Non hai niente da nascondere? Probabilmente la crittografia ti serve lo stesso

Ieri WhatsApp ha introdotto nel suo client la crittografia end-to-end, oggi uno dei discorsi che ho letto di più su Facebook è stato qualcosa riassumibile nella frase “Se non hai nulla da nascondere, nulla di cui vergognarti o rammaricarti, perché hai bisogno di proteggerti? Se non hai niente da nascondere non hai nulla da temere“. Non so voi, ma io ho un pensiero ben definito in merito ed è un concetto che è addirittura oltre la privacy, si chiama libertà, e a me le persone che la pensano in quel modo fanno paura.

Partiamo da un assunto che ho fatto mio ormai da un un decennio e mezzo almeno: “Non ho niente da nascondere si chiama onestà, non ho niente da voler mostrare si chiama libertà“, e ragioniamo intorno a questo discorso. Non voler che chiunque con mezzi minimi possa leggere una conversazione non significa obbligatoriamente voler nascondere qualcosa, ma magari è solo avere un minimo di rispetto per se stessi.

Innanzitutto facendo riferimento ai quattro punti pubblicati qualche anno fa da Falkvinge ricordiamo alcune cose:

Le regole possono cambiare

Il fatto che vi siano delle leggi che condividiamo e rispettiamo non sta a significare che queste un giorno non possano cambiare o che alcune di cui non siamo a conoscenza possano venire applicate. E’ vero che bisogna prevenire, ma in diversi lati bisogna che ciò accada, bisogna prevenire un reato, ma anche un abuso, ed un controllo oggi ritenuto accettabile deve essere valutato in relazione l’utilizzo che un potere peggiore potrebbe farne domani.
Parlando concretamente con un esempio, facciamo un rapido ripasso storico-leglistavio,  andiamo al 1860 quando con il Codice Napoleonico in Italia, escluso l’ex Regno delle Due Sicilie, l’omosessualità era praticamente diventato un reato punibile per legge, reato che nel 1887 con il Codice Zanardelli viene esteso in tutta Italia. Durante il Fascismo il Codice Rocco del 1930, nonostante le intenzioni di pena, non toccò direttamente gli omosessuali, seppur il reato continuava ad essere punito come forma di immoralità. Da notare che il Codice Rocco è quello che sostanzialmente tutt’oggi è il Codice di Procedura Penale in vigore e gli anni di dominio della Democrazia Cristiana non ci hanno certo aiutato a migliore la situazione. Diciamo che nel corso degli anni si è evitato sempre di sistemare la situazione, piano piano riducendo le pene, ma non con poche difficoltà siamo arrivati alle Unioni Civili dei giorni nostri.
La domanda che sorge ora è se un Gasparri qualsiasi domani dovesse essere capo del governo e con la sua ipotetica coalizione in netta maggioranza decidesse di fare un ritorno al passato e bandire l’omosessualità, cosa succederebbe? Le conversazioni pubbliche che fino a ieri erano considerate normali, senza niente da nascondere di colpo diventano illegali, vergognose, e cosa succederà allora?

Non sei tu a decidere se hai qualcosa da temere

Non tocca a noi stabilire se siamo colpevoli o meno, non è il nostro pensiero che decide se siamo immacolati o meno. Sempre con un esempio concreto, io potrei conoscere un sabato sera una ragazza, che dal lunedì al venerdì fa la prostituta di alto borgo (si dice escort no?), non sapendo di tale cosa decido di scambiarmi il numero di telefono e di sentirla, perchè mai dovrei essere spiato per una colpa che non ho? Eppure secondo le autorità potrei essere un adescatore o un pappone.
E’ qui il difficile diventa capire il limite tra legalità e conservazione, diventerù un auto-censurarsi per istinto e necessità.

Le leggi devono essere violate dalla società affinchè essa progredisca

Devo dire la verità, detto così è brutto, sembra una spinta al compiere reati, però ricordiamolo, e non sono io a dirlo ma una serie infinita di filosofi e sociologhi, che una società che rispetta sembpre le regole e non le cambia mai è una società ferma. Se partiamo dall’assunto che siamo nel giusto e non dobbiamo preoccuparci di nulla, allora è abbastanza ovvio anche che tutti i criminali debbano essere carcerati, però sorge il problema del diritto morale. Insomma sempre per andare sul concreto, torniamo all’esempio del primo punto, come detto l’omosessualità era reato, quindi se uno fosse nato omosessuale sarebbe stato un criminale per nascita e sarebbe stato rinchiuso facilmente, senza fondamentalmente alcuna colpa. Ancora di più è da notare che i gruppi che combattevano per i diritti omosessuali sarebbe stati facilmente repressi, e così come per tanti altri gruppi che hanno lottato per tanti altri diritti, se vai contro la legge sei un criminale, se sei in gruppo diventi criminalità organizzata, non importa se sia giusto o meno, se sia morale o immorale, sei da rinchiudere. Se la sorveglianza odierna fosse esistita negli anni ’50, ’60, ’70, forse ancora oggi gli omosessuali sarebbero criminali, le donne non avrebbero diritto al voto, etc etc. A volte infrangere la legge può significare solo metterla in discussione.

La privacy è un bisogno umano fondamentale

La privacy è un bisogno umano basilare, è una caratteristica che fa parte della natura umana, anche dei disonesti. Ad esempio chiudere la porta quando si va in bagno è una questione di esigenza, di intimità, di istinto, la società dovrebbe rispettare questa cosa. Se la società ci priva della privacy allora vi sono i sotterfugi, non è il bisogno primario che si annulla, è solo un metodo elusivo che si trova.

Vogliamo davvero un Grande Fratello?

Basterebbero già questi quattro punti a farci dire che Non avere niente da nascondere non significa non avere niente da temere, basterebbe questo a farci pensare che forse avere una telecamera che ci guarda in ogni momento, modello Grande Fratello, non è proprio il massimo, oppure a dire che si, la cifratura su WhatsApp è necessaria. Però vediamo altri punti che potrebbero convincerci sul perchè la end-to-end encryption su Whatsapp è cosa buona.

Scambiare messaggi comporta problemi

Lo scambio di messaggi tra un mittente ed un ricevente potrebbe portare a diversi problemi, che su internet possono essere amplificati: l’intercettazione del messaggio, la modifica del messaggio, l’impersonificazione di terzi, il ripudio di potestà del messaggio.

  • L’intercettazione del messaggio, che per molti sembra il motivo unico della crittografia, è nota e non è altro che la lettura del contenuto del messaggio da parte di terzi.
  • La modifica del messaggio è quell’azione che tra il mittente ed il ricevente altera il contenuto del messaggio.
  • l’impersonificazione di terzi è la pratica di inviare messaggi sotto falso nome, come se chi invia il messaggio fosse realmente il mittente.
  • Il ripudio di potestà del messaggio è infine il classico “non sono stato io”, cioè l’atto del negare l’invio del messaggio nonostante lo si abbia fatto.

E’ immediato comprendere che questi quattro punti possono accadere insieme in diversi modi ed è facile capire che bisogna trovare una soluzione. In questo caso la crittografia ci viene in aiuto.

La Crittografia: soluzione ai problemi di scambio dei messaggi

Come detto è facile capire che la crittografia possa aiutarci nel primo caso, lo è un poco meno negli altri, ma vediamo quale aiuto fornisce nel dettaglio.

  • Un messaggio crittografato da una ragionevole certezza che non sia stato letto da terzi durante la trasmissione dando confidenzialità al messaggio stesso e aumentando la riservatezza e quindi la privacy dei soggetti interessati.
  • In un canale crittografato ci è una ragionevole certezza che nessuno lo abbia alterato, garantendo così l’integrità del messaggio.
  • Se vi è un canale sicuro e certo l’autenticazione ci garantisce per certo che un messaggio provenga realmente dal mittente da cui noi crediamo provenga.
  • Il non ripudio infine da la certezza che il mittente non possa negare di aver inviato un messaggio poichè lascia una traccia ovvia ed è riconoscibile tramite impronta.

 

La tua privacy è anche quella degli altri

Non so se vi siete convinti o meno, se non basta tutto questo credo che difficilmente ve ne convincerete, ma infine una cosa voglio aggiungerla.
Tu, tu che mi stai leggendo, tu che dialoghi con me e magari non ti preoccupi della tua di privacy, ci pensi che nel momento in cui scambi un messaggio con me, rinunciando alla tua riservatezza, molto probabilmente stai aiutando altri a violare la mia privacy e sei il primo a non rispettare la mia scelta di riservatezza??

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