Chi è Rossella Urru?

Giusto ieri accennavo a Rossella Urru, con parole non mie, oggi con le parole della stessa persona vi racconto chi è.

Rossella Urru

In una società moderna in cui la massima preoccupazione di un trentenne è quella di trovare un lavoro, prendere l’ultimo modello di smartphone disponibile sul mercato, o cosa fare il prossimo sabato sera, Rossella Urru, decide di partire per l’Algeria per aiutare donne e bambini in un campo profughi fornendo loro i viveri per la sopravvivenza, rinunciando così alla vita comoda che avrebbe potuto avere in Italia.

Fino ad un paio di settimane fa nessuno conosceva questo nome, ma grazie al potere di internet ed al passaparola creato sui social network, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questa persona, una delle tante, che un giorno decide di lasciare tutto e partire per terre lontane, spinta dall’amore per le persone e dal desiderio di aiutare chi è in serie difficoltà.

Rossella Urru, giovane e bella, è partita e non si sa se farà mai più ritorno, visto che è stata rapita da un gruppo di dissidenti e dopo quasi quattro mesi non si sa che fine abbia fatto, e, cosa peggiore, nessun media, fatta eccezione per pochi, ne parla veramente.
Il popolo di internet poco a poco si sta muovendo e questo nome sta iniziando a rimbombare nella mente delle persone, le quali, un po’ per curiosità e un po’ per forza di cose, viene spinta ad informarsi per associare un nome tanto ricorrente ad una notizia. Destare la curiosità delle persone, è evidentemente il modo migliore perchè queste si informino in maniera attiva e prendano parte ad azioni di informazione globale, con la speranza che le autorità si muovano con celerità ed efficienza al fine di restituire la libertà a questa ragazza.

Prendo a cuore questa storia perchè Rossella Urru ha la mia età e mi identifico in lei. Come dicevo altrove, io al massimo ho avuto il coraggio di allontanarmi da casa per una vacanza, e la sera vado a dormire beata nel mio letto; ma vi assicuro che non passa sera in cui prima di addormentarmi non mi metta a pensare a lei.

Chissà se sta bene, chissà se mangia, chissà se è al caldo, chissà se le hanno fatto del male, chissà se hanno abusato di lei, chissà se è viva.
Sono tutti pensieri che girano nella mia mente mentre sono sotto le coperte, penso a lei lì e penso a me qui, e penso a me lì.
Ci vuole coraggio a partire, ma ce ne vuole molto di più a sopportare una situazione come la sua, ed io spero vivamente che ne stia avendo tanto. Non è giusto che la vita di una giovane ragazza venga ignorata così, come non sarebbe giusto se ciò accadesse a noi, alle nostre sorelle, madri o amiche, per questo ho assunto un motto rubato dal titolo di un articolo letto su internet ‘Siamo tutti Rossella Urru’, perchè a chiunque può capitare che il cammino verso la nostra casa venga interrotto da un qualsiasi evento, e l’ultima cosa che vorremmo è appunto che chi deve aiutarci taccia su di noi.

Rossella Urru ripone in tutti noi le sue speranze di tornare a casa, per questo motivo parliamo tutti di Rossella Urru, perchè siamo tutti Rossella Urru.

22 thoughts on “Chi è Rossella Urru?

  1. Non mi dite che non era a conoscenza della situazione politica in Algeria. se poi uno non segue i protocolli di sicurezza (o non sa neppure cosa sono) è un altro discorso…

  2. Edmondo Viselli says:

    Mi inchino davanti a questa ragazza!!!! Spero davvero che stia bene e condivido in pieno ciò che ho letto sopra!!!
    Se tutti noi, me per primo, avessimo una parte di coraggio di questa ragazza, il mondo sarebbe un mondo di pace!!!
    Un abbraccio fraterno a Rossella.
    Edmondo Viselli

  3. Fabrizio D'Alta says:

    Spiacente ma a questo mondo se uno si cerca le grane prima o poi se le trova davvero!! Se fosse rimasta a casa con l’obiettivo di decidere cosa fare il sabato sera magari a quest’ora era sposata e con dei bimbi … così non si sarebbe fatta venire la voglia di andare ad occuparsi di quelli degli altri … non ho la minima intenzione di attardarmi in frasi e concetti da “Social Forum correct” come ne leggo qui molti!!!

  4. Momi says:

    @edmondo molte persone sono pigre, strafottenti o hanno paura, lei ha fatto ciò che noi non siamo in grado di fare e per questo merita di essere aiutata, facciamo girare tutti questo nome! 🙂

  5. Mi piace ciò che hai scritto e lo condivido pienamente, chi crede che aiutare il prossimo sia solo un modo per cercarsi grane, sono gli stessi che hanno paura e invidia di chi crede nelle proprie idee e vuole cambiare il mondo, perchè è grazie a ragazze come a lei, e come molti altri, che rischiano la vita non per imprudenza, ma per amore e speranza di cambiare il mondo, perchè credono che si possa creare un mondo migliore.

  6. Bubba says:

    Più che altro a gente come geeno e fabrizio d alta di aiutare il prossimo non frega una cippa.come hanno dimostrato scrivendo. Sono quelli come loro che rendono il mondo il posto triste che è e se fossero loro bisognosi sarebbero i primi a piagnucolare x la salvezza e gli aiuti.

  7. Fabrizio D'Alta says:

    Restare nel paese di nascita, cercarsi un lavoro, fondare una famiglia, fare dei figli, crescerli è il miglior modo di aiutare il prossimo, compresi i paesi cosiddetti in via di sviluppo, il reddito che produciamo in parte viene destinato agli aiuti per quei paesi. Ma francamente se una donna occidentale parte per l’Algeria nessuno può farmi credere che non era consapevole del luogo nel quale stava andando a cacciarsi, luogo assai pericoloso, specialmente per una donna giovane. Sappiamo bene quale sia la mentalità in certi paesi riguardo alle donne. Ma fammi capire Lobotomia … una donna giovane e carina, non sposata che parte e va in Algeria, paese notoriamente NON CRISTIANO, non sta andando a cacciarsi nei guai indipendentemente dall’intento col quale va in quel paese?

  8. Quindi se sei giovane, carina, non sposata, e vai in Algeria (paese non Cristiano. Che poi che cazzo significa? Nei paesi Cristiani non si fanno guerre o rapimenti?) automaticamente si caccia nei guai?
    Un pò come chi ha la minigonna e/o la scollatura e viene violentata se l’è cercata.

    Mi pare onesto tutto ciò, eh?

  9. P.s. pensa magari che pur conoscendo i rischi è andata cercando di aiutare il prossimo. Sapeva di rischiare, come molti altri, le è andata male, come pochi altri. La lasciamo li a morire solo perchè il suo modo di fare del bene era quello e non figliare sperando che i soldi che non si fotte il governo italiano vadano a loro? (Tra l’altro l’Algeria non è un paese in via di sviluppo)

  10. Fabrizio D'Alta says:

    Ideali tanto belli caro Lobotomia, ma a quanto pare le cose sono andate proprio così. Lei si è recata in un paese di religione musulmana e l’hanno rapita, riguardo al lasciarla là più o meno da sola, mi spiace davvero ma io non ho alcun potere per ottenerle una liberazione e un felice ritorno a casa. Anche le due Simone, ricordi? erano andate in Afghanistan per aiutare il prossimo … ecco cosa ottieni andando ad aiutare … certi prossimi …. se la brava Rossella aveva tutta questa sacra ispirazione come mai non è stata nelle nostre città ad aiutare vecchi, mendicanti, malati, disabili … di occasioni ed opportunità qui ce ne sono a sacchi …

    • @Fabrizio D’Alta:
      le cose sono andate che è stata rapita. Anche in paesi di religione cattolica esistono i rapimenti eh.
      Non si ha il potere di di farla tornare a casa, ma sembra si voglia scegliere di farla marcire li.
      Sicuramente in Algeria, in Afghanistan e via dicendo non sono tutte persone cattive.
      Che ne sai tu che anche in Italia lei non ha aiutato il prossimo?

  11. Momi says:

    Fabrizio, fortunatamente non tutti la pensano così, se guardassimo solo al nostro orticello, tutto il mondo che è al di fuori verrebbe ignorato e lo sviluppo avverrebbe soltanto in pochissimi luoghi che lo compongono. Per fortuna c’è chi resta nel proprio paese a dare una mano, e c’è chi si sposta per dare una mano dove manca tutto, e non è lei quella da criticare, va criticato piuttosto chi non fa nulla per nessuno e pensa solo a se stesso

  12. Fabrizio D'Alta says:

    … e poi non parlare tanto male del fare dei figli, caro uomo, in fin dei conti se esisti vuol dire che sei figlio di qualcuno e se i tuoi genitori avessero pensato che “figliare” fosse così deprecabile tu non saresti mai esistito …

    • @Fabrizio D’Alta: dove avrei parlato male del fare figli? Ho detto solo che il suo modo di fare del bene non è quello.
      Se peòr vuoi mettiamo anche in discussione quello che dici tu, perchè fare figli non vuol dire aumentare l’economia, anzi spesso significa l’esatto contrario. E allora potrei dire quello che dicono molti, con che coraggio fare un figlio oggi e metterlo al mondo in una situazione del genere?

  13. @fabrizio ma era una citazione ho l’hai presa dalla settimana enigmistica nelle barzelette?…. se le donne al posto che lavorare o aiutare gli altri o decidere del loro futuro, si offrirebbero fisicamente gratuitamente ad ogni uomo, probabilmente saremmo 12 miliardi( se spariamo, spariamo no?); non è deprecabile riprodursi, ma non aiutare il prossimo e non cercare di migliorare il mondo, perchè tutti posso fare qualcosa anche chi la pensa come te…e senza neppure sforzo…

  14. Valerio says:

    A volte mi dispiace vedere come partendo da due posizioni simili si possa giungere ad un contrasto e questo è un po’, in piccolo, quel che accade nel mondo.
    Io ringrazio Rossella per l’esempio che ci ha dato a tutti. Sicuramente sapeva il pericolo a cui andava incontro, ma questo non l’ha fermata perché ha visto un bene più grande e non ha pensato solo a se. Questo ci mostra che è possibile superare le proprie paure e le proprie difficltà per aiutare gli altri, cosa valida anche se si decide di andare ad aiutare nel proprio paese. (Quante persone hanno paura di andare a fare servizio nelle carceri o nei centri di recupero…). Dio parla ad ogni uomo ed ogni uomo deve saperlo ascoltare, forse Rossella lo ha ascoltato. Spero e prego per Lei, perché il Signore possa aiutarla nella sofferenza e donarle presto la libertà e prego per i suoi carcerieri perché comprendano cosa stanno facendo, quali sono le conseguenze del loro gesto, si ravvedano, si pentano e liberino Rossellail prima possibile.

  15. daniela says:

    o a torto o ragione ,credo che tutti dobbiamo mobilitarci xhe’ rossella torni a suoi sogni….la liberta’ deve essere x tutti….uniamo le voci xhe’ rossella sia liberata….la farnesina che fa????

  16. Zib says:

    Il Sahara Occidentale non è Algeria: è un paese che teoricamente (e praticamente, visto che anche l’ONU finge da anni di appoggiare l’indipendenza Saharawi) dovrebbe essere a sé stante. Prima di dire cose senza senso vi pregherei di informarvi: http://it.wikipedia.org/wiki/Sahara_Occidentale
    Si tratta di un regime di oppressione imposto dal governo marocchino con la tacita connivenza della comunità internazionale. E soprattutto, invece di parlare a sproposito, informatevi: altro che ruolo inferiore della donna, i Saharawi vivono in uno stato di parità dei sessi; peraltro lì l’istruzione è obbligatoria, tutti i bambini vanno a scuola. E smettiamola di parlare di Terzo Mondo, che il Terzo Mondo lo abbiamo creato noi con il colonialismo, e lo creiamo ogni giorno con il nostro inutile benessere fatto di futilità.
    Chi ha il coraggio di aiutare cambierà il mondo. Non hanno bisogno dei nostri soldi, hanno bisogno di libertà, di uno stato indipendente. Non si esportano modelli di sviluppo, semmai si supportano le attività locali, perché loro dei nostri metodi occidentali non sanno proprio che farsene.

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