiana, dopo un pò ho notato il footer della pagina e preso dalla curiosità nel leggere “I giovani, la musica e internet – una guida per i genitori sul p2p e la condivisione di musica in rete” ho scaricato il documento pdf (il titolo del file è [download#1]) realizzato per questa “campagna informativa”. Sinceramente è stata una delle letture più tragicomiche dell’ultimo periodo.

Cito e commento le parti più “belle”:

“Persone di tutte le età amano condividere musica e, come nel caso della fotografia digitale, internet ha reso estremamente facile tale condivisione con amici (e sconosciuti), in qualsiasi luogo e momento. Servizi di file sharing come Kazaa, LimeWire e BitTorrent hanno oggi milioni di utilizzatori nel mondo.”

Noto il fatto del puntualizzare “e sconosciuti”, ciò mi fa pensare che si punti sulla possibile fuga di foto dei propri figli, inoltre il problema dovrebbe essere il Peer to Peer, quindi servizi come Flickr, Picasa, Zoomr ma anche MySpace, Facebook (servizi, come si vede sul sito della FIMI,  utilizzati anche da loro) e tanti altri sarebbero innocui e permetterebbero una condivisione più diccile di un sistema P2P e soprattutto solo a persone conosciute?

“L’attenzione al fenomeno file sharing prestata dai media negli ultimi anni ha riguardato soprattutto il problema della violazione del diritto d’autore sulla musica e sui film, ma questo non è l’unico rischio connesso al P2P.”

Io direi che l’attenzione data dalle Major e da chi ha interessi nel settore. Ma ricordiamo  che alcuni gruppi sconosciuti e film senza alcuna possibilità hanno avuto grazie al P2P un discreto successo? E soprattutto i media hanno mai considerato un uso legale del P2P?
Poi ci preannunciano anche che non è l’unico rischio.

“La guida vi aiuterà ad apprezzare la musica digitale, in piena legalità e sicurezza.”

Ringraziate per l’aiuto!

“Ogni sistema P2P funziona in maniera leggermente diversa ma sostanzialmente la procedura è la medesima.
Si visita un sito web, si scarica un software che permette la condivisione di file e lo si installa sul proprio computer. Generalmente il software crea una “cartella condivisa” sul computer dell’utente, l’accesso alla quale è disponibile a chiunque utilizzi nel mondo quel particolare software. Questo sistema permette la condivisione diretta e lo scambio di fotografie, video, musica, programmi e giochi.”

Vorrei intanto far notare che ad esempio nel caso di BitTorrent il sistema è diverso, se vuoi condividere un file devi creare un torrent e distribuirlo. Inoltre negli altri sistemi per condividere le foto, i video la musica, i programmi e i giochi, devono essere inseriti nella cartella condivisa, in genere nessun software P2P decide da solo di prendere le foto altrui e condividerle. E’ anche vero che però tempo fa su DC++ i ragazzi condividevano i documenti dei propri genitori per avere più slot.

“Il rischio maggiore insito nel P2P è quello dei contenuti indesiderati, nello specifico la pornografi a e le immagini violente. Numerosi studi hanno dimostrato che immagini a sfondo pornografico sono ampiamente condivise sui principali sistemi di file sharing e che spesso i nomi dei file vengono volontariamente camuffati per ingannare coloro che li scaricano. I filtri generalmente utilizzati per impedire l’accesso a siti web molto raramente bloccano file pornografici e contenenti immagini violente sui sistemi P2P. Tanto per citare un esempio, file dal nome “Winnie the Pooh” o “Pokemon”, rintracciati su tali sistemi, contenevano in realtà materiale pornografico.”

Numerosi studi hanno confermato che il web è mosso dal porno, le pagine web ancora più del P2P contengono materiale pornografico. Statisticamente circa il 12% di tutti i siti web è porno,il 25% di tutte le richieste ai motori di ricerca è pornografica, il 35% di tutti i download è di natura pornografica, ogni giorno, appaiono in internet 266 nuovi siti porno, le pagine con contenuto pornografico sono stimate in 372 milioni. Quindi eliminiamo il P2P eliminiamo il Web, diamo due calci in culo ai ragazzi e mandiamoli a giocare a calcio nel campetto della chiesa come si faceva ai miei tempi.

Per quanto riguarda invece i nomi dei file camuffati, in genere se usi motori di ricerca classificano i contenuti del torrent, mentre se usi emule o sistemi simili in genere ormai indicano da tempo se sono cosiddetti fake.

“Va inoltre aggiunto che questi software consentono agli utilizzatori di “chattare” con altri utenti, spesso sconosciuti, e che quindi gli stessi rischi connessi all’utilizzo delle classiche chat, sono presenti anche sulle piattaforme di file sharing.”

Se non regge l’accusa della pornografia, conviene puntare sulla chat (tra virgolette da notare) e sulla possibilità di incontrare sconosciuti no? Ma se uno è conosciuto non faccio prima a telefonargli o a passare a trovarlo? Ma almeno sono richi che esistono anche nelle classiche chat e non solo sul P2P per fortuna…

“I software per il file sharing aprono “porte” nei vostri computer, compromettendo la vostra privacy e la vostra sicurezza”

Saranno bene educati forse, scherzi  a parte io vedo più violata la mia privacy da un governo che pretende di avere i miei log di connessione o da un provider che deve mantenerli per cinque anni.

“Il pericolo maggiore sono i cosiddetti spyware, piccoli programmi scaricati con musica e video o inclusi direttamente nei software per il P2P. Questi spyware sono talvolta in grado di carpire informazioni sensibili dal vostro computer, per esempio password e numeri di carta di credito, e comunicarle a terzi (chi ha creato e controlla quegli spyware).”

A parte che la maggior parte dei software P2P sono Open Source, quindi direi che la possibilità di spyware inclusi direttamente nel software è davvero minima, ma poi non vi è possibilità di prendere uno spyware anche sui download (o direttamente) da pagine web ( vedi i vari exploit per MySpace). Sarebbe stata una bella cosa che avessero proposto di usare Linux così non avrebbero rischiato di prendere uno spyware.

“Inavvertitamente è possibile condividere fi le personali. Molti studi hanno mostrato, per esempio, come sui sistemi P2P siano presenti documenti riservati di carattere medico e finanziario”

Inavvertitamente? Cioè contro la propria volontà o intenzione (al massimo distrattamente direi no?). Si può capitare, ma l’attenzione P2P o no dovrebbe esserci comunque giusto?

“I computer connessi alla rete P2P sono vulnerabili all’attacco di virus, ai tentativi di controllo da parte di terzi e allo “spamming” pubblicitario indesiderato. Uno studio ha chiaramente dimostrato come quasi la metà dei file di programma circolanti sulle piattaforme di file sharing contenesse virus o codice pericoloso…”

Citazione ad un articolo di Wired News in cui in pratica diceva anni fa (nel 2004 per la precisione) che Kazaa è fonte di diffusione di virus. Io avrei consigliato anche qui di passare a Linux, perchè diversamente da quanto vogliono fare intendere, il primo problema sorge nel sistema operativo, è grazie a diversi bachi di Windows che alcuni virus hanno proliferato. Inoltre avrei realizzato un guida su come usare bene l’email, poichè tutt’oggi è il primo mezzo di diffusione di virus informatici.

“Se vostro figlio scaricasse uno di questi programmi, il vostro computer potrebbe essere utilizzato, fra le altre cose, come punto di distribuzione di file pornografici. Se il vostro
computer di casa lavora lento o presenta malfunzionamenti, la presenza di programmi di file sharing potrebbe esserne la causa.”

Credo sia più probabile che la causa sia la presenza di Windows. Soprattutto anche se un genitore e non solo un figlioi scarica da web (e non da p2p) un software del genere, può diventare veicolo di diffusione di un qualcosa a lui sconosciuto.

“Migliaia di utilizzatori di sistemi P2P sono stati denunciati dall’industria musicale e cinematografica e molti di loro hanno pagato consistenti multe. Mentre non esiste alcun rischio nel distribuire contenuti propri, la quasi totalità della musica e dei film presenti nelle reti di file sharing è protetta dal diritto d’autore e, di conseguenza, chi la mette a disposizione incorre nella possibilità di gravi conseguenze legali.”

Diciamo che in Italia si vorrebbe mettere le mani anche sui lavori altrui (ricordate il famoso bollino SIAE sui cd demo etc etc?), e soprattutto non è vero niente che la quasi totalità del materiale è protetto da copyright (da notare anche secondo la legge di quale paese?), si trova moltissimo materiale libero, open source, copyleft, free software e/o creative commons.

“In particolare chi condivide grandi quantità di file non autorizzati rischia unadenuncia e rischia di dover pagare i danni ai legittimi titolari dei diritti. I genitori possono essere ritenuti responsabili per ciò che viene commesso utilizzando il computer di casa, anche nel caso non siano loro i diretti responsabili. Le persone che hanno pagato compensazioni per questo tipo di attività illecita, hanno dovuto versare ai titolari dei diritti cifre pari a svariate migliaia di euro”

Cioè funziona come la droga? Piccole quantità = uso personale, grandi = quantità spaccio?  Adesso parte la paura della responsabilità, attento genitore, sei tu a dover pagare (ma perchè se il responsabile fosse stato il figlio chi avrebbe pagato?).

“Il file sharing e le nuove tecnologie in genere sono un’opportunità di dialogo in famiglia. Parlate di etica e legalità.”

Ma non fatelo in chat! 😛 Scherzo. Parlate loro di Hacking! Parlate davvero, il dialogo aiuta a crescere.

“Parlate del diritto d’autore e di chi viene danneggiato dalla condivisione illegale di musica su internet”

Parlate loro del copyleft, parlate delle creative commons, dite loro quando sia stupido in italia essere obbligati a pagare la SIAE, parlate con loro di questa mafia. Consiglia loro di scaricare musica da Jamendo.

“i cantanti? Gli autori? Vengono deprivati dei loro legittimi guadagni e della possibilità di vivere del loro lavoro?”

Diteglii che le major li sfruttano, ditegli che purtroppo a causa loro quest’anno al posto di dieci milioni di euro ne guadagneranno solo otto. Vai a spiegargli perchè un CD che ha un costo di produzione di circa 4 euro viene poi venduto anche a 40 euro. E poi come glielo spieghi che molti gruppi che hanno venduto pochissimi CD poi hanno fatto il pienone nei concerti (in cui il biglietto costa ancor di più, ma almeno li l’artista ci guadagna di più che sul CD).

“Parlate anche di chi sarebbe costretto a pagare le multe se qualcuno
venisse denunciato nella vostra casa”

Giusto per non dimenticarlo ricordiamolo e facciamo un’altra minaccia.

“Cercare musica legale su internet. Ne esiste in grande quantità – più di un milione di canzoni di qualsiasi genere e periodo -sia a pagamento che gratuita. Ad un prezzo inferiore a quello di un biglietto per i mezzi di trasporto pubblici potete scaricare una canzone da un rivenditore legale e conservarla ed ascoltarla per tutta la vita. I siti che vendono musica legalmente sono garantiti, sicuri e offrono musica di grande qualità. Potete trovare link a più di 200 rivenditori legali nel mondo su *pubblicità volontariamente cancellata*”

A parte la genialità della pubblicità, ma ripeto, esistono più di 11.000 album su Jamendo.

E questo è quanto… veramente triste… vi lascio qualche link utile:

Wii: una news importante e un nuovo ottimo servizio

La prima importante notizia è che la Wii è stata Hackata! Ciò significa che molto probabilmente presto vedremo muoversi qualcosa per quanto riguarda gli Homebrew. Sicuramente non mancarenno gli hacking per i giochi di backup!

Il servizio che invece segnalo è un servizio offerto da Wii-volution in pieno stile web 2.0: Wii-volution Friend Code Search and Exchange appoggiandosi su Google Maps permette di condividere il proprio codice Wii e di cercarne degli altri per conoscere nuovi amici con cui giocare.

Se siete tra i fortunati possessori di una Wii provatelo!

La rubrica delle Blogstar: Shor (il furbetto della blogosfera)

Ed eccoci alla seconda recensione, questa volta un blogger di cui si parla spesso (sia negativamente che positivamente): Shor!

Tutti i dati di accessi, classifiche e quant’altro sono aggiornati ad oggi (10/12/2007).

Nick: Shor
Blog Gestiti Ufficialmente: Geekissimo
Miglior posizione (miglior blog) su blogbabel: Geekissimo – 3°
Maggiore Authority (miglior blog) su Technorati: Geekissimo – 1.210
Posizione (miglior blog) su BlogItalia : Geekissimo – 17°
Categoria Blogger: AutoProfessionistaLavoratore
Dicono di Lui: “Fa un ottimo lavoro e lo fa da pazzi” – “E’ uno che sfrutta gli utenti per il proprio tornaconto personale”
Lui dice della blogosfera: “Per arrivare a certi livelli ci vuole passione e costanza” (frase nata da una rettifica all’articolo del Corriere sui blogger)
Segni particolari: Impegnato
Il blogger in una parola: Medaglia!
Il mio post preferito: Le 5 Blogger più influenti della Blogosfera
Recensione: Non conosco di persona Shor, ci avrò parlato si e no una volta, guardando il suo blog si nota l’impegno che ci mette nel ricercare le notizie e presentarle nel modo migliore possibile. Lui stesso ammette di lavorare al suo blog per guadagnarci e ne fa la sua fonte primaria di sostentamento.
Nel corso del tempo ha divisi gli utenti in due fasce, chi lo ama e chi lo odia. Purtroppo alcuni accaduti hanno infangato la sua immagine, per vari motivi qualche volta non ha potuto mantenere le promesse fatte e questo lo ha relegato al girone dei falsi.
Per quanto riguarda la pura attività di blogging, si occupa di news tecnologiche, scopre sempre nuovi servizi e programmi da proporre ai suoi utenti nonchè utili trucchi e consigli per i geek più smaliziati.
Personalmente ritengo il suo sito, più che un blog, un vero e proprio portale di informazioni tecnologiche, spesso utile e simpatico. Adoro il suo personaggi Geeky ma non mi piacciono alcune impostazioni fatte al suo Geekissimo (il famoso tasto di più in basso ad esempio, oppure i vari contest utilizzati per fidelizzare gli utenti).
E’ comunque considerato tra i blogger più influenti sia in Italia che in Europa e di questo ne dobbiamo dare atto.
Nel complesso è un ottimo raccoglitore e divulgatore di notizie ed in questo è un vero professionista, ma per quanto mi riguarda non è un blogger nel puro senso del termine.
Voto Personale: 6